Cessione Roma: i piani segreti per il dopo Sensi

 Dal Mondo:

La rocambolesca sconfitta della Roma a Genova avrebbe accelerato anche il passaggio della società di calcio capitolina alla cordata americana guidata da Thomas R. DiBenedetto. Secondo quanto risulta al Mondo, l’imprenditore di Boston dovrebbe arrivare in Italia a fine febbraio per concludere anticipatamente l’acquisto e fugare anche ogni dubbio sulla sua effettiva volontà (o capacità) di portare a a termine l’operazione. La cordata americana guidata da DiBenedetto sarebbe interessata a rilevare, assieme a UniCredit, il 67% della As Roma (oltre il 100% del brand e degli immobili), dalla società Italpetroli della famiglia Sensi, valutato intorno ai 92 milioni di euro.

E’ una Boston romanista

 Dal Romanista:

Parla il sindaco della città più italiana d’America: Thomas Menino. E’ il primo cittadino dei record e conosce bene il Thomas Di Benedetto che ci interessa. Che gli italoamericani siano la comunità più forte di Boston è ormai noto a tutti. Basta camminare per North End, il quartiere italiano della città, per sentirsi nel “Bel Paese”. Proprio tra le strade della “Little Italy” più genuina d’America numerosi italiani hanno iniziato la propria avventura a stelle e strisce. Dal cuore di North End a Tremont Street, la strada dove ha sede la Boston International Group di Thomas R. Di Benedetto. Si impiegano, in auto, solo 10 minuti.

Roma, Cordata Usa: Powers si ritira?

 Dal Messaggero:

A fare un passo indietro, secondo quanto risulta a Il Messaggero, sarebbe Williams C. Powers, top manager della Pimco, il più grande fondo obbligazionario del mondo: sembra che dopo un entusiasmo iniziale, Powers abbia ritenuto opportuno non partecipare a un’avventura all’estero. Per questo gli americani sarebbero alla ricerca di qualche nuovo investitore. Il dominus della cordata comunque rimane DiBenedetto, uno dei proprietari della squadra di baseball Red Sox, che vuol andare avanti e chiudere l’acquisizione del club assieme all’immobiliarista di Boston Michael Ruane, l’assicuratore Julian Movsesian, Arthr Falcone, co-gestore di attività immobiliari e qualche eventuale new entry.

Unicredit-Di Benedetto: la trattativa va avanti

 Dal Corriere dello Sport:

Se in questi giorni vi capita di andare al ristorante, evitate di ordinare le polpette. Potrebbero essere avvelenate. Girano, di questi tempi, nella capitale, soprattutto per quel che riguarda il futuro assetto societario. La comparsa della cor­data americana con tanto di offerta rite­nuta credibile e solida da Unicredit, ha provocato più di un turbamento, le conse­guenze sono le polpette avvelenate.

Cessione Roma: Trigoria sempre più a stelle e strisce

 Dal Corriere dello Sport:

Si dice, si mormora, si sussurra che tutto stia filando liscio come l’olio. Tutti sareb­bero d’accordo sul futuro americano della Ro­ma. Anzi no. Perché la dottoressa Rosella Sen­si pare che non sia troppo con­vinta della scelta caduta sulla cordata americana capitanata da mister Thomas Di Benedetto che se arriverà a dama concluderà l’era Sensi dopo quasi diciotto anni di monopolio. Non sarebbe d’accordo più che altro per una questione di prezzo.

Cessione Roma, gli arabi non sono Aabar. Rothschild, Unicredit, Roma 2000: comincia il vaglio delle offerte

 L’ARABO NON C’E’ PIU? Tutti a immaginare un futuro arabo graffiato su milionate di dollari made in Aabar, mentre questi – notizia freschissima – più che all’investimento per diventare proprietari unici della Roma pensano alla Formula 1: Mercedes acquisirà il totale controllo della scuderia di Ross Brawn rilevandone, con il partner arabo Aabar, il restante 24,9 per cento (già in loro possesso la quota eccedente pari al 75,1%). L’operazione dovrebbe essere chiusa entro il 13 marzo, giorno del primo Gp del 2011 in programma in Bahrain. Il popolo sognava, e stava cominciando a farlo col turbante sul cuscino. Poi, la sveglia ha sentenziato da sè: appunto, sognava. Ha sviato il legame esistente tra Unicredit (che è al contempo proprietaria della Roma) e il fondo di Abu Dhabi, il quale detiene quasi il 5% del capitale dell’istituto di credito congiuntamente all’altro dato, secondo cui la società Claraz SA, con sede a Lussemburgo, avvalendosi dell’assistenza dello studio legale Dla Piper, avesse fatto da intermediario con la banca nella formulazione di una offerta vincolante per l’acquisto della Roma.

TASSELLI. E’ bastato affidarsi alla certezza che Claraz SA abbia in corso affari nel contesto arabo e l’altrettanto evidenza – scusate se è poco – che uno dei soci della Lomeny Strategies SA (divenuta Claraz SA nel settembre 2010) fosse parte dell’organico della Banque Privèe Edmond de Rothschild Europa per chiudere con linearità il teorema. Perchè Rothschild è l’advisor indivisuato da Unicredit per trattare la cessione del club. Andando a spulciare negli archivi alla voce “Rothschild” si scopre che i tentacoli economici del gruppo sono sempiterni e ovunque. Per citare qualche legame tricolore: Tiscali, Seat Pagine Gialle, Eni, Rai, Banca di Roma, Banco di Napoli, BNL Banca Nazionale del Lavoro, Banca Intesa, Bipop-Carire, Banca Popolare di Lodi, Monte dei Paschi di Siena, Rolo Banca 1473, Finmeccanica. Rothschild, Arabia, Aabar: coincidenze che portano dritte lì. Aabar ha  presentato un’offerta per acquisire la Roma, s’è detto: è corsa a due, col povero yankee  DiBenedetto destinato in apparenza – ogni secondo di più – a fare la fine che fece, nel 2008, George Soros (con il socio di avventura, Joseph Tacopina). Accadde allora che il magnate di origine ungherese si avvicinò al club giallorosso: la Inner Circle Sports, merchant bank Usa specializzata, e la famiglia Sensi, attraverso il suo rappresentante legale Gianroberto De Giovanni, intavolarono una trattativa condotta dagli americani attraverso l’ausilio di Banca Rothschild e degli studi legali Tonucci e Cleary Gottlieb. Ogni conciliabolo si arenò a sorpresa il 18 aprile di quell’anno, quando agli emissari americani, pronti a firmare l’impegno vincolante all’acquisto, venne presentata l’offerta alternativa di una non meglio identificata cordata araba. Il club, stando alla valutazione dell’entourage di Soros, valeva allora tra i 270 e i 283 milioni di euro. Non se ne fece nulla. Sparì Soros e sparirono – in realtà non comparvero mai – anche gli arabi.

Vendita Roma: i tifosi vogliono gli arabi

 Dal Corriere dello Sport:

Non è stato un plebiscito, ma poco c’è mancato. Almeno a dar retta al sondaggio del nostro sito che chiedeva, a chi deve essere ceduta la Roma?. Risposta A, Angelucci. Risposta B, gli americani. Risposta C, gli arabi. Sessantadue votanti su cento, hanno detto Aabar. Ventino­ve, mister Di Benedetto. Meno di no­ve, Tosinvest. E’ stata, insomma, una risposta molto chiara, come del resto era facile intuire per chiunque ieri abbia trascorso la giornata facendo zapping radiofonico passando da una tra­smissione romanista all’altra. Pure lì, una consistente maggio­ranza ha votato con entusiasmo per l’op­zione araba.

Unicredit-Aabar: l’intrigo continua

 Dal Tempo:

Al termine di un’altra giornata convulsa, tra studio delle carte e contatti incrociati, il futuro della Roma sembra avviarsi verso gli Stati Uniti. Ieri mattina i dirigenti di Unicredit hanno iniziato ad analizzare e comparare le cinque offerte vincolanti raccolte lunedì sera da Rothschild e consegnate per conoscenza anche alla famiglia Sensi. Ma ormai è la banca a decidere: bocciate in partenza le proposte di un gruppo francese non meglio identificato e di un fondo di capitali misti Usa-Medioriente, restano al vaglio quelle presentate da Thomas Di Benedetto & Co., dal fondo Aabar e dall’imprenditore romano Giampaolo Angelucci.

Cessione Roma: le offerte sono al vaglio

 Dal Messaggero:

Più tempo per la scelta del nuovo proprietario della As Roma fra le cinque offerte pervenute l’altra sera. Con la possibilità di un ulteriore passaggio attraverso short list prima dell’esclusiva. E Unicredit potrebbe dover tornare in consiglio per rivedere il mandato attribuito alla fine dello scorso anno al vicedirettore generale Paolo Fiorentino: soglia di realizzo minima di 136 milioni.

Aabar ha sorpreso anche Unicredit

 Dal Corriere della Sera:

Ci sono tanti numeri, ma nessuno è ufficiale perché il comunicato di Italpetroli, richiesto dalla Consob sulla trattativa di vendita della Roma, è chiaro: «Nel rispetto degli obblighi di riservatezza assunti nei confronti dei potenziali acquirenti, non si ritiene di fornire informazioni in ordine al numero delle offerte ricevute e all’identità dei soggetti offerenti». Fuori dall’ufficialità, però, gli spifferi sono molti. Anche troppi. Le offerte sono cinque. Tre erano attese da tutti: il gruppo americano Di Benedetto, Gianpaolo Angelucci, il fondo Aabar. Due erano a conoscenza solo di UniCredit o dell’advisor Rothschild: sono un gruppo misto mediorientale-Usa e un gruppo francese, che è stato liquidato con la definizione «ininfluente».

L’As Roma fra Di Benedetto e Angelucci

 Dal Corriere dello Sport:

Ci siamo. Oggi entro le diciotto dovranno es­sere presentate le offerte vin­colanti e irrevocabili per l’ac­quisto della RomaUnicredit ha avvertito i potenziali acquirenti che non avrebbe con­cesso ulteriori dilazioni, nep­pure per pochi giorni. Così l’avvocato Mauro Baldissoni dello studio Tonucci, l’uomo che ha accompa­gnato i manager di Unicredit a New York, ha la­vorato per tutto il week end per preparare l’offer­ta della cordata americana che fa capo a Thomas Di Benedetto.

Cessione Roma: il giorno della verità

 Dal Tempo:

Entro le ore 18 di oggi, alla chiusura della Borsa, chi vuole acquistare la Roma deve presentare un’offerta vincolante corredata delle necessarie garanzie bancarie. La gara iniziata a luglio entra nel vivo. Sarà l’advisor Rothschild (ieri l’ad Alessandro Daffina era in tribuna a Bologna) a ricevere i documenti che saranno immediatamente girati sulle scrivanie di Unicredit. Non è previsto alcun rinvio, le proposte in arrivo sono almeno tre e non si può escludere una quarta. Due le certezze: la cordata americana guidata da Thomas Di Benedetto e l’imprenditore romano Giampaolo Angelucci si presenteranno puntuali all’appuntamento.

Cessione Roma: Unicredit garante impressionata dagli americani

 Dalla Gazzetta dello Sport:

Ottimismo e avvisi. Il giorno del (completo) ritorno della delegazione UniCredit da New York la vicenda Roma segnala un paio di punti fermi: la bozza di accordo per la cessione del club è confermata, in attesa che lunedì (ma se si slittasse nessuno si scandalizzerebbe) arrivi dalla cordata Usa all’advisor Rothschild, guidata da Thomas R. DiBenedetto, la proposta vincolante che sarebbe valutata insieme all’altra in avvicinamento, quella di Angelucci.

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