Uno su uno. Che, pur con un numero che più ristretto non si può, corrisponde al cento per cento. Un derby della capitale giocato, un gol realizzato. Il rigore trasformato con il batticuore nella stracittadina del girone d’andata, un sinistro che Muslera sembrava poter respingere, poi il pallone è finito in fondo alla rete, per fortuna sua e della Curva Sud. Quel rigore lo aveva voluto tirare a tutti i costi. Voleva farlo Mirko Vucinic, ma lui, Marco Borriello, si era preso quel pallone e al montenegrino aveva detto sicuro, «ci penso io» , consapevole che trasformarlo avrebbe voluto dire conquistare il cuore anche degli ultimi romanisti scettici.
Marco Borriello
Menez: la cura Ranieri sta dando i suoi frutti
Insostituibile. Anzi, meglio dire sostituibile, ma titolare, sempre o quasi, come lui solo Marco Borriello nelle venti formazioni di campionato fin qui presentate da Claudio Ranieri. Mai tanto Jeremy Menez, detto Jerry, nella Roma. Pure se, fin qui, è stato di gran lunga il giocatore più sostituito dal tecnico romanista, quattordici volte in campionato, tre in Champions. Ma a guardare bene la situazio ne in questo ca so le sostituzio ni possono esse re ridimensio nate a un detta glio perché è lui, insieme a Borriello, la marcia in più di questa Roma, il giocatore in grado di cambiare il corso di una partita, l’attac cante capace di spaccare in due la di fesa avversaria per creare le pre messe del gol.
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Roma: altra vittoria che viene dalla panchina
Cominciare il girone di ritorno con una vittoria in trasferta (la seconda lontano dall’Olimpico in campionato) aiuta a disperdere le tensioni che regnano a Trigoria. Per Claudio Ranieri è una gran fatica gestire una squadra nella quale molto spesso finire in panchina o anche solo una sostituzione diventa un caso. Ieri però è andata bene, anche con i cambi. Totti è rimasto in campo per tutti i novanta minuti e il tecnico lo promuove: «Totti ha fatto un gran partita, sono contento del suo impegno, di quello che ha fatto. La differenza la fa la qualità dei giocatori che ho a disposizione.
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Tutti i moduli di Ranieri
Ai moduli non bisogna dare più importanza di quello che hanno. In campo si vince con la grinta e la determinazione nell’inseguire il risultato fino all’ultimo secondo dei minuti di recupero, più che con gli schemi. E’ ovvio che questi possono aiutare, ma la rabbia agonistica e lo spirito di sacrificio contano di più. A Cesena Ranieri si è affidato al 4-2-3-1 per la terza volta in questo campionato conquistando la vittoria dopo lo 0-0 proprio col Cesena all’Olimpico della prima giornata e la sconfitta per 2-1 a Brescia della quarta (ma determinata più dagli errori dell’arbitro che dai propri).
Cesena-Roma: continua il turnover. Ranieri senza il suo capocannoniere
Stavolta Ranieri dovrà prendere da parte Borriello e spiegargli che a Cesena lo aspetta un posto in panchina. Il turnover non fa prigionieri: nella Roma dagli equilibri precari anche il capocannoniere deve fermarsi. Sotto a chi tocca. Domani all’uomo capace di segnare 13 gol in 24 partite con la maglia giallorossa. A Cesena, salvo ripensamenti di Ranieri, sarà costretto guardare da seduto i suoi colleghi attaccanti, perché Totti è tornato ad allenarsi e ha una voglia matta di riprendersi il suo posto da protagonista, Vucinic è in fase ascendente e guai a fermarlo proprio adesso, Adriano è ancora impresentabile (e ieri si è fermato per il mal di schiena) mentre Menez non rientra nelle rotazioni. Borriello ascolterà Ranieri, non sarà contento – chi lo sarebbe al suo posto? – ma capirà.
Cesena-Roma: sorpresa Adriano?
A Cesena la certezza è la squalifica di Julio Sergio, espulso domenica nel disperato tentativo di evitare il pareggio della Sampdoria. Al suo posto toccherà a Doni, che in teoria è il terzo portiere ma in pratica sta molto meglio di Lobont, convalescente dopo un problema muscolare. La difesa è un rebus, considerando che Juan e Mexes sono malconci. Probabile che giochi solo Juan accanto a Nicolas Burdisso, con Cassetti a destra e Riise a sinistra.
Super Borriello ha recuperato, lui è pronto
Messa negli almanacchi la gara col Catania, le attenzioni della Roma sono rivolte alla sfida di domenica all’ora di pranzo con la Sampdoria (ore 12.30).
(…) La mattinata a Trigoria è iniziata intorno alle 11, i primi ad entrare in campo sono stati i giocatori che il giorno della Befana non hanno giocato e, successivamente, coloro che hanno disputato un piccolo scampolo d’incontro. Qualche minuto più tardi è stata la volta anche del resto della banda che però ha svolto solamente una leggera seduta defatigante.A parte Lobont, ancora alle prese con la tabella di recupero per un infortunio muscolare, l’infermeria romanista è praticamente deserta. Borriello, infatti, è l’unico ad avere qualche problemino alla spalla sinistra, ricordo lasciato da uno scontro di gioco con il rossazzurro Silvestre.
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La Roma riparte da Totti
Il 2011 della Roma riparte da Francesco Totti. Torna il capitano ed esce Adriano, staffetta passando da un anno all’altro, il 18˚ per il nunero 10. L’Imperatore fa anche la partitella, ma ha bisogno almeno delle stesse sedute di lavoro fatte dai compagni, sei per l’esattezza, per essere pronto. Fuori dunque nelle prossime due gare, all’Olimpico domani contro il Catania e a Genova domenica contro la Sampdoria. Totti, insomma, riavrà il posto da titolare. Ferito dall’esclusione di Milano, con tanto di frase a effetto («Buon Natale? Non per me), Francesco ha una gran voglia di rientrare.
La voglia di Adriano
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