Era iniziato così il prepartita di Italia-Slovacchia: tavolinetto di fronte al televisore, familiare di Peroni gelata, fritattona di cipolle e tifo indiavolato. Un cerimoniale di fantozziana memoria che portava dritto dritto al fischio iniziale di Webb. Ma di Fantozzi questa Nazionale, la seconda Nazionale di Lippi, non ha avuto solo il rituale. Pareggiare con il Paraguay alla gara d’esordio, ci può anche stare – soprattutto perchè gli azzurri avevano fatto vedere una condizione fisica invidiabile – e perché il gol subito aveva scombussolato tutti i piani di De Rossi&Co. Ma da allora il vuoto. L’abisso. L’umiliazione Mondiale. Unoauno con la Nuova Zelanda (78esima nel ranking Fifa) aveva portato alla mente le peggiori paure nazionali. A scongiurarle ci aveva pensato lo stesso commissario tecnico: “Il nostro mondiale comincia ora” aveva dichiarato alla vigilia della gara contro la Slovacchia. Oppure: “Non vogliamo uscire adesso”, parole che sanno di beffa.
statistiche Italia
Mondiali, Italia: la seconda gara più dolce che amara. Nel 1990 Giannini incantò l’Olimpico
I numeri, secchi e inequivocabili: la seconda partita dell’Italia nella competizione Mondiale (per tutte le sedici volte che gli Azzurri vi hanno partecipato) garantisce un buon supporto per alimentare fiducia e speranza. Nel corso degli anni, statistiche alla mano, la seconda uscita dei tricolori ha regalato 7 vittorie, 3 sconfitte e 6 pareggi. 24 le reti messe a segno nel complesso, 12 quelle subite. Due k.o. con squadre europee (Cile e Urss), uno solo contro le sudamericane (Cile). Del totale di segni X, cinque registrati con squadre del continente americano (2 contro l’Argentina, uno contro Uruguay, Usa e Perù) e uno contro la Spagna. Le sette vittorie sono invece arrivate contro 4 squadre europee (Francia, Belgio, Ungheria, Norvegia) 2 americane (Usa e Paraguay), 1 africana (Camerun). Il primo in ordine di tempo a essere andato in gol nella seconda uscita di un Mondiale è stato Ferrari (1934), l’ultimo è Alberto Gilardino (che ha la possibilità di ripetersi). Nessun precedente contro la Nuova Zelanda, uno – invece – riconducibile alla data (20 giugno) nella quale l’Italia disputerà il secondo match dei Mondiali 2010 in Sud Africa: nello stesso giorno del 1954, gli Azzurri affrontarono – nella seconda gara del Mondiale in Svizzera – il Belgio, cui rifilarono una batosta importante. 4-1 per noi, ma la Svizzera – battendoci nell spareggio per il passaggio del turno – ci consegnò il biglietto di ritorno. Ecco nel dettaglio quel che è accaduto all’Italia nel corso della seconda sfida Mondiale.
1934, 31 maggio: Mondiale nella penisola. Italia-Spagna 1-1 (Ferrari, Regueiro); di fronte a 35 mila persone, il comunale Giovanni Berta fa da cornice al pareggio (che mise nelle condizioni di rigiocare il giorno dopo al fine di sancire la nazionale cui spettava il passaggio in semifinale) con gli spagnoli. L’equilibrio dura anche nei tempi supplementari, serve la ripetizione della gara. La formula del 1934 era differente rispetto a quella di oggi: nessun girone di qualificazione, il primo turno coincide di già con gli ottavi di finale.
Mondiali 2010, Italia-Nuova Zelanda: un solo precedente (2009, 4-3 in amichevole)
La prima volta nella storia che le nazionali di Italia e Nuova Zelanda si trovano di fronte, risale al 10 giugno 2009: esattamente un anno prima dei Mondiali e sempre in Sudafrica, a Pretoria. L’occasione é l’ultima amichevole per l’Italia, prima dell’inizio della Confederetion Cup 2009. Prima del confronto dello scorso anno, non ci sono quindi mai stati precedenti in nessuna competizione ne ufficiale ne amichevole. Un’amichevole, quella disputata lo scorso anno, come detto di preparazione all’imminente Confederations Cup, ma che fu davvero al cardiopalma per l’Italia, la quale prese troppo sotto gamba i meno blasonati avversari. Gli oceaniani infatti riuscirono a sorprendere più volte la retroguardia azzurra, resasi protagonista di svarioni ed errori difensivi gravi (soprattutto da parte del portiere Amelia). Il terzo vantaggio degli All Whites finalmente risvegliò i Campioni del Mondo, che grazie a una doppietta di Iaquinta sono riusciti a ribaltare il punteggio fino al definitivo 4-3.
Il tabellino del match:
L’Italia all’esordio Mondiale: da Barison a De Rossi
Tutti i colori dell’Africa ieri sera si sono tinti d’azzurro. Dal cielo di Berlino a quello di Città del Capo la seconda Italia di Marcello Lippi ha cominciato ufficialmente il cammino iridato che terminerà (si spera) a Johannesburg l’11 luglio. De Rossi&co. hanno pareggiato per 1-1 il match inaugurale contro il Paraguay da campioni in carica, grazie alla Coppa del Mondo conquistata quattro anni fa in Germania.
Quattro sono le gare – con quella di ieri – contro una squadra sudamericana (2 vittorie, contro Cile e Ecuador e 2 pareggi ancora contro il Cile e, appunto, Paraguay): quando l’Italia ha affrontato all’esordio una formazione del Sud America non ha mai perso.
Si iniziò nel 1934: Vittorio Pozzo guidò gli azzurri nella prima storica edizione della competizione, superando gli Stati Uniti con un secco 7-1. Quattro anni più tardi fu la Norvegia a doversi arrendere agli azzurri sul risultato di 2-1 dopo i tempi supplementari (le prime due edizioni dei Campionati del Mondo, infatti, si disputarono a scontri diretti sin dal primo turno). Sia nel ’34 che nel ’38 l’Italia si innalzò nel gradino più alto del podio. La Nazionale del Bel Paese nelle ultime due edizioni ha iniziato la competizione con il piede giusto: nel 2002 nel Mondiale nippo-coreano gli azzurri di Trapattoni, opposti all’Ecuador, superarono i sudamericani per 2-0 grazie ad una doppietta di Christian Vieri.