Roma – Borsa: esperienza al capolinea?

di Redazione Commenta


 Non è redditizio, poca adattabilità. L’esperienza delle società di calcio quotate in Borsa non offre chiavi di lettura positive, al punto che il prossimo acquirente della Roma potrebbe anche decidere di togliere il club da piazza Affari. Da Il Sole 24 Ore:

L’As Roma avvia il riassetto azionario. Come previsto dagli accordi fra la famiglia Sensi e il creditore UniCredit, il pacchetto di controllo di Italpetroli sarà conferito alla newco Roma, partecipata al 51% dalla famiglia Sensi e al 49% da UniCredit.

Dopo anni di annunci di cordate, di Opa e di scalate, il passaggio del 66% del capitale per ora non porterà alcuna Opa su As Roma; l’operazione è subordinata all’esenzione dell’obbligo da parte della Consob. La speranza in ogni caso è che – come auspicato dalla Consob – qualcuno prima o poi tolga da Piazza Affari l’As Roma, per cui si cerca un acquirente, e magari anche le altre società di calcio quotate: l’esperienza dice che sono poco adatte al listino. I soci di minoranza comprano queste azioni più per speculazione da stadio e senso di appartenenza sportiva che per scelta di investimento. Certo, non è una colpa dei soci di controllo. Tuttavia, al di là dei 500 milioni di perdite nette aggregate accumulate in dieci anni da As Roma, Ss Lazio e Juventus, non è bene che le azioni di società quotate vengano acquistate di buon cuore.


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