CAGLIARI-ROMA (seconda giornata serie A 2010/11).
Sabato 11 settembre ore 20.45 – Stadio Sant’Elia.
L’AVVERSARIO. Massimo Cellino e il Cagliari: legame indissolubile che prosegue su presupposti che conosciamo a menadito da qualche stagione a questa parte. Il patron della squadra sarda, infatti, porta avanti la linea intrapresa da tempo e, senza sperpero di denaro, investe sul club puntando su calciatori di qualità, prospettiva, affidabilità. Uno scenario simile ha consentito alla formazione rossoblu di portare a termine i campionati più recenti centrando senza difficoltà l’obiettivo della permanenza nella massima serie. Tutti necessari, nessuno indispensabile: neppure la schiera di allenatori che si sono succeduti sulla panchina isolana (gli ultimi: da Arrigoni a Giampaolo, da Ballardini a Massimiliano Allegri hanno in comune il fatto che Cagliari abbia poi spalancato i portoni a una carriera luminosa) – nonostante la capacità di mostrare bel gioco e racimolare punti – è riuscita a sfuggire alla legge per cui, l’onore di guidare l’undici rossoblu è una condizione professionale perseguibile fino a prova contraria. La prova contraria, verosimilmente, è esclusivo appannaggio del patron, sbizzarritosi – tra polemiche, differenze di vedute con i tecnici selezionati in precedenza, esoneri – come altri pochi colleghi di A. Dopo la parentesi felice (con epilogo immaginabile: esonero per crisi di risultati quando i sardi erano ormai certi della salvezza) di Massimiliano Allegri, Cellino ha scelto di ripartire da Pier Paolo Bisoli. Ovvero, altro ex calciatore che la maglia isolana – oltre ad averla indossata – l’ha custodita nel cuore. Bisoli, il cui biglietto da visita è stato quello di un campionato di cadetteria indimenticabile alla guida del Cesena (promosso in A), ha accettato senza alcun dubbio.