Il delirio di Di Canio

 Paolo Di Canio al Chiambretti Night: palcoscenico che l’ex laziale utilizza per lanciare ogni sorta di frecciata alla Roma e a Francesco Totti. Frammenti del delirio del tifoso biancoceleste: “Il derby dell’89? Peccato, quel giorno sarei voluto arrivare proprio sotto i tifosi della Roma. Il fatto di aver militato in tante squadre diverse? Voglio chiarire una volta per tutte questa situazione.

Mandorlini con Totti: “Di Canio avrebbe dovuto tacere”

 Andrea Mandorlini, ex tecnico del Cluj, è intervenuto nel corso della trasmissione Febbre a 90 per parlare della sfida tra la Roma e i romeni. L’occasione è stata propizia per lanciare una frecciata a Paolo Di Canio: a volte, ha affermato l’allenatore, è meglio tacere. Testuale: “In questo momento non alleno ma sto aspettando un’altra occasione, anche se è difficile. Ho visto il mio licenziamento come una vigliaccata. Le mie vittorie non me  le porterà mai via nessuno. E fare meglio di quello che ho fatto io col Cluj è molto difficile. Il nuovo allenatore romeno come prima cosa  ha fatto fuori gli italiani, io non ho mai dato vantaggi a nessuno e abbiamo vinto tanto. Il Cluj è una squadra con una grande carica agonistica, io la facevo giocare con  il 4-3-3, ora invece hanno un atteggiamento molto più coperto: mi sembra adottino un  4-4-1-1.

Di Canio: “Totti? Un leader non si comporta così”

 Dal Corriere dello Sport:

Duro attacco di Paolo Di Canio a Francesco Totti. L’ex capitano della Lazio ha commentato a Serie A Live, su Mediaset Premium, l’episodio della sostituzione di sabato sera: «Quello che è successo lo trovo incredibile – ha detto Di Canio – anche a me è capitato di arrabbiarmi per una sostituzione ma non ho mai lasciato il campo: fare una cosa del genere vuol dire fregarsene dei compagni e sentirsi in qualche modo protetti. Totti da due anni lavora due-tre giorni a settimana a parte con Vito Scala, se la cosa viene accettata non c’è problema…

L’avversaria: Aquile, obiettivo-derby. Ma il 2009/10 è disastroso (nonostante Pechino)

Il derby di Roma (altrimenti detto derby del Campidoglio, derby capitolino o del Cupolone) con connotati sociali svelati dalle origini stesse delle due società: Lazio per alta borghesia (anno di fondazione il 1900, rione Prati, sponde del Tevere che rasentano Piazza del Popolo), Roma per ceti popolari (anno di fondazione 1927 in seguito alla fusione di Alba, Fortitudo e Roman; allenamenti e partite sul campo del rione Testaccio). Il corso della storia ha ovviamente annullato le differenze classiste e mescolato passione e sciarpe senza alcuna distinzione di portafogli e residenza: conta nascerci, con quel binomio di colori nel cuore. Nascerci e morirci. Tinti di giallorosso, oppure di biancazzurro.
NUMERI DA DERBY. Il primo derby tra Lazio e Roma venne giocato l’8 dicembre del 1929 sul Campo della Rondinella: se lo aggiudicarono i giallorossi con un gol di Rodolfo Volk al 73′; per assistere alla prima vittoria biancoceleste, occorre attendere tre anni: la Lazio si aggiudica la stracittadina il 23 ottobre del 1932 per 2-1 in virtù delle reti di Alejandro Demaría al 4′ e José Castelli all’83’ – Volk al 18′ segnò il momentaneo pareggio giallorosso. Il 29 novembre 1953 si disputò il primo derby allo Stadio Olimpico (1-1 con gol giallorosso di Galli al 19′ e pareggio di Vivolo al 41′). Della Roma la striscia di vittorie consecutive in campionato, con 5 affermazioni tra il 30 novembre 1958 e il 13 novembre 1960 (risultati piuttosto netti: 1-3, 3-0, 3-0, 0-1, 0-4).

Lotito su Totti: “Il rinnovo? Ho una visione diversa”

 Claudio Lotito, un fiume in piena. Il patron della Lazio, in una intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, ha toccato più di un tema che merita di essere ripreso e lo ha fatto nel modo che oramai gli è più consono: issandosi, cioè, a modello ed esempio per il resto del calcio italiano.

Il Lotito di sempre: sicuro al punto da rasentare la sfrontatezza. Il presidente ha cominciato col dire che la Juventus, prossimo avversario della Lazio, si può battere anche senza l’apporto di Zarate (che dovrà rinunciare all’incontro) per poi abbandonarsi ad una replica che i tifosi biancocelesti non apprezzeranno affatto. In risposta, infatti, alla frase di Paolo Di Canio – il quale aveva detto che le due Coppe vinte recentemente dalla Lazio sono arrivate per un colpo di fortuna, ndr – Lotito ha replicato in maniera secca:

“Si vede che mandandolo via abbiamo risolto i problemi legati alla sfortuna”.

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