Grande Roma, la Lazio rimane a bocca asciutta

 Dal Corriere della Sera:

Per se stessa e per gli altri. La Roma rilancia la sua stagione e accorcia la classifica del campionato vincendo un derby che, come sempre, ha lasciato tante polemiche nella coda. Gli episodi sono stati importanti: la Roma ha segnato due volte su rigore, la Lazio ne ha chiesti almeno due non concessi, è stato annullato un gol di Greco per millimetrico fuorigioco di Borriello, Fabio Simplicio e Foggia hanno colpito due traverse a portieri strabattuti.

Lazio-Roma, Hernanes: male la prima

 Dal Messaggero:

Quando Vucinic realizza il secondo rigore a tre dalla fine, la telecamera impietosa va dritta su di lui. Hernanes ha la mano sinistra appoggiata nella parta superiore della panchina e gli occhi lucidi. La Lazio ha perso il derby e lui reagisce come se la responsabilità fosse tutta sua. Ovvio che non è così. Era il giocatore più atteso, questo sì, ma la sconfitta nel derby non è certo colpa sua.

E il piccione dove sta?

 Dalla Gazzetta dello Sport:

«E il piccione dove sta?». Quelli della sud si trattengono all’interno dell’Olimpico improvvisando il ritornello. L’aquila laziale, già esposta ma tenuta a terra per motivi di sicurezza, viene declassata al rango di commestibile pennuto. È il bello, o il brutto, a seconda dei punti di vista, del derby. Che la Roma vince 2-0 interrompendo la fuga della Lazio e facendo un bel regalo a se stessa e a un campionato tornato alla portata di tutti. Finisce con le squadre quasi abbracciate al centro del campo e non si tratta di una rissa, anche se mille episodi da moviola e relative polemiche avrebbero potuto suggerire un epilogo meno tranquillo. Meglio così. Rigori & moviola – Derby di rigore, da quelli (netti) trasformati da Borriello e Vucinic all’inizio e alla fine del secondo tempo, a quelli che la Lazio reclama in quantità industriale.

Vucinic: gol con dedica

 Dal Tempo:

Una settimana da sogno, iniziata lunedì con la nascita di Aleksandar e terminata domenica con il rigore della sicurezza trasformato sotto la Sud. Mirko Vucinic, al quarto centro nella stracittadina e al settimo contro la Lazio, non poteva chiedere di meglio. La dedica, con tanto di maglietta, è scontata. «È per mio figlio. Dovevamo vincere e l’abbiamo fatto, il resto non conta». Neanche le proteste laziali: «Come diceva Boskov, rigore è quando arbitro fischia». Il futuro, dopo un pomeriggio così, ha tutta un’altra prospettiva.

Lazio-Roma 0-2, pagelle: Simplicio, la svolta; Borriello e Vucinic indomiti

 Le pagelle di Lazio-Roma 0-2 (7′ st rig. Borriello, 41′ st rig. Vucinic):

Julio Sergio 6,5: prestazione lineare nei primi 45′, nel corso dei quali gli eventi chiedono solo di essere seguiti con un minimo di attenzione. Nella ripresa ha modo di ritagliarsi lo spazio necessario per ribadire che, la Roma, problemi tra i pali non ne ha più. Decisivo su Hernanes, alla conclusione di Foggia ci pensa la traversa. Nel guadagnare qualche minuto prezioso riceve la sanzione di Morganti. Chissenefrega? Chissenefrega.

Cassetti 6,5: lui e il derby proseguono l’intesa cominciata quella notte fa, quando al solito sacrificio riuscì ad affiancare il guizzo risolutore. Stavolta non gli è richiesto: bada al sodo e lo fa bene. Il giallo in chiusura di primo tempo non ne limita il coraggio in fase di copertura.

Mexes 6,5: la premessa è che Juan, stavolta, mancava e tanto al transalpino quanto a Burdisso era richiesta la migliore condizione mentale (che tanto quella fisica era in ogni caso precaria) per tenere in piedi la retroguardia. Rugantino contribuisce con carattere e classe. Nessuna incertezza grave, solo dettagli da affinare.

N. Burdisso 6,5: lottatore. Sembra romano sotto ogni punto di vista, non ultimo il fatto che quella casacca giallorossa gli calza come seconda pelle. Ha doti carismatiche importanti, le spende tutte.

Riise 6,5: nel primo tempo ricorda lo stratosferico Riise della passata stagione. Si propone e difende. Nella ripresa cala e, anche qui, il lento regresso è solo figlio di una condizione di salute non ottimale.

Vucinic – Floccari, ricordate?

 Inevitabile tornare con la memoria all’ultimo Lazio-Roma. Era aprile, per Sergio Floccari un incubo, per Mirko Vucinic un sogno. Da La Gazzetta dello Sport:

Che cos´è un incubo, che cos´è un sogno: chiedere a Sergio e a Mirko. Sergio quel 18 aprile masticò un calcio di rigore, Mirko il rigore lo mangiò, poi digerì pure il dessert su punizione. Sergio i compagni lo trovarono solo nello spogliatoio a piangere, Mirko i compagni lo portarono in trionfo, mentre lui continuava ad urlare mondo “Vamos”. Sergio non se ne faceva una ragione: il derby aveva cambiato segno per colpa sua. “È molto bellissimo”, commentò invece Mirko in un italiano sconcertante almeno quanto i suoi momenti di apatia in campo.

Lazio-Roma: è Vucinic l’uomo derby

 Lazio-Roma: Ranieri punta su Vucinic. Dal Tempo:

L´uomo derby di Ranieri? Vucinic. Il più temuto dai laziali? Sempre lui. Perché se la storia non si dimentica, figurarsi quella recente. SuperMirko è la grande speranza della Roma per domani.  (…) Vucinic ha già «fatto male» ai cugini. Prima da attaccante del Lecce, segnando addirittura una tripletta, poi per due volte da romanista. Un gol nella gara vinta 3-2 nella notte di Halloween del 2008 e l´indimenticabile doppietta che ha ribaltato a favore della Roma l´ultima sfida di aprile. (…) Se lui segna, la Roma vince il derby: finora è legge. Il 18 aprile. data della stracittadina più recente, è stato il suo giorno più bello in giallorosso. Il rigore segnato con rabbia e la punizione che ha perforato la barriera laziale e lasciato di stucco Muslera hanno fatto impazzire mezza città.

Totti in forse per Basilea-Roma

 Dal Corriere dello Sport:

Aspettando il giudice, c’è una spalla a preoccupare Totti e tutta la Roma. Tosel, il giudice, oggi emetterà la sua sentenza sul cartellino rosso che l’arbitro Gervasoni ha mostrato al capitano romanista subito dopo il gol del raddoppio al Lecce di Mirko Vucinic. Di sicuro non ci sarà per il derby di domenica prossima, ma c’è il rischio che la sanzione possa essere anche più pesante. In questo caso la Roma, attraverso l’avvocato Antonio Conte che ormai ha un’esperienza a prova di tutto, presenterà immediato ricorso.

Derby: meglio con o senza Totti?

 Dal Corriere della Sera:

Meglio o peggio senza di lui? Fino a poco tempo fa era solo un paradosso provocatorio di chi lo osteggiava per partito preso ma adesso l’ipotesi di giocare un derby senza il capitano, spacca in due la tifoseria. Francesco Totti lo guarderà (forse) dalla tribuna, sempre più deluso da un inizio stagione che finora gli ha riservato solo amarezze. L’imbarazzante quesito che tiene banco nell’ambiente Roma segna un passaggio imprevisto, quasi un cambiamento «ideologico». Sarà già in terra elvetica il numero dieci giallorosso quando verranno rese note le decisioni del giudice sportivo Tosel, chiamato a pronunciarsi sulla grottesca espulsione dell’arbitro Gervasoni e soprattutto sulla reazione post provvedimento.

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