La teoria del “complotto” contro la Roma

 Dal Sole 24 Ore:

 Un Russo lo invocavano da anni per risollevare le sorti della As Roma. Ma quel Russo, di nome Carmine arrivato da Nola, chiamato a dirigere Brescia-Roma era e resterà per molto tempo ancora il solo russo che la tifoseria giallorossa non vorrà più vedere.
Ciò che è accaduto mercoledì sera al Rigamonti di Brescia, con le “rondinelle” vittoriose 2 a 1 sulla squadra della Capitale, ha scatenato l’ira dei tifosi giallorossi. Divisi tra chi vede nella quaterna arbitrale una totale incapacità e chi invece ipotizza complotti e giochi di palazzo finalizzati, non tanto a danneggiare la squadra in classifica, ma piuttosto a deprezzare la Roma in questa delicata fase di cessione del pacchetto di controllo (67%). “Un arbitro così non è presentabile neanche per un incontro tra scapoli e ammogliati – l’opinione più diffusa tra i tifosi”. E qui scatta l’ipotesi complotto. “Un arbitro incapace, sottolinea Carlo Zampa-telecronista tifoso di Mediaste Premium

Roma, in Borsa si vola

 Le costanti e crescenti voci relative alla imminente cessione della Roma consentono anche oggi alla società giallorossa di fare un balzo in avanti in Borsa. Da libero.it:

La Roma vola in borsa, dopo l’incremento di giovedì (+5%), in Piazza Affari anche venerdì sono proseguiti gli acquisti delle azioni: alla base di tutto, le voci sulle trattative per la cessione della società calcistica per la quale avrebbero manifestato interesse almeno 20 soggetti nell’ambito della procedura curata dall’advisor Rothschild.

Roma – Borsa: esperienza al capolinea?

 Non è redditizio, poca adattabilità. L’esperienza delle società di calcio quotate in Borsa non offre chiavi di lettura positive, al punto che il prossimo acquirente della Roma potrebbe anche decidere di togliere il club da piazza Affari. Da Il Sole 24 Ore:

L’As Roma avvia il riassetto azionario. Come previsto dagli accordi fra la famiglia Sensi e il creditore UniCredit, il pacchetto di controllo di Italpetroli sarà conferito alla newco Roma, partecipata al 51% dalla famiglia Sensi e al 49% da UniCredit.

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