La Roma arraffa tre punti in Romagna con un’autorete avariata e resta per il momento in quota Champions. Saranno contenti i tifosi visto che il sogno dichiarato di tutti gli ultrà d’Italia è vincere nei minuti finali e nella maniera più «urfida». Questa però rischia di diventare una vittoria di Pirro. Molti dei problemi e degli equivoci della Roma restano tali, alcuni si acuiscono. Per esempio le turbolenze attorno a Vucinic. Perché proprio io? Al Manuzzi il montenegrino è stato a lungo il miglior attaccante giallorosso, però l’allenatore l’ha tirato via a 10’ dalla fine. Vucinic si è arrabbiato, Ranieri l’ha sgridato. Era evidente come l’uomo da cambiare non fosse Vucinic. Sarebbe stato più logico levare Totti, ma Ranieri non se l’è sentita. Probabile che non volesse altre rogne dopo la storia dei 4’ di Genova. Così via Vucinic per far entrare «Cicciobello» Adriano e fuori Menez per Borriello, altro mistero di giornata.
Totti-Roma
Roma: dal ’98 sempre in Europa
Spesso si dice: con i Sensi la Roma è rimasta nel calcio che conta. Non è un’opinione. È statistica. Da tredici anni a questa parte, dalla stagione 98/99 compresa, la nostra società ha sempre giocato in Europa. Sette volte in Champions League, sei in Coppa Uefa/Europa League. Nessuno in Italia ha fatto meglio. Nessuno. Nemmeno Milan e Inter, che pure in Europa hanno vinto “qualcosina”. Roma protagonista all’estero. Lo è da una vita. L’ultima volta che i romanisti hanno dovuto assistere alle competizioni altrui, al fantozziano mercoledì di coppa tra frittatone e rutto libero, correva la stagione 1997/98. Colpa della sciagurata gestione, nel campionato precedente, di un tecnico brizzolato dal palmares vincente che sulla panchina della Roma si rivelò, però, uno dei peggiori allenatori della nostra storia. Non solo Carlos Bianchi riuscì nell’impresa di portare la Roma ai margini del calcio che conta. Ma rischiò addirittura di farci perdere uno dei più grandi fuoriclasse che l’Italia abbia mai generato.
La Roma con il 4-2-3-1 a Cesena. Totti di nuovo centravanti
Torna la Roma di, con, per Francesco Totti. Che a ben guardare i numeri delle ultime stagioni, non può che essere quella schierata in campo con il quattro-due-tre-uno, il capitano punto di riferimento offensivo, Perrotta trequartista centrale, una coppia di mediani per interdire e costruire, una di esterni per coprire e, soprattutto, attaccare. E’ questa l’idea che, sempre di più, frulla per la testa di Claudio Ranieri, deciso a ripartire da Cesena nella convinzione che ci sia ancora spazio per fare una corsa scudetto. Una scelta dettata anche dalla consapevolezza che tre giorni dopo, nel derby di coppa Italia, il capitno giallorosso non ci sarà visto che deve cominciare a scontare le quattro giornate di squalifica rimediate per il fallo su Balotelli nella finale della passata stagione. E’ ormai chiaro a tutti come Totti (che ieri davanti all’ingresso di Trigoria ha trovato uno striscione che recitava Anch’io sono Francesco),si senta ormai una prima punta nel pieno senso della parola, una convinzione confortata dai numeri ( in questo ruolo, tanto per ricordarne una, ha vinto una classifica dei cannonieri e una scarpa d’oro come miglior bomber europeo) messi insieme nelle ultime stagioni.
Totti: “Il Capitano non ammaina mai la bandiera”
Francesco Totti, dopo le dichiarazioni a Sky Sport, ha parlato
Totti: “Mi è dispiaciuto entrare a 4 minuti dalla fine. Un futuro lontano da Roma? Pensiamo ad adesso poi si vedrà…”
Francesco Totti ha commentato il momento suo e della Roma
Totti e Ranieri, atteso un chiarimento
Minuto novantuno di Sampdoria-Roma: esce Greco, entra Totti. Sì, Totti: il capitano della squadra, il miglior marcatore della storia del club, il leader. Un leader che, però, ha perso il sorriso. Nonostante il cronometro indicasse 90 minuti e 55 secondi, il capitano ha accolto con una battuta – “ma che la partita inizia ora?” – rivolta al quarto uomo il momento di entrare in campo. Ma non ha gradito – e come avrebbe potuto – la scelta del tecnico. In carriera, gli era capitato soltanto una volta, 15 anni fa, di entrare in campo nel recupero: il 23 dicembre del 1995, Juventus-Roma 0-2, sostituì Balbo allo scoccare del 90′. Aveva 19 anni. Nonostante l’amarezza, Francesco ha scelto di rispondere mantenendo il profilo basso, senza reazioni esagerate, senza evidenti manifestazioni esterne. Adesso, però, pretende spiegazioni. E le persone a lui più vicine temono addirittura che si possa arrivare a conseguenze imprevedibili.
Totti-Ranieri, i tifosi si schierano con il capitano
«Ranieri ha umiliato la nostra bandiera, se ci fosse una società oggi avrebbe dovuto mandarlo via. Marco». È questo il tenore dei messaggi e delle telefonate che oggi si stanno registrando nelle varie trasmissioni delle radio locali dedicate alla Roma. È praticamente un coro unico a favore di Totti che ieri è stato fatto entrare, proprio da Ranieri, allo scadere e per giocare gli ultimi tre minuti di partita contro la Sampdoria. La condanna dell’allenatore è praticamente unanime, i tifosi giallorossi hanno bocciato la scelta del tecnico e oggi non hanno mancato di sottolinearlo. Praticamente si parla solo di questo, oggi, nell’ambiente giallorosso. «Un’umiliazione peggiore di quella di ieri non ci sarebbe potuta essere», dice invece Dario. Certo la sconfitta della squadra non gioca affatto in favore dell’allenatore che è in discussione ormai dall’inizio della stagione, da quando la squadra sembra avere perso un’identità, fatica a trovare continuità di risultati ma soprattutto di gioco. Manca brillantezza e quello che imputano in molti a Ranieri è che soprattutto mancano idee.
Montali: “Totti, professionista esemplare”
Divampa il caso-Totti. Eppure qualcuno via etere, assicurando frequentazioni quotidiane a Trigoria, aveva visto il capitano sereno… Ieri è dovuto intervenire il dirigente Giampaolo Montali per parlare del delicato momento del capitano: « Quella di Francesco prima di entrare in campo era solo una battuta, va presa per quello che è. Totti si sta comportando in maniera esemplare. E’ arrivato addirittura dimagrito dal periodo natalizio, non l’ho mai visto un giorno fermo. Si comporta da grandissimo professionista. E’ chiaro che lui vorrebbe dare di più, si sacrifica molto per la squadra» .
TRISTEZZA – Totti aveva detto di essere triste a Trigoria: «Parla di una sua tristezza personale. E questo è da rispettare. Poi dopo una partita come quella di Genova tutti abbiamo l’amaro in bocca. Ma noi abbiamo gli stessi punti della passata stagione. Ricordiamo che al ritorno affronteremo delle grandi solo l’Inter fuori casa. Bisogna fare un salto di qualità comunque andando a vincere fuori casa » .
Totti, un capitano triste
Francesco Totti rischia di andare in panchina domani a Genova, nello stadio e contro la squadra alla quale ha segnato uno dei gol più belli della sua carriera. I tifosi blucerchiati si alzarono in piedi e applaudirono. Sono passati pochi anni. Potrebbe essere la terza volta che finisce in panchina nell’ultimo mese. Nelle altre due occasioni, contro Chievo e Milan, la Roma giocava in trasferta, proprio come domani. Ranieri ha già ufficializzato la promozione di Vucinic dal primo minuto e sembra improbabile che rinunci a Borriello, che continua a segnare gol a raffica. Totti contro il Catania è stato sfortunato, gli è mancato il gol, ma si è battuto con generosità. Ha dato il via all’azione del pareggio e poi ha offerto a Vucinic gli assist per la doppietta.
Il 2011 di Totti
L´anno che verrà è già iniziato e a Francesco Totti piace immaginarlo assai diverso da quello appena andato in archivio. Ripartirà per cancellare amarezze e delusioni consumate rapidamente negli ultimi mesi in cui, per la prima volta, la Roma è stata meno sua. Difficile non ricordare quella frase emblematica sussurrata ai cronisti nella zona mista di San Siro […] «Sarà un buon Natale per voi, non per me» . […]
Totti, un nuovo ruolo per far vincere la Roma
(…)Il suo giocatore di maggiore classe e prestigio ha iniziato il canto del cigno. La banca che si è fatta carico del debito, ha voglia di rientrare. I travagli della Roma, è vero, ne hanno però sempre contrassegnato la sua sofferta vitalità e il risultato di Milano ha fatto dimenticare tutti questi pro blemi con un colpo solo, sciogliendo tanti nodi gordiani con un taglio di Durlindana. Perciò il proble ma del gioco di basso profilo messo in mostra dal la squadra passa in secondo piano, così come non crediamo che Garibaldi e Cavour siano mai stati rimproverati per aver usato metodi dettati dal più piratesco pragmatismo per riunificare l’Italia.
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Sul campo della squadra di basket della Virtus è previsto l’arrivo, oltre a quello dei cestisti, anche quello delle squadre di Roma e Lazio, unitamente alla partecipazione di diversi nomi dello spettacolo come i protagonisti della serie “Romanzo Criminale”.
L’evento ha un fine nobile, con lo scopo di combattere la fame nel mondo e regalare un sorriso ai bambini del Bangladesh destinatari del progetto promosso e sostenuto dal Programma Alimentare Mondiale (WFP).