Roma-Inter, Mourinho vuole chiudere il campionato

 Da Leggo:

All’Olimpico per il quarto sacco di Roma consecutivo, con vista sullo scudetto. Domani alle 18, nel big match con Totti e compagni che potrebbe chiudere o riaprire la corsa al titolo, i campioni d’Italia di Josè Mourinho, già forti del +4 in classifica sui giallorossi, avranno dalla loro anche le statistiche, decisamente positive, da 4 anni a questa parte, in casa della Roma, per gettare il cuore oltre l’ostacolo.
Il 20 settembre 2006 fu 1-0 per l’Inter (gol di Crespo), il 29 settembre 2007 4-1 (Ibrahimovic, Crespo, Cruz e Cordoba) e nel 2008 (il 19 ottobre), con lo Speciale alla guida, addirittura 4-0 (doppio Ibra, Stankovic e Obinna). E il tecnico di Setubal punta deciso al poker, calando tutti i suoi assi.

Roma-Inter, Ranieri pensa al tridente

 Da Il Corriere dello Sport:

Tentazione tridente, pure contro l’Inter. Claudio Ranieri, come è ovvio, di sicuro neppure oggi, nella consueta conferenza stampa della vi­gilia, anticiperà nulla sulla formazio­ne che domani pomeriggio, fischio d’inizio ore diciotto, sfi­derà l’Inter in una par­tita che, bando a qual­siasi forma di scara­manzia, metterà in pa­lio una bella fetta di scudetto. Però l’idea di schierare tre attaccan­ti c’è, forte e chiara.
Un po’ perché lo schiera­mento con Menez alle spalle di Vuci­nic e Toni, ha dato risposte positive sia contro l’Udinese che a Bologna, penalizzando zero o quasi gli equili­bri della squadra, quegli equilibri che Ranieri mette comunque davan­ti a qualsiasi altra considerazione.

Roma-Inter, Pizarro: “Sono un cileno-romano”

 Da Il Corriere dello Sport:

Per lui quella con l’Inter, non po­trà mai essere una sfida come le altre, in­dipendentemente dal fatto che metta in palio un bel pezzo di scudetto. Perché lui è David Marcelo Pizarro, diventato mag­giorenne a Udine, trasferitosi ad Appiano Gentile convinto di restarci, traslocato in­vece a Roma dopo appena dodici mesi di Inter più vista che vissuta in campo.
Un anno quello di Milano che Pizarro ancora oggi non è riuscito a capire fino in fondo, voluto da Mancini per garantire saggezza, ritmi e geometrie al centrocampo neraz­zurro, per poi scoprire che il Mancio avrebbe fatto a meno di lui.

Roma-Inter, Ancelotti: “I giallorossi devono crederci”

 Carlo Ancellotti, ex giocatore giallorosso e attuale tecnico del Chelsea è stato intervistato da Il Messaggero. Ecco la sua opinione sulla sfida scudetto fra Roma e Inter:

Ancelotti, che cosa rende l’Inter più forte delle rivali? «L’atteggiamento in campo. E’ solida e compatta. Molto abile a colpirti in contropiede. Quando ruba palla e riparte, non perdona».
Lo spirito conta, ma la differenza non la fanno sempre i campioni?
«Certo, hanno giocatori fantastici. Sono quelli che conoscete, a cominciare da Eto’o, ultimamente in gran forma. Poi Milito, Sneijder e gli altri. Ne hanno tanti».
Ci sembra di capire che non è consigliabile attaccarla. Oppure vale la pena provarci?
«Ranieri è allenatore esperto e chiede alle sue squadre soprattutto equilibrio. Contro l’Inter può risultare fondamentale non andare all’assalto, ma avere pazienza e puntare sul gioco, sui movimenti, sull’organizzazione e sull’attenzione. L’allenatore giallorosso è uno che sa lavorare in questa direzione».
Può bastare l’equilibrio per superare l’Inter?
«E’ l’aspetto principale. I nerazzurri sono i più bravi di tutti quando si fanno attaccare: il loro contropiede è devastante. Faranno così anche all’Olimpico».
Pensa che Mourinho riproporrà l’assetto spregiudicato di Londra con Sneijder dietro a tre attaccanti?
«Non lo so e sono curioso. Anche lui conosce Ranieri e il suo modo di preparare certe sfide. Il portoghese cambia spesso, anche quando non te lo aspetti. Con lui non bisogna dare niente di scontato».

All’andata Mourinho disse: “Roma da scudetto”

 Da Il Giornale:

«L’invidia è come una palla di gomma, che più la spingi sotto e più ti torna a galla», scriveva Moravia. È degli anni 60, questa frase, ma sembra scritta a uso e consumo di José Mourinho che con le sue affermazioni e i suoi comportamenti spacca il mondo dello sport, e non solo quello. O con lui o contro di lui, non c’è compromesso.
Al tecnico portoghese non importa avere amici fasulli, i ruffiani di professione, quelli che prima ti incensano davanti e poi ti sparano sulle chiappe, dipende dal venticello di giornata. Il tecnico portoghese è originale, provocatorio, non conosce la banalità, e chissenefrega se talvolta va fuori misura. Della retorica di certe dichiarazioni abbiamo le scatole piene.

Roma-Inter: Ranieri contro Mourinho

 Da Il Tempo:

Ogni confronto, quale sia il peso sugli interessi di classifica, diventa una sorta di rimpatriata tra vecchi amici, la rivalità diventa un fattore positivo per i tifosi che amano lo sport.
Non dimenticherà, il popolo romanista, le note di Venditti echeggiare nella maestosa cornice di San Siro, dopo una Coppa Italia vinta sul campo dei nerazzurri: che continuavano a collezionare scudetti sul campo, dopo quelli che gli impicci di Moggi e soci le avevano consegnato a titolo gratuito.

Roma-Inter: Totti si decide in extremis

 Da Il Messaggero:

Francesco Totti domani sera deve andare in campo fin dal primo minuto contro l’Inter perchè come lui non c’è nessuno. E, se sta bene, il più forte giocatore di tutti i tempi della Roma deve giocare. Sempre e comunque. E dal primo all’ultimo minuto della partita. Se c’è di mezzo lui, 188 reti in serie A con la maglia giallorossa, non ci deve essere la minima discussione: lui poi altri dieci, per fare la formazione.
Non ha senso dire o pensare che senza di lui la Roma potrebbe giocare così o cosà: Totti è calciatore unico e per questo in grado di migliorare qualsiasi squadra, quindi anche una Roma che viene da venti risultati utili in fila, quattordici vittorie e sei pareggi. Mettersi a discutere sia tatticamente che tecnicamente uno come Totti significa prendere a calci in faccia il bello del calcio, la classe, il genio, la fantasia.

Roma-Inter, Burdisso: “Sono giallorosso, vinco io”. Pizarro: “Si vince con la palla a terra”

 David Pizarro e Nicolas Burdisso, ex interisti (anche se l’argentino è in prestito a Roma) hanno parlato della sfida scudetto di domani all’Olimpico: Da Il Romanista:

Il regista David Pizarro, cileno, all’Inter per due stagioni senza grandi soddisfazioni, è uno abituato alla regia: dirige, gestisce gli attori, decide a chi destinare il pallone, come comandare il gioco. Dunque, intervistato dalla rivista ufficiale della Roma, annuncia con decisione la sua manovra anti-Inter: «Le squadre così forti bisogna attaccarle, togliendogli il pallone e giocando palla a terra. Noi abbiamo nel dna queste caratteristiche, oltre a tanta tecnica, e usandole abbiamo messo spesso in difficoltà l’Inter in questi anni. Ci proveremo anche domani, dovremo dare il massimo, questo è certo, ma abbiamo le armi per batterli».
Sembra un proclama di guerra, magari un po’ spavaldo. «Ma la Roma è uno dei club più importanti dell’Italia: per blasone e qualità della nostra squadra dobbiamo guardare avanti e puntare allo scudetto». Bene, bravo, bis.

Non succede, ma se succede

Da Il Tempo:

Non succede, ma se succede… A Roma riecheggia il tormentone che accompagnava la rimonta sull’Inter nel 2009. Come allora, un sogno che sembrava impossibile sta assumendo i contorni della realtà. Due anni fa finì male, in modo amaro, con i gol di Ibrahimovic a Parma e la rabbia di De Rossi a Catania dopo l’illusione lunga un’ora. Ma questa è un’altra storia. Roma e Inter sono di nuovo lì a giocarsi i trofei italiani (possibile anche una finale di Tim Cup: sarebbe la quinta in sei anni) all’ultimo respiro.

Roma-Inter: stadio Olimpico 27-03-2010. Veni, vidi, vici

 Quando volti la testa e alle spalle c’hai l’Impero glorioso, ogni attinenza viene facile. Spontanea. Nel momento della sua massima espansione, il Sacro Romano disponeva di 80.000 chilometri viari, suddivisi in 29 strade che si irradiavano da Roma verso l’Italia. Il sistema viabilistico seguiva una logica urbanistica a prova di scemo: le strade erano disegnate in quella maniera per ostacolare le province dall’organizzare una resistenza contro l’Impero. Avere tutto sotto controllo. Prevenire ogni rivolta, prevedere qualunque ostacolo ed essere pronti a fronteggiare il nemico avendone letto in anticipo le mosse. Da allora, è cambiato il mondo.
TUTTE LE STRADE PORTANO A ROMA. Diciamo dall’Impero alla democrazia per riassumere sinteticamente il trapasso epocale. Ora che il campo di battaglia diventa uno stadio – dal cielo aperto tra alberi e generali alle note stellate di un Olimpico tutto esaurito – ora che i nemico si è trasformato in avversario, ora che la guerra ha assunto le fattezze di un campionato e che la battaglia è diventata una partita di calcio, un dato rimane uguale a migliaia di anni fa. Che tutte le strade portano a Roma. Per Roma-Inter. Il collegamento all’evento sarà mondiale (l’etere ha preso il posto dei messaggeri), numeri che vanno ben al di là del sold out ufficializzato dalla società capitolina con un comunicato emesso nel tardo pomeriggio di oggi. L’ansia freme, l’attesa cresce, le emozioni cominciano a circolare in corpo come accade nei momenti decisivi. E’ bastato mettere in palio uno scudetto. Per coinvolgere i giallorossi, i nerazzurri e gli amanti del pallone che rotola in generale. Ad annunciare l’assalto, non più invasioni ma dichiarazioni rilasciate a mezzo stampa. Calciatori che prendono la parola come a suo tempo, gli eserciti, erano pronti ad annunciare la propria reattività impugnando l’ascia, tenedo nella sinistra lo scudo. Solo Josè Mourinho si è sottratto, come Genserico, salito al trono dei Vandali nel 428 e ricordato per il suo lato più taciturno nonostante la provata capacità di trascinatore.

Roma-Inter, Olimpico tutto esaurito

 Roma-Inter è ufficialmente sold-out: lo stadio Olimpico fa registrare il tutto esaurito, in ogni settore, per l’anticipo della 31a di campionato. Il match dell’anno avrà intorno la più bella delle cornici di pubblico. A comunicare la vendita di tutti i tagliandi disponibili, il sito della A.S. Roma con un comunicato: “A.S. Roma comunica che i biglietti per la gara sono completamente esauriti in ogni ordine di settore e posto.

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