Roma: il 10 settembre Rothschild consegna la sua relazione a Unicredit

 Il Romanista:

Rothschild ha finito di compiere dopo l’8 agosto gli adempimenti relativi al mandato irrevocabile per la cessione del club. Cioè, l’atto che consente alla banca diretta da Daffinà di cercare un investitore. Lo scouting internazionale, la caccia al magnate, è già stato avviato, ma i frutti si vedranno dopo il 10 settembre, quando dovrebbe essere presentata la prima relazione a Unicredit. Saranno giorni importanti per Piazza Cordusio.

Futuro Roma, Rothschild: un piano per vendere la società

 Futuro societario, l’articolo di Repubblica:

Rothschild pronta a presentare il dossier Roma. A venti giorni dalla firma di Unicredit e Italpetroli su un accordo che, di fatto, pone ufficialmente il club giallorosso sul mercato, la banca d´affari, nominata advisor per la vendita della squadra, è pronta a presentare l´information memorandum per illustrare a eventuali acquirenti la situazione economica del club giallorosso. E proporre un piano aziendale per il rilancio del club a breve, medio e lungo termine. Nel 2000/01 – stagione dell´ultimo scudetto – il fatturato annuale della Roma (123 milioni) era superiore a quello del Barcellona (110): dal 2003 ad oggi, però, il giro d´affari del club catalano si è impennato fino a 365.9 milioni, 2 volte e mezzo quello dei giallorossi (146,4).

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 Rothschild continua il lavoro certosino, dettagliato che mira all’individuazione di un acquirente per la Roma. L’advisor incaricato ufficialmente da Unicredit dall’istante immediatamente successivo al raggiungimento dell’accordo tra l’Istituto di credito e Italpetroli è in fase di ultimazione del dossier inerente la società giallorossa, concluso il quale si potrà finalmente iniziare a fare sul serio, fissando colloqui con i papabili candidati. Tra indiscrezioni di scarso rilievo e voci assai fondate, nel corso dei giorni si sono susseguiti i nomi di potenziali investitori sparpagliati per il mondo. Stando ai fatti, tuttavia, la linearità della Roma ai romani (magari romanisti) potrebbe complicarsi solo laddove vi fosse oggettivo riscontro da parte di Alessandro Daffina e soci rispetto al gradimento manifestato al di fuori dei confini europei. Ipotesi che, allo stato attuale, non ha particolare motivo d’essere. Quella cinese (misterioso miliardario) è una eventualità di poco conto, la pista araba ancora povera di contenuti, il plurimilionario egiziano – Naguib Sawiris – l’ennesimo nome accostato alla Roma con costanza esemplare (il suo nome era circolato già un anno fa) ogni qualvolta si parli di cessione. In realtà, nessuna informazione è arrivata in tal senso a Rothschild che, ovviamente, non preclude da parte sua alcuna eventualità.

Roma: fondo arabo-Rothschild, incontro a fine agosto?

 Da Leggo:

Sulla Roma spira vento d’oriente. Dopo le indiscrezioni degli ultimi giorni, infatti, si fa sempre più concreto l’interesse del fondo arabo Aabar per l’acquisizione dell’intero pacchetto della società giallorossa. Il presidente di Aabar è Khadem Al-Qubaisi e fa capo al fondo sovrano di Abu Dhabi. Aabar già detiene il 4,99% delle azioni di Unicredit (circa un miliardo e mezzo di euro) e dispone di un tesoro pari a 250 miliardi. La conferma del forte interesse da parte del fondo arabo arriva dalla lontana Singapore e più specificatamente da una banca d’affari giapponese che ha acquisito nel 2008 le attività asiatiche della banca americana Lehman Brothers.

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 Dal Romanista:

Lo sceicco arabo difficilmente abbandonerà l’immaginario collettivo finché non sarà risolta la vicenda della vendita dell’As Roma. E per il momento l’ipotesi araba non abbandona i media specializzati. Ieri il sito sporteconomy.it ha riportato la notizia dell’esistenza di un dossier “Aabar” sul tavolo di Banca Rothschild, l’advisor che dovrà occuparsi della pratica. «La conferma – si legge su sporteconomy.it – arriva da Singapore da una banca d’affari giapponese che ha acquisito nel 2008 le attività asiatiche della banca americana Lehman Brothers ed assunto alcuni dei più importanti banchieri».

As Roma: è scattata la fase 2

 Dalla Gazzetta dello Sport:

MOSSE – Studiare i conti fino a settembre Poi le trattative. Dunque, la palla è passata a Rothschild, che «dovrà procedere alla dismissione della Roma in tempi brevi», ma non troppo. Attenzione, la priorità è affidare il club ad un progetto serio di medio/lungo termine. No a soluzioni prendi e scappa. La partita la giocherà Alessandro Daffina, managing director della banca d’affari. La prima mossa: radiografare la Roma, risalire al reale stato patrimoniale del club. Se non scopre cosa si «nasconde» dietro i bilanci pubblici, non sa nemmeno quanto chiedere ai compratori.

Roma: Rothschild cerca un compratore

 Dal Messaggero:

Firmato l’accordo definitivo fra Unicredit e la famiglia Sensi per la ristrutturazione del debito di Italpetroli nei confronti di piazza Cordusio (325 milioni) e di Mps: la banca senese, da quello che risulta dalle carte, ha un’esposizione di 90 milioni. Nell’accordo siglato ieri a Milano presso la sede di Unicredit da Piergiorgio Peluso e Rosella Sensi e preceduto da un faccia a faccia fra la presidente della Roma calcio e Paolo Fiorentino, vice ad della banca, è previsto l’immediato conferimento del mandato a vendere la As Roma alla Rothschild.

Vendita As Roma: 150 milioni il prezzo base

 Dal Tempo:

Chi vuole comprare la Roma deve stanziare come minimo questa cifra. Lo si evince leggendo la puntuazione tra Unicredit e Italpetroli, che proprio in queste ore gli avvocati stanno trasformando nel più articolato e definitivo accordo da firmare lunedì in sede di arbitrato: oggi i legali si incontreranno per sistemare gli ultimi dettagli. L’udienza dell’arbitrato di lunedì molto probabilmente verrà comunque sospesa in attesa che i passaggi di proprietà degli asset si completino: già chiesti in via cautelativa 180 giorni di proroga rispetto alla scadenza del 24 agosto.

Roma: Angelucci e arabi sono alla finestra

 La Gazzetta dello Sport fotografa così il momento societario dell’As Roma:

Firme e pretendenti. Del resto, non si hanno ancora notizie dell’accordo definitivo tra Sensi e UniCredit. Dopo l’ennesima riunione fiume tra avvocati, ieri sera la Italpetroli ha ufficializzato lo slittamento, anche per cavarsi d’impaccio con la Consob: «La negoziazione dell’accordo, la cui sottoscrizione era prevista per il 20 luglio, è ancora in corso. Seguirà ulteriore informativa». È questione di ore, oggi o domani, sempre che si sistemino tutti i cavilli, soprattutto fiscali. Non che cambi la sostanza delle cose: la lettera d’intenti firmata l’8 luglio davanti a Ruperto (che li aspetta di nuovo lunedì) era già sufficientemente vincolante.

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