Vucinic: gol con dedica

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Una settimana da sogno, iniziata lunedì con la nascita di Aleksandar e terminata domenica con il rigore della sicurezza trasformato sotto la Sud. Mirko Vucinic, al quarto centro nella stracittadina e al settimo contro la Lazio, non poteva chiedere di meglio. La dedica, con tanto di maglietta, è scontata. «È per mio figlio. Dovevamo vincere e l’abbiamo fatto, il resto non conta». Neanche le proteste laziali: «Come diceva Boskov, rigore è quando arbitro fischia». Il futuro, dopo un pomeriggio così, ha tutta un’altra prospettiva. “Questa vittoria ci darà una spinta enorme, l’importante è non pensare più allo scorso campionato». Il primo derby di Roma, soprattutto se corredato da un gol, non si scorda mai. Marco Borriello conferma e ringrazia la dea bendata sul rigore che ha dato il via alle danze di gioia giallorosse: «Ho sbagliato a calciare, l’ho tirato troppo centrale, ma la fortuna mi ha aiutato. Sono felicissimo, ho provato un’emozione indescrivibile già dal riscaldamento. Vincere, poi, è stato bellissimo. L’ho sempre detto che la Roma vale come Inter, Juve e Milan e che se non arriviamo fra le prime due è solo per colpa nostra».


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