Il Mondiale di Federico Marchetti: dall’intimo Dolce&Gabbana a neo Buffon?

 E’ giunto il suo momento. Alla vigilia del volo verso il Sudafrica l’impiego di Federico Marchetti tra i pali della nazionale non era per nulla scontato. La travagliata stagione di Buffon poteva essere un segnale e, suo malgrado, il primo tempo contro il Paraguay ne è stata l’amara appendice. L’estremo difensore del Cagliari era stato messo già in preallarme e allora la sua voglia si è trasformata in profonda convinzione, soprattutto sulle sue caratteristiche. Ma non azzardiamoci a chiamarlo vice-Buffon: ogni paragone sarebbe inappropriato e lui lo sa. “Sono diverso da Gigi, sono piu’ muscolare ed esplosivo, lui comunque migliore del mondo. Le mie doti sono coraggio e spensieratezza ed ho la consapevolezza dei miei mezzi, mi diverto a giocare”. D’altronde, per un ragazzo che quattro anni fa festeggiava la vittoria di Berlino a casa con la sua famiglia, arrivare a difendere la porta dei detentori del titolo potrebbe essere più un onere che un onore. Ma la sua carriera, per così dire, a due velocità, lo ha portato ad acquisire una sicurezza che ora va mostrata già dall’impegno di domenica contro gli All whites neozelandesi. Partito dalle giovanili del Torino, con una sola presenza in prima squadra, l’estremo difensore nativo di Bassano del Grappa ha trovato il suo ambiente ideale dapprima a Bergamo sponda AlbinoLeffe e poi in Sardegna a Cagliari dove, grazie specialmente al mister Allegri, riesce a salire alla ribalta nel panorama abbastanza asfittico dei numeri uno nostrani degli ultimi anni.

Mondiali, Italia: la seconda gara più dolce che amara. Nel 1990 Giannini incantò l’Olimpico

 I numeri, secchi e inequivocabili: la seconda partita dell’Italia nella competizione Mondiale (per tutte le sedici volte che gli Azzurri vi hanno partecipato) garantisce un buon supporto per alimentare fiducia e speranza. Nel corso degli anni, statistiche alla mano, la seconda uscita dei tricolori ha regalato 7 vittorie, 3 sconfitte e 6 pareggi. 24 le reti messe a segno nel complesso, 12 quelle subite. Due k.o. con squadre europee (Cile e Urss), uno solo contro le sudamericane (Cile). Del totale di segni X, cinque registrati con squadre del continente americano (2 contro l’Argentina, uno contro Uruguay, Usa e Perù) e uno contro la Spagna. Le sette vittorie sono invece arrivate contro 4 squadre europee (Francia, Belgio, Ungheria, Norvegia) 2 americane (Usa e Paraguay), 1 africana (Camerun). Il primo in ordine di tempo a essere andato in gol nella seconda uscita di un Mondiale è stato Ferrari (1934), l’ultimo è Alberto Gilardino (che ha la possibilità di ripetersi). Nessun precedente contro la Nuova Zelanda, uno – invece – riconducibile alla data (20 giugno) nella quale l’Italia disputerà il secondo match dei Mondiali 2010 in Sud Africa: nello stesso giorno del 1954, gli Azzurri affrontarono – nella seconda gara del Mondiale in Svizzera – il Belgio, cui rifilarono una batosta importante. 4-1 per noi, ma la Svizzera – battendoci nell spareggio per il passaggio del turno – ci consegnò il biglietto di ritorno. Ecco nel dettaglio quel che è accaduto all’Italia nel corso della seconda sfida Mondiale.
1934, 31 maggio: Mondiale nella penisola. Italia-Spagna 1-1 (Ferrari, Regueiro); di fronte a 35 mila persone, il comunale Giovanni Berta fa da cornice al pareggio (che mise nelle condizioni di rigiocare il giorno dopo al fine di sancire la nazionale cui spettava il passaggio in semifinale) con gli spagnoli. L’equilibrio dura anche nei tempi supplementari, serve la ripetizione della gara. La formula del 1934 era differente rispetto a quella di oggi: nessun girone di qualificazione, il primo turno coincide di già con gli ottavi di finale.

Mondiali 2010, Italia-Nuova Zelanda: un solo precedente (2009, 4-3 in amichevole)

 La prima volta nella storia che le nazionali di Italia e Nuova Zelanda si trovano di fronte, risale al 10 giugno 2009: esattamente un anno prima dei Mondiali e sempre in Sudafrica, a Pretoria. L’occasione é l’ultima amichevole per l’Italia, prima dell’inizio della Confederetion Cup 2009. Prima del confronto dello scorso anno, non ci sono quindi mai stati precedenti in nessuna competizione ne ufficiale ne amichevole. Un’amichevole, quella disputata lo scorso anno, come detto di preparazione all’imminente Confederations Cup, ma che fu davvero al cardiopalma per l’Italia, la quale prese troppo sotto gamba i meno blasonati avversari. Gli oceaniani infatti riuscirono a sorprendere più volte la retroguardia azzurra, resasi protagonista di svarioni ed errori difensivi gravi (soprattutto da parte del portiere Amelia). Il terzo vantaggio degli All Whites finalmente risvegliò i Campioni del Mondo, che grazie a una doppietta di Iaquinta sono riusciti a ribaltare il punteggio fino al definitivo 4-3.
Il tabellino del match:

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