«Credo che lui possa essere decisivo». Paulo Roberto Falcao non si riferisce né a Totti, né a De Rossi, né a Messi, né a Ibrahimovic, Paulo Roberto Falcao (capito bene? PAULO ROBERTO FALCAO) si riferisce ad Adriano. Lo dice dal Brasile, al Romanista, lo dice convinto, alla sua maniera, quella che spiazza, quella che non t’aspetti, quella di chi ha il pensiero in più. Il Divino ha puntato l’indice sull’Imperatore: una benedizione che vale molto più di un pollice in su.
Paulo Roberto Falcao
Roma-Bayern: scritta una pagina della storia giallorossa
Roma-Bayern Monaco è ormai entrata di diritto nelle partite storiche dei giallorossi all’Olimpico. Quelle che sono impresse nella memoria di ogni tifoso come Roma-Colonia 2-0 della Coppa Uefa 1982-83 in cui i giallorossi ribaltarono l’1-0 subito all’andata in Germania grazie ai gol di Iorio e Falçao, oppure lo strepitoso 3-0 rifilato al Goteborg nella gara di esordio nella Coppa dei Campioni 1983-84 firmato da Vincenzi, Conti e Cerezo, autore di uno dei gol più belli della Roma.
Falcao: “Anche quest’anno sarà lotta tra Inter e Roma”
Paulo Roberto Falcaco, ex giocatore della Roma scudettata del 1983,
Falcao: “Totti-Adriano grande coppia”
«L’Inter è una macchina da vittorie, ma c’é una coppia di fuoriclasse che può togliere lo scudetto alla squadra di Benitez. I nomi? Ronaldinho e Pato». Paulo Roberto Falcao affida una «Mission Impossible» a due campioni che conosce da quando erano poco più che ragazzini. «Li ho visti crescere a Porto Alegre. Anche un cieco si sarebbe accorto del loro talento». L’ex re di Roma li ha scoperti ma ora fatica a riconoscerli. «I due attaccanti del Milan devono cambiare marcia. E subito».
Nella sua Roma è arrivato Adriano. «Una scommessa che mi piace. Adriano ha lasciato qualcosa di incompiuto in Italia. Se n’è andato quasi di nascosto. L’Imperatore poteva restare in Brasile carico di soldi e di gloria. Se ha scelto la Roma è perché vuole dimostrare al calcio italiano chi è il vero Adriano».
Roma made in Brasile: da Falcao ad Adriano. Dall’ottavo Re all’Imperatore. Tante gioie, qualche flop
Quando il giallorosso si sposa con il verdeoro è una gozzoviglia di emozioni e ricordi indelebili. La Roma sta per infoltire ulteriormente la proprio rosa con i colori del Brasile. Un legame non nuovo per i capitolini, che hanno sempre avuto un feeling particolare con i calciatori carioca. Non tutti hanno avuto fortuna, come d’altronde sempre accade nel calcio, ma certamente ve ne è un gran numero che i tifosi della Roma non ha dimenticato.
Adriano e Simplicio: sempre più una Roma brasilera – Gli ultimi due della folta colonia brasiliana, saranno il centrocampista in uscita dal Palermo – Fabio Simplicio – e l’attaccante del Flamengo – Adriano (ex Inter, Parma e Fiorentina).
La trattativa per portare il forte attaccante nella Capitale, secondo quanto riportato dalla stampa brasiliana e più precisamente dal quotidiano “O’ Globo”, si sarebbe chiusa già nella notte, con il raggiungimento di un accordo verbale tra il giocatore e il ds giallorosso Daniele Pradé (che, nelle ultime ore, ha reso pubblica la voglia di Adriano di non considerare alcuna altra squadra al di fuori di quella capitolina). L’ufficialità potrebbe dunque arrivare già nelle prossime ore o da domani e nei giorni a venire. Molto più semplice la situazione legata al centrocampista ex Parma e Palermo, visto che entrando in stato di svincolo e avendo da tempo raggiunto l’accordo con la società giallorossa, può già considerarsi un giocatore della Roma al 100%.
Roma: Burdisso come Vierchowod
Da La Gazzettta dello Sport:
Per i romanisti di non più giovane generazione, la bellezza e l’umanità dello scudetto del 1983 non hanno avuto eguali e non sono certo paragonabili con la vittoria del 2001. Quello – dicono – fu il suggello di una stagione di affermazioni politiche e conquiste sociali, il trionfo di una generazione, appunto.
Quella Roma, del resto, toccava nel profondo, perché – scrisse Corrado Sannucci – giocava «con le scarpe accanto al cuore». E non è un caso che oggi Il Romanista si affidi a Paulo Roberto Falcao, che di quei sogni si fece interprete divino. «Questa Roma mi ricorda quella del 1983», dice il brasiliano al quotidiano giallorosso.
Totti a Bari, come Falcao a Pisa
Da Il Romanista:
Paulo Roberto Falcao vinse lo scudetto nella settimana fra Juventus e Pisa perché andò in Rai a farsi intervistare da Minoli a dire che «la Roma vincerà sicuramente il campionato». Era il momento più difficile di quell’anno magico, avevamo perso in casa con la Juve, il mondo tremava e il Divino fece la sua mossa. “Calma non è successo niente” era il sottotitolo di quel gesto.
La Roma vinse a Pisa e a maggio. Ieri Francesco Totti ne ha fatto uno simile: attraverso il Corsport ha voluto far sapere a tutti che da qui alla fine del campionato la Roma è una, unita, forte in tutte le sue componenti, che non c’è spazio per nessuno che non abbia in testa solo una cosa: quella.
Scudetto Roma: Toni come Batistuta
Da Il Romanista:
Sette anni dopo il suo addio, è tornato a Roma Gabriel Omar Batistuta. Cioè, non proprio lui in persona, ma quello di più simile che il calcio italiano ha prodotto negli ultimi anni. Si chiama Luca Toni, è italiano e la sua maglia è la numero 30 e non la 18, ma per il resto le differenze sono davvero poche. Dal punto di vista sportivo, sia chiaro.
Difficile ricordare in tempi recenti, Falcao (ma quello è un altro discorso) e Batistuta a parte, un giocatore che abbia avuto un impatto così forte sulla squadra come lo sta avendo sulla Roma il centravanti campione del mondo.
Roma-Cska Sofia 1983/84, Coppa dei Campioni ottavi di finale (a/r)
COPPA CAMPIONI, OTTAVI DI FINALE ANDATA
19 OTTOBRE 1983, SOFIA
CSKA SOFIA-ROMA 0-1
CSKA SOFIA: Velinov, Iliev (l’s.t. Besinski), Borgolinov (29’s.t. Slavkov), Tinchev, Dimitrov G., Gevizov, Yontchev, Kerimov, Zdravkov, Tanev, Miadanov.
ROMA: Tancredi, Nela, Bonetti, Righetti, Falcao, Maldera, Ancelotti, Cerezo. Pruzzo, Di Bartolomei, Conti B. (36’s.t. Graziani).
ARBITRO: Vautrot (Francia)
MARCATORE: 17’s.t. Falcao
COPPA CAMPIONI OTTAVI DI FINALE RITORNO
2 NOVEMBRE 1983, ROMA
ROMA-CSKA SOFIA 1-0
ROMA: Tancredi, Oddi, Bonetti, Righetti, Falcao, Nela, Conti B.( 41’s.t. Chierico), Cerezo, Graziani, Ancelotti, Vincenzi.
CSKA SOFIA: Velinov, Besinski, Dimitrov N., Tinchev, Dimitrov G.Zdravkov, Yontchev (36’s.t. Tanev), Kerimov, Gevizov, Markov, Miadanov.
ARBITRO: Diana (Svizzera)
MARCATORE: 35’s.t. Graziani
L’unico precedente tra Roma e Cska Sofia riporta alla stagione 1983/84 quando giallorossi e bulgari giocavano la Coppa dei Campioni. Un doppio confronto andata e ritorno (quella era la formula dei tempi, poi sostituita con quella a gironi della neonata Champions League) che va a costituire un precedente incoraggiante. Altri tempi, altre emozioni. Soprattutto, altro obiettivo: si lottava, allora, per la supremazia internazionale e non per l’Europa League.