Coccole per Nicolas Burdisso. Non ci sarebbe nulla di strano, in casa della Roma, considerando quanto è stato difficile strapparlo all’Inter (e alla Juventus). E’ un po’ curioso, invece, se le belle parole arrivano da Josè Mourinho, ieri vinci tutto a Milano, oggi padrone al Real Madrid. Intervistato da France Football, la rivista che ha inventato il Pallone d’Oro, Mourinho ha ricordato Burdisso come uno dei migliori giocatori mai allenati: «Quando arri vai all’Inter (era l’estate del 2008, ndr) gli dissi che era meglio che andasse via perché non ci sarebbe stato spazio per lui.
Real Madrid
Europa: Roma a caccia della centesima vittoria
Roma, facci dire cento. Vittorie in competizioni organiz zate dall’Uefa. Siamo a quota novantanove dopo il successo sul campo del Basilea, non sarebbe male andare a tre cifre proprio stasera contro il Bayern, un suc cesso che vorrebbe dire un passo avanti probabilmente decisivo per approdare agli ottavi di finale della Champions League, tra guardo che sarebbe centrato per la quarta volta negli ultimi cinque anni. STORIA -Tutto è co minciato nella stagione 1969- 70, il primo successo contro gli irlandesi dell’Ards, tre a uno per i giallorossi che, peraltro, in Europa già da un pezzo bazzicavano, una vittoria nella Coppa delle Fiere in bacheca.
Giannini: “Roma, sì alle quattro punte”
Il Modulo offensivo dell’Inter di Mourinho del Real e del Bayern fa sognare i tifosi e stuzzica gli esperti.
Giuseppe Giannini: «Io dico di sì alla Roma a quattro punte. Bisogna lavorarci a fondo, in allenamento, giorno dopo giorno, ma è un’ipotesi che si può praticare con i due esterni che una volta persa palla devono andare a coprire la fascia di competenza. E’ un modulo più che per il presente, per il futuro, anche perché devo dire che la Roma che ho visto in campo a Torino contro la Juventus mi è piaciuta parecchio, personalità e qualità. Certo con quei quattro davanti potrebbe davvero fare paura a tutti sfruttando tutte le qualità dei suoi attaccanti».
Roma, ora i rinnovi
“De Rossi firma a gennaio con il Real Madrid“, “Borriello straccia il contratto e torna al Milan“, “Mexes è praticamente dell’Arsenal“. Va bene, la Roma in pienalotta scudetto dà fastidio. Ma questo non dovrebbe autorizzare a scrivere certe sciocchezze. A meno, ovviamente, che l’obiettivo non sia di destabilizzare la Roma. Oltre che la psiche dei suoi tifosi. È meglio scriverlo subito allora, chiaro e tondo, e una volta per tutte. De Rossi, Borriello e Mexes non si muoveranno da Roma durante la sessione invernale di mercato. Detto questo, i gioielli vanno blindati. Perché il contratto di Philippe scade a giugno 2011, e quello di Daniele un anno dopo. Stando a quello che ieri si leggeva qua e là su internet, la Roma pareva una società in disarmo, una squadra che lotta per non retrocedere e mica per lo scudetto, un club alla deriva dove nessuno vuole più stare.
Julio Baptista: ora diventa un caso
Quello di Julio Baptista rischia di diventare un vero e proprio caso e la Roma vuol portarlo davanti alla Fifa. Due anni fa per convincerlo a lasciare il Real Madrid la società giallorossa fece ponti d’oro, un contratto faraonico e telefonate per fargli dire sì da parte dei giocatori, Totti in testa. Al primo anno in giallorosso la “Bestia” conquistò tutti. Un gol nel derby che permise di conquistare una vittoria scacciacrisi, undici reti tra campionato e Champions League gli valsero la promozione, nonostante un grossolano errore contro l’Arsenal, che costò l’eliminazione.
Matrimonio Baptista: la Bestia ha detto sì
Dal Corriere dello Sport: Si sono detti sì l’altro giorno
Totti: la consapevolezza del capitano
Dal Corriere dello Sport:
Cinquecentosettanta presenze, diciotto campionati, duecentoquarantacinque gol dopo, per lui non è cambiato nulla. Francesco Totti da Roma, Porta Metronia, anni trentaquattro a settembre, tre volte sotto i ferri negli ultimi quattro anni, oneri e onori alle spalle, oneri e onori nel futuro, felice di sfidarli. Perché ha ancora voglia di Roma, gol, vittorie, rivincite.
Roma, parco giocatori: valore che supera i 200 mln
Dal Romanista:
Un valore enorme. Solo di parco giocatori. La Roma, grazie a tutto quello che ha costruito la famiglia Sensi in questi anni, ha un patrimonio tecnico di almeno 200 milioni di euro. Fare i conti è piuttosto semplice perché da De Rossi a Vucinic, da Menez a Mexes, da Juan a Julio Sergio e Riise, i giocatori giallorossi sono tra quelli che, in Italia, valgono di più. Senza considerare poi un certo Francesco Totti che, solo come immagine, vale come Messi e Cristiano Ronaldo.
Roma: 11 giocatori da vendere
Dal Corriere dello Sport:
Dodici cessioni per costruirsi un budget. Burdisso a parte, il mercato prossimo di Daniele Pradè deve prevedere per forza la partenza di un buon numero di giocatori da Trigoria. Nella lista ci sono tre brasiliani (Julio Baptista, Cicinho e Doni), un francese (Faty), un ghanese (Barusso), un portoghese (Antunes), quattro italiani (Andreolli, Guberti, Motta, Loria, Cerci che non vuole rinnovare il contratto in scadenza tra dodici mesi), più la variabile Matteo Brighi, dichiarato più o meno ufficialmente incedibile dalla società giallorossa, ma che potrebbe invece partire se a Trigoria dovesse arrivare un’offerta ritenuta importante (cinque-sei milioni). Tutto sarà meno che semplice venderli, se non altro per una questione di stipendi che, sommati, alla Roma costano quasi quindici milioni di euro lordi a stagione. Baptista e Cicinho hanno altri due anni, Doni tre, il totale fa circa trentatrè milioni, una tombola. Risparmiarla, per la Roma, vorrebbe dire molto.
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