Roma, una pioggia di soldi su Trigoria: 90 milioni di tesoro

 Il momento positivo della Roma, che a sette giornate dalla fine del campionato si trova ad un punto dall’Inter capolista, si rispecchia anche nella situazione finanziaria. I proventi dalla Champions garantirebbero alla società di Trigoria un tesoretto da spendere nella prossima campagna acquisti. In più la dirigenza dovrebbe rinnovare i contratti con lo sponsor tecnico (Kappa) e il main sponsor (Wind). Ecco l’articolo de La Gazzetta dello Sport:

Tutto sommato la Roma il suo scudetto l’ha già vinto: quello della rivalutazione economica di un marchio innegabilmente storico. Adesso però tocca alla squadra di Claudio Ranieri completare un capolavoro sportivo coniugando bacheca e business, visto che per le prossime stagioni è in arrivo una pioggia di milioni su Trigoria.

Roma, una città in attesa di un sogno

Da Il Corriere dello Sport:

Questa è una città lucidamente pazza. Paralizzata dal sogno. Matura per lo scudetto. Basta osservarla. Via Prenestina, via della Serenissima, via Tiburtina. Ban­diere? Zero. Sciarpe appese alle ringhiere? Zero. Molte parabole, però. Le uniche due cose giallorosse che si notano percorrendo questo trilatero romano sono un’insegna del macdonal e un telo da mare col disegno di un delfino.
Per il resto, lungo le due file di palazzoni di nove piani che si affacciano sul traffico del mattino si contano due tri­colori sfilacciati, una bandiera della pace annerita di smog e una dei pirati, con il classico teschio e le ossa incrociate.

Roma: dal 2001 al 2010 quante somiglianze

 Stagione 2000/2001, stagione 2009/2010: qualche differenza ma tante analogie. E-Polis analizza le somiglianze della Roma di Capello che vinse lo scudetto e quella di quest’anno allenata da Claudio Ranieri:

Nel 2001 a giocarsi lo scudetto furono Roma, Juventus e Lazio, adesso se lo contendono Inter, Roma e Milan. Coincidenza: Bari sarà addobbata di giallorosso come nove anni fa. Differenza: il terzo scudetto da lepre, la battaglia attuale vissuta nei panni dell’inseguitore. Fare paralleli può essere fuorviante, ma qualche punto di contatto tra la Roma di Capello e quella di Ranieri c’è. Il primo è semplice: Fabio Capello come Claudio Ranieri. Cose in comune: profilo, lineamenti e volto da antico romano, pragmatismo, solidità, concretezza e capacità nell’allestimento di squadre particolarmente quadrate. Juan da molti viene paragonato ad Aldair, ma nella Roma di oggi è un po’ quello che è stato Samuel per la Roma del terzo scudetto: la colonna al centro della difesa.

De Rossi: “Scudetto? La Roma ci crede”

 Dalla Gazzetta dello Sport:

Centro sportivo «Fulvio Bernardini», interno giorno. Gian Paolo Montali si avvicina a De Rossi e gli dice: «Daniele, mi dispiace, ma lo sai anche tu ciò che devo dirti, vero?». Il ragazzo allarga subito le braccia e dice: «Direttore, so tutto. La multa me la merito». La Roma aveva appena pareggiato a Livorno e, causa squalifica in arrivo, avrebbe dovuto giocare la difficile partita interna contro l’Udinese senza De Rossi e Pizarro, ammoniti stupidamente per proteste. Male regole valgono per tutti, soprattutto quando c’è un sogno da coltivare, così Daniele ha pagato ed è tornato a volare alto.

Roma-Inter: Pizarro super

 Da Il Messaggero:

Il piccolo grande uomo della Roma è un professore cileno che insegna calcio in maniera semplice e diretta, usando mezzi genuini come la classe, la corsa e il cuore. David Pizarro, un giorno scarto dell’Inter, oggi è un punto fermissimo della Roma lanciata alla insperata, disperata conquista di un sogno. La prestazione che il Pek ha offerto l’altra sera all’Olimpico contro i campioni di Italia rappresenta qualcosa che non potrà mai esser cancellato, neppure nei ricordi della sua gente. Una prova piena di tante cose belle, e non tutte tecniche o tattiche.

Totti-Toni per lo sprint scudetto

 Da La Gazzetta dello Sport:

Nel vangelo pedatorio secondo Luca (Toni), in principio fu la suggestione. «Che bello sarebbe rivivere una festa comequella per il Mondiale al Circo Massimo», disse il nuovo arrivato nella mangiatoia giallorossa, in un gennaio dai toni agrodolci. Sorrise allora Maestro Francesco (Totti) e spiegò senza alcuna parabola: «Guarda che non hai visto niente. Se la Roma vince lo scudetto, qui succede un finimondo che non t’immagini». Impressioni? I preparativi sono già cominciati, anche perché i predicatori romanisti hanno già convertito migliaia di (tifosi) scettici in apostoli convinti.

Roma-Inter: la rivincita di Rosella Sensi

 Da La Gazzetta dello Sport:

Dalle stalle alle stelle. Perché essere romanisti è tornata una condizione da ostentare: a scuola, in ufficio, in metrò, perfino in un seggio elettorale. Il tifoso esce di casa con la sciarpa legata al collo non per andare allo stadio, ma a lezione. Da qualche mese, alla sciarpa il romanista abbina un sorriso smagliante. Ora sono tutti felici e giallorossi, senza variazioni di tonalità. Tifosi sempre presenti, tifosi occasionali, simpatizzanti: la Roma ha riconquistato il suo popolo.
Olimpico già due volte esaurito, Trigoria sempre una festa, il pullman della squadra che sabato pomeriggio faceva fatica a percorrere l’ultimo tratto tra due ali di folla perfino commossa. Eppure, appena pochi mesi fa, l’Olimpico era semideserto e quei pochi che c’erano fischiavano e sparavano petardi, o depositavano corone di fiori per celebrare il funerale della squadra.

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