
Francesco Totti e la Coppa Italia: un rapporto di sfide, statistiche, curiosità, record e numeri. Il Capitano giallorosso è alla caccia della stella – decima Coppa Italia in bacheca – anche per diventare il calciatore della Roma più titolato della storia. Rispetto alle presenze in competizione, invece, il capitolino ne ha accumulate 44: sembrano distanti anni luce altri romanisti quali Di Bartolomei (52), Tancredi (56), Nela (63), Bruno Conti (64), Santarini (70) e Giuseppe Giannini (in vetta con 79 presenze). Eppure, dovesse acciuffare la Tim Cup 2010, Totti diventerebbe il calciatore della Roma più titolato della storia. Ne parla – dato su dato – Il Romanista edizione odierna:
Sabato 23 gennaio 2010 Francesco Totti è entrato nella storia della serie A come settimo marcatore di tutti i tempi (il più prolifico in attività) raggiungendo Signori, grazie alla realizzazione del calcio di rigore contro la Juventus (alla quale non aveva mai segnato a Torino) che ha portato a 188 le sue reti in carriera. Otto di queste reti il numero 10 giallorosso le ha siglate a Frey, in quindici match. Nessuna, però, a Firenze. Il primo incontro fra i due avvenne il 2 maggio 1999 nella rocambolesca partita Roma-Inter (4-5 il risultato al triplice fischio finale) quando il portiere francese subentrò a Pagliuca uscito per infortunio. La prima gioia, il capitano, la ebbe l’anno successivo, quando Frey si trasferì a Verona, sponda Hellas (30 le partite giocate in campionato e 35 gol subiti). Nella diciassettesima partita del campionato 1999/2000, ultima del girone di andata, la Roma allenata da Fabio Capello, affrontò in casa la squadra veneta di Prandelli. L’incontro finì 3-1 per i giallorossi e Totti aprì le marcature del match. Tre anni più tardi, il 13 aprile 2003, nell’incontro tra Roma e Parma, il capitano riuscì a pareggiare al 41esimo del primo tempo il momentaneo vantaggio di Adriano; la partita finì con la vittoria romanista per 2-1 (la seconda marcatura fu di Guigou).
Si è molto spesso parlato di problemi difensivi difensivi dimenticando che la compagine giallorossa, dopo uno scampolo di stagione, si è distinta anche per aver messo a segno la bellezza di trentasei gol con l’impressionante media di quasi tre a partita. Presi per mano da Francesco Totti – che da solo ha siglato quasi la metà del totale, 16 gol su 36! – i capitolini hanno in qualche maniera celato le gravi lacune difensive grazie alla capacità di segnare con tanta frequenza. L’attacco prolifico ha spesso ribaltato e annullato gli svarioni di cui s’era resa protagonista la retroguardia andando a riprendere gare che parevano già compromesse (Siena, Catania e Palermo fuori casa; il Napoli in casa).