Gattuso ringhia: nessuno tocchi Totti e De Rossi

 Rino Gattuso, nel corso della conferenza stampa di avvicinamento a Italia-Paraguay ha formalmente annunciato che, dopo i Mondiali 2010, smetterà con l’Azzurro per lasciare spazio alle giovani leve. Inoltre, Ringhio ha preso in maniera evidente le difese di Francesco Totti e – indirettamente – quelle di Daniele De Rossi. Da Il Romanista:

Ha giocato in Scozia, è un’icona del Milan e da avversario fa arrabbiare per il suo modo rude di giocare. Eppure da ieri molti tifosi giallorossi vogliono un po’ più bene a Gennaro Gattuso. Perché “ringhio” difende in un colpo solo i due simboli romanisti, vittime negli ultimi tempi delle aggressioni verbali provenienti dalle istituzioni calcistiche e pure da quelle politiche. Nella conferenza stampa in cui annuncia il suo addio alla Nazionale dopo il termine del Mondiale (altro punto di contatto con Totti), Gattuso “scherma” Francesco dal polverone che si è sollevato dopo il suo calcione a Balotelli nella finale di Coppa Italia di inizio maggio. A chi gli chiede degli assenti illustri nell’elenco dei 23 azzurri, il centrocampista rossonero risponde secco: «A parte che già paragonare Balotelli a Totti, quante pagnotte deve mangiare l’interista… Siete voi a scrivere ogni volta che fa una cazzata, che deve maturare nei comportamenti con la sua squadra o sbaglio? E allora ne deve fare di strada per raggiungere la carriera di Totti».

Mondiali 2010, Italia: Totti, SMS dagli States. “In bocca al lupo”

 Francesco Totti, dagli Stati Uniti dove è in vacanza con la famiglia al completo, non dimentica di rivolgere alla Nazionale italiana (in Sud Africa da qualche ora) il migliore degli in bocca al lupo. Lo fa attraverso il cellulare: niente carta e penna, nessuna chiamata. A dire tutto, un SMS. Da Il Messaggero:

Un sms dagli States. «In bocca al lupo, Italia». La firma è quella di Francesco Totti, in vacanza oltre oceano con tutta la famiglia. «Sono certo che la Nazionale saprà dimostrare tutto il suo valore, potendo contare su giocatori che hanno classe e cuore, e soprattutto perché è guidata da un grande allenatore come Marcello Lippi», il pensiero del capitano della Roma. Totti non potrà difendere il titolo di campione del mondo conquistato quattro anni fa a Berlino, ma continua ad essere un tifoso dell’Italia. Se Lippi lo avesse portato in Sudafrica, Francesco ci sarebbe andato volentieri ma la mancata convocazione non lo ha fatto cadere in depressione.

Mondiali 2010, Italia: De Rossi spettatore nell’1-1 contro la Svizzera

 Meglio che contro il Messico, certo, ma quanto ci voleva? Nella sfida pre Mondiale tra Italia-Svizzera, gli Azzurri racimolano un pari che somiglia a un amuleto (si fece 1-1 anche nell’amichevole contro gli elvetici alla vigilia del Mondiale 2006). Una manciata di minuti per Daniele De Rossi, entrato allo scadere della ripresa per dare il cambio a Palombo. Da Il Romanista:

Doveva essere 1-1, e 1-1 è stato. Probabilmente Lippi non chiedeva di meglio all’ultima amichevole della Nazionale prima del Mondiale. A Ginevra contro la Svizzera gli azzurri dovevano cancellare, almeno in parte, il ricordo dell’orribile prestazione col Messico di qualche giorno fa e non mettersi contro la scaramanzia. Quella che vuole l’Italia diventare campione del Mondo dopo aver pareggiato con un gol per parte contro gli elvetici. Era successo nel 1982 (per noi segnò Cabrini) e la storia si era ripetuta anche quattro anni fa (stesso risultato e rete di Gilardino). Qualche progresso rispetto al match di giovedì in effetti si è visto. Certo, fare peggio era difficile, ma le riserve (il ct ha lasciato a riposo quasi tutti i titolari) hanno mostrato un tono atletico superiore. Un segnale che fa diminuire le perplessità sulla preparazione effettuata al Sestriere. Lippi schiera dunque l’Italia 2, fuori anche De Rossi (che entra a 2’ dal termine). In campo ci sono Chiellini, al rientro dopo l’infortunio, e Montolivo che, degli undici di partenza è il più titolare di tutti a causa dello stop di Pirlo. Dieci minuti e sembra profilarsi un’altra serata nera.

De Rossi: “Tutta la felicità che conosco si chiama Roma”

 Daniele De Rossi mette a tacere una volta per sempre voci e illazioni che lo vedrebbero lontano da Roma. Fosse per lui, ripete il biondo ostiense, esiste solo la Capitale e i colori giallorossi che tanto bene la rappresentano. L’intervista al centrocampista della Nazionale – effettuata da fifa.com – dettaglia in maniera ancora più significativa la volontà dell’unico calciatore della Roma convocato da Marcello Lippi per i Mondiali del Sud Africa: la felicità – gli si sente dire – è solo Roma. Testuale:

Daniele, qual è la tua opinione sul cammino dell’Italia verso  Sud Africa 2010?
“Abbiamo avuto una grande girone di qualificazione e siamo  riusciti a concludere al primo posto con una giornata di anticipo. Abbiamo avuto alcune partite dure come la Bulgaria a Torino e quella contro il Montenegro, anche se le partite contro l’Irlanda sono state le più toste.  E’ difficile giudicare la prima partita a Bari, perché siamo andati subito in inferiorità numerica e  tutto è cambiato. Abbiamo segnato un gol e poi ci siamo chiusi in difesa. Abbiamo giocato meglio nella seconda partita contro di loro, riuscendo a ottenere il risultato che ci serviva”.
Quali sono state le ragioni di questo successo?

Panoramica privacy

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.