Mexes – Burdisso in mezzo, dubbio Motta – Cassetti. Menez è un caso

 Juan no, Totti forse, e gli altri? Ebbene, la cartella clinica dei giallorossi – tra infortunati e convalescenti – sembra in fase di miglioramento.

Il difensore brasiliano si è bloccato per il solito problema muscolare; il capitano aveva saltato il Cska Sofia per un problema alla schiena che non gli dà tregua e sta andando avanti stringendo i denti con una cura antinfiammatoria: sarà difficile vederlo in campo fin dall’inizio, più probabile la soluzione di un ingresso a gara iniziata.

A conti fatti, dovrebbe esserci spazio ancora per Stefano Okaka, che ha fatto valere le proprie ragioni con una bella prestazione in Europa League, e che andrà ad affiancare Mirko Vucinic. Ranieri recupera Philippe Mexes, guarito del tutto e pronto a posizionarsi al fianco di Nicolas Burdisso.

Sulla fascia, potrebbero avere conferma le voci che danno in vantaggio Marco Motta, reduce anch’egli da una buona prestazione in coppa, su Marco Cassetti. Il recupero più importante riguarda quello di Rodrigo Taddei, che aveva saltato Catania per l’ematoma al tendine. A Matteo Brighi, invece, ancora un turno di stop: rientrerà dopo la sosta, come Baptista. Capitolo a parte merita Jeremy Menez, la cui situazione è diventata davvero qualcosa che somiglia sempre più a un caso.

Ag. Okaka: “Stefano ha voluto minimizzare un episodio sconcertante”

 Alcuni tifosi dalla curva Sud, durante la gara di ieri sera tra Roma e Cska Sofia, hanno riservato all’attaccante romanista Stefano Okaka degli ululati razzisti. Domenico Scopelliti, manager dell’attaccante perugino ha voluto commentare l’accaduto: «Stefano avrà sentito, come abbiamo sentito tutti. Solo avrà preferito fare finta di niente. Stefano – continua l’agente del giocatore a Romanews.eu – mi ha detto testualmente “Domenico, non ho sentito nulla”. Il senso era chiaro: non è un episodio che mi interessa, i veri tifosi della Roma non fischiano ai gol, ma festeggiano.

Roma-Cska Sofia 2-0: i “ragazzi” di Ranieri piegano i bulgari

 “Giovane” e “matura”. Così appare la Roma di Ranieri, almeno a leggere il tabellino della sua seconda uscita europea: segnano Okaka e Perrotta, rifiniti da Motta e Pizarro. L’inconsistenza dell’avversario non autorizza slanci di entusiasmo: i bulgari, anche quando i giallorossi hanno allentato la morsa, non hanno quasi mai impensierito Julio Sergio. La notte di Europa League regala due prestazioni sopra le righe: quella di Riise e Burdisso, sempre più leader della difesa. Il triplice fischio di Hirnak, però, mette fine alla peggior prova di Menez da quando il francese è atterrato nella Capitale: gli errori dell’ex Monaco non si contano, la sufficienza con cui perde palla è imbarazzante. E fa da contraltare alla concretezza che il tecnico di Testaccio ottiene dal resto della squadra.

Mirko Vucinic, goleador contro il Catania

Per la prima volta, e lo si è detto, la Roma si trova a vivere problemi di abbondanza. La trasferta a Catania mette Claudio Ranieri nelle condizioni di poter scegliere la formazione: altrenative in difesa, più di una opzione a centrocampo. Unici reparti ai quali viene difficile apportare modifiche rispetto alle ultime prove, la porta e l’attacco.

Nel primo caso, Julio Sergio ha il posto assicurato: Lobont non è ancora utilizzabile, Alexander Doni starà fermo ai box ancora per qualche settimana. Nel secondo caso, occorre fare i conti con il fatto che Julio Baptista è inutilizzabile perché infortunato, ma la cosa non desta particolari preoccupazioni perchè non si può prescindere da un dato di fatto: quando Mirko Vucinic vede rosso azzurro, diventa una furia.

Il montenegrino, tornato in campo dopo l’intervento al menisco, gode della stima incondizionata di Ranieri, che lo reputa fondamentale per la buona riuscita di movimenti e schemi, e, seppur non al massimo della condizione, con la squadra siciliana ha un feeling particolare. Tra tutti gli episodi proponibili, basti pensare allo splendido gol messo a segno due anni fa, quello che illuse la Roma di poter vincere lo scudetto nel rush finale contro l’Inter, in un testa a testa che ha entusiasmato gli sportivi italiani.

Palermo-Roma 3-3: Totti, lampi nella pioggia

 Palermo-Roma è finita con le maglie sporche di fango e con un 3-3 bagnato dalle emozioni e dalla pioggia. Forse Ranieri non avrebbe firmato per il pareggio. Soprattutto dopo aver visto i suoi uomini portarsi in vantaggio per due volte. Al triplice fischio di Rocchi, però, il tecnico di Testaccio ha avuto di che rallegrarsi: i suoi uomini non hanno perso la testa. Hanno lottato e sofferto, hanno subito e ribaltato l’azione. Nel maremoto di Palermo, Totti ha tenuto a galla la Roma: l’ha illusa prima, l’ha salvata poi. Con lui il giovane Okaka, che a pochi minuti dal termine si è conquistato il calcio di rigore del pari. La Roma nelle corde ha ancora un pizzico di pazzia. E’ vero. Ma sotto il diluvio, il carattere ha fatto da salvagente.

Ag. Okaka ad Asromalive.com: “Gestione giovani? Ancora un mese e tireremo le somme…”

 Ancora una panchina. Che è sempre meglio di una tribuna. Il debutto di Stefano Okaka nella gestione Ranieri è stato rimandato anche ieri, ma Domenico Scopelliti, procuratore dell’attaccante di Castiglione del Lago, resta fiducioso: “Aspettiamo a trarre conclusioni“, ha affermato ad Asromalive.com. Le convocazioni di Siena, in realtà, qualche “perplessità” l’avevano generata. I giovani devono aspettare, è sembrato il messaggio lanciato dal tecnico. Okaka aspetterà “almeno un mese“. Poi, inizierà a valutare soluzioni diverse da Trigoria.

Siena-Roma ai raggi X

 Finalmente la Roma si è scrollata di dosso, in un solo colpo, la paura motivata dallo zero in classifica e la tensione legata alla cabala, che la vedeva da due anni perdente a Siena. Il gol di Riise al 90′ ha consentito ai giallorossi di far cadere il tabù.

Lo scorso anno decise Frick mentre due anni assistemmo al tracollo giallorosso con una netta sconfitta (un 3-0 che lasciò pochi spazi ai dubbi). L’ultima vittoria della Roma in terra Toscana risaliva al 26 Settembre del 2006 (1-3 maturato in virtù delle reti di Rodrigo Taddei, David Pizarro e Stefano Okaka).

Tra i numeri che balzano all’occhio, almeno due meritano di essere riportati: erano da due anni che non segnavano, nella stessa gara, due difensori (l’ultima volta accadde nel 3-0 rifilato al Napoli con le reti di Juan e Mexes, poi Vucinic a chiudere); si è interrotto, infine, anche il trend delle tre reti subite a partita (con cui Spalletti ha dovuto fare i conti nelle prime due giornate di campionato): per la prima volta nel corso della stagione 2009/10 la difesa è riuscita a limitare i danni subendo un solo gol.

Okaka diventa grande: “Voglio mostrare quello che valgo con la Roma”

 Stefano Okaka è uno dei giovani calciatori facenti parte dell’oragnico giallorosso cui Luciano Spalletti sta cercando di concedere parecchio spazio. Per il tecnico, l’opportunità di capire quanto il promettente attaccante possa essere pronto per disputare spezzoni del campionato di massima serie – e se lo è abbastanza per vestire la maglia della Roma – e per lui una ghiotta possibilità: quella di potersi conquistare la fiducia dell’ambiente e rimanere a giocarsi la serie A proprio nella Capitale.

Che possa essere una buona pedina di scambio lo sa anche lui, così come è noto il fatto che a questa età i calciatori necessitino di esperienze utili a fargli fare le ossa. Stefano Okaka va dritto per la sua strada e mostra determinazione da vendere:

Okaka per ora resta a Roma

Stefano Okaka è tornato dal fine prestito di Brescia e si è subito inserito nel gruppo, mettendo lo zampino sul pareggio contro il Victoria e sfiorando nel finale il gol della vittoria, ma sono poche le speranze che Okucha possa far parte della rosa.

Il giocatore è stimato da Luciano Spalletti che lo vuole revisionare per benino prima di prendere una decisione finale. Intanto il suo agente Scopelliti ha parlato chiaro, al momento nessuno ha chiesto il giovane attaccante.

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