Cessione Roma, mentre DiBenedetto attende spuntano i tedeschi

 Ad una settimana dalla scadenza dell’esclusiva al gruppo americano capeggiato da Thomas DiBenedetto, spuntano nuovi rumors sulla possibilità di altri pretendenti interessati all’acquisizione dell’As Roma. Secondo quanto riportato da Sky Sport, ci sarebbero nuovi documenti che attesterebbero la volontà di un gruppo tedesco che attraverso l’ Ako Capital, banca svizzera con sede a Zurigo, avrebbe consegnato sul tavolo di Unicredit una nuova offerta per il club giallorosso.

Cessione Roma. Nel pomeriggio incontro per valutare le 5 offerte vincolanti. Rosella Sensi: “La Roma è una cosa seria”. Zimatore: “Attendiamo il comunicato alla chiusura della Borsa”

 Ore 14.00: Prende il via il pomeriggio decisivo della Roma. Presso gli uffici di Unicredit in via Minghetti verranno valutate le 5 offerte vincolanti per l’acquisizione della società giallorossa. Presenti all’incontro i rappresentanti dell’advisor Rothschild, i vertici di Unicredit ed il cda di Roma 2000 del quale fa parte anche Rosella Sensi che, giungendo all’incontro intorno alle 14.00 ha dichiarato: “La Roma è una cosa seria“. Presenti all’incontro anche Attilio Zimatore e Antonio Muto.

As Roma: Cessione del club e calciomercato il prima possibile

 Come riporta sporteconomy.it  Il tempo è scaduto. La Roma in appena una settimana ha scoperto di essere una squadra fragile, sotto i colpi di una società svizzera (il Basilea) e di un Parma saldamente nella parte bassa della classifica di serie A, ma capace di mettere pressione ai giallorossi negli ultimi 20 minuti. 

La Roma è in vendita

 Il Romanista:

 Il più grande assist per l’As Roma, stavolta, non lo ha servito Francesco Totti. Ma la sconosciuta Rachel Sanderson. La giornalista economica dell’autorevolissimo Financial Times ha firmato ieri un articolo in prima pagina che riepilogava le tappe del processo di vendita della società. Per Rothschild, la banca londinese che fa da advisor per la cessione, non poteva esserci pubblicità migliore. Perché, in realtà, di fatto, il Financial Times non rivela nulla di particolarmente trascendentale. La Sanderson scrive da Milano, e non da Londra, sede centrale di Rothschild e fonte primaria per eventuali clamorosi sviluppi nel processo di vendita. Tanto che la giornalista si limita a ripercorrere tempi, modi e procedure già ampiamente descritti dalla stampa italiana.

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