Vucinic e De Rossi out per Roma-Genoa

 Dal Tempo:

Sulla testa del povero Ranieri cade un’altra tegola, come non bastasse l’avvio di stagione devastante della sua Roma. Dopo lo stop in nazionale di De Rossi che lo priverà del centrocampista azzurro sicuramente per la gara con il Genoa in programma sabato all’Olimpico (e forse anche per quella col Basilea in Champions tre giorni dopo), dall’Inghilterra è tornato anche un Vucinic infortunato. L’attaccante montenegrino non ha potuto giocare la partita nella quale la sua nazionale ha bloccato sul pari l’Inghilterra di Capello & Co.

Roma: la soluzione è il doppio centravanti

 Dal Romanista:

Alla fine Cesare Prandelli ha deciso di rimandare l´esordio del doppio centravanti. Ma solo perché De Rossi si è fatto male ed è dovuto tornare a casa. Ma l´idea resta valida. E se il modulo posticipato da Prandelli diventasse il modulo Ranieri? […] “Come possono Totti e Borriello giocare insieme?” si sono chiesti in molti. La soluzione al quesito è proprio nel 4-3-1-2 con il quale gli azzurri avrebbero affrontato la Serbia se ci fosse stato Danielino. E´ lui l´uomo chiave per il ct, e la Roma ce l´ha. […]
Ma il nodo è l´attacco. Da una parte c´è Cassano, dall´altra Menez. Qualcuno può preferire Antonio, molti altri avranno una preferenza per Jeremy. Questione di gusti, ma il paragone regge. Davanti Borriello dovrebbe cambiare solo il compagno: da Pazzini a Totti. Caratteristiche diverse, certo, ma sarebbe comunque un bel cambiare.

Italia, vai Borriello!

 Da Il Messaggero:

«A me, questo Cassano, basta e avanza». Cesare Prandelli difende il genio dell´Italia. E´ l´unico che ha e non può certo scaricarlo al primo flop. Che tra l´altro, per il cittì, non c´è stato a Belfast, venerdì sera. Ma la protezione della specie è legata direttamente al primo digiuno della sua Nazionale nelle qualificazioni europee. Azzurri caricati a salve, ma perdonati da chi a Coverciano lavora per dar loro un´identità di squadra. «Per il gol è mancato poco: quando crei otto occasioni da rete, non può essere un problema. Perché è, anzi, un segnale positivo». L´Italia di Prandelli, però, è sempre più ai piedi di Cassano. Perché se l´attacco stecca, c´è solo Totò che può far sta tranquillo chi gioca lì davanti. È la formula più semplice per il cittì, considerata la carenza di calciatori capaci di timbrare ogni partita. Ha la fionda, non il bomber: «Sfido qualsiasi persona che analizza le gare a trovare attualmente un giocatore in grado, come lui, di mettere cinque palle gol pulite, come è successo a Belfast. Sì cinque assist. Se avesse avuto anche la continuità, da dieci anni giocherebbe chissà dove. E mi è piaciuto anche per come ha tenuto la posizione, per l´ordine tattico». «Voi sapete bene che cosa ho in testa, percorso che oggi non posso praticare», fa Prandelli. Cassano e Balotelli dietro a un centravanti, l´albero di Natale.

Vucinic, Borriello, Riise, Okaka: che succede?

 Da Il Messaggero:

Sono giorni particolari per Ranieri. Chissà che cosa avrà pensato il tecnico quando venerdì sera nel fare zapping tra i vari canali satellitari e non, ha trovato alcuni calciatori della ?sua´ Roma letteralmente trasformati. Lo scenario è principalmente quello delle qualificazioni a Euro 2012: i protagonisti sono i vari Vucinic, Riise, Okaka… Tristi, abulici, svogliati quando indossano la maglia giallorossa; decisivi quando debbono rispondere alla chiamata delle loro nazionali. Singolare il caso del montenegrino: nelle prime 9 gare ufficiali con la Roma si è fatto notare solo per la rete in pieno recupero contro l´Inter. Per il resto, prestazioni insufficienti condite da gravi errori (suo l´assist a Pandev in Supercoppa…) e gol falliti in modo incredibile (sempre contro i nerazzurri in Supercoppa, Cluj e Cesena).

Italia, Prandelli insiste su Borriello?

 Per approfondire:
EURO 2012, IL GIRONE DELL’ITALIA

Da Il Romanista:

Borriello sì o Borriello no. E´ questo il principale dubbio in casa azzurra in vista della partita di martedì a Genova contro la Serbia. In linea teorica l´attaccante giallorosso, titolare contro l´Irlanda, avrebbe dovuto lasciare il posto a Pazzini, che a Belfast è entrato solo negli ultimi minuti. Ma nel ritiro di Coverciano si sta facendo strada l´ipotesi di un cambiamento di modulo da parte di Cesare Prandelli. Non più 4-3-3, ma 4-3-1-2 con due punte centrali. Questo spalancherebbe di nuovo le porte del campo a Borriello in coppia con Pazzini e con Cassano a giostrare alle loro spalle. Sarebbe una formazione spregiudicata e ci sarebbe il rischio di lasciare le fasce in mano alla Serbia, ma dal lato opposto il ct potrebbe così riuscire a dare maggiore peso all´attacco in una partita in cui la vittoria varrebbe mezza qualificazione. In più, così, Prandelli avrebbe davanti un trio di casa. Sì, non solo Cassano e Pazzini che a Marassi giocano ogni settimana, ma anche Borriello che proprio in quello stadio, ma con la maglia del Genoa, aveva disputato una grande stagione.

Borriello: “Il gol? Arriva a Marassi”

 Dalla Gazzeta dello Sport:

Nessuna croce addosso Ma l’assoluzione finale per l’attacco azzurro arriva da due avvocati che di mestiere fanno i difensori: «Siamo stati corti come ci ha chiesto Prandelli — dice Cassani e i presupposti per fare gol li abbiamo creati». «Non vorrei — aggiunge Chielliniche si buttasse troppo la croce addosso agli attaccanti: ci abbiamo provato in tutti i modi, a volte basta un pizzico di fortuna in più per segnare il gol decisivo».

IL RISCHIO BEFFA Se non altro, dopo una striscia inquietante (sette gare di fila senza riuscire a chiudere la porta), l’Italia non prende gol da due partite. Se contro le Far Oer era doveroso, diciamo che ieri sera non era così scontato. E infatti il rischio non è mancato, «in quell’occasione — ha ammesso Chiellini siamo stati anche fortunati», ma Healy ci ha messo del suo per non far pentire troppo Bonucci e Viviano ci ha messo i riflessi giusti più tardi, quando Davis ha cercato il blitz della beffa: «Non è stata una parata troppo complicata, forse avevamo rischiato di più su Healy: non eravamo saliti bene su una rimessa laterale, restando troppo schiacciati. In ogni caso sarebbe stato un peccato, visto che qualcosina di troppo avevamo già sprecato davanti».

Borriello sfiora il primo gol in nazionale

 Dalla Gazzetta dello Sport:

Più di Cassano ci ha fatto felici la Serbia, che si è suicidata in casa con l’Estonia e ci lascia soli in testa, con la possibilità di far sprofondare martedì l’avversario più temuto del girone a-6. A Belfast la Nazionale della qualità e del sorriso non è andata oltre un mogio 0-0 contro avversari poco più che volonterosi. E’ mancata l’allegria del gol, perché chi doveva crearli (Cassano) e chi doveva segnarli (Borriello, Pazzini) ieri aveva giù la catena.

Non è stato tutto da buttare, anzi. La creatura di Prandelli è cresciuta come spirito di squadra ed equilibrio. Ha rischiato poco e ha trovato in Mauri la nota più bella della serata. L’intesa del laziale con Pirlo, spesso in verticale, promette molto. Quando tornerà Balotelli, sarà più facile stappare partite così, che abbiamo in mano, ma non sappiamo schiudere.

Italia, prima Borriello poi Pazzini

 Le indiscrezioni sono queste: Cesare Prandelli dovrebbe dare a Marco Borriello almeno una chance in vista del doppio appuntamento di qualificazione europea. Tra il giallorosso e Giampaolo Pazzini, infatti, ci sarebbe spazio per entrambi. Da Il Giornale:

Tocca a Marco Borriello, uno che ha solo sfiorato la Nazionale. Per sfondare in azzurro ha scelto di lasciare il Milan dopo l’arrivo di Ibrahimovic: sostare in panchina gli avrebbe provocato oltre che una forte depressione, un precoce addio al club Italia. Che è sempre stato il suo nervo scoperto e nello stesso tempo il suo obiettivo dichiarato. Da troppo tempo Borriello e la Nazionale hanno amoreggiato senza mai trasformare l’idillio in una vera storia d’amore. Prendete l’estate del 2008: Donadoni ct azzurro, l’europeo di Austria e Svizzera alle porte, un centravanti da inventare e un Toni da recuperare. Bene: Borriello è partito per Vienna sicuro di sfondare perchè reduce da una stagione coi fiocchi, col Genoa, gol a ripetizione e tutti di ottima fattura, così da spingere il Milan a riscattarlo e a riportarlo a casa, a Milanello cioè.

Irlanda del Nord-Italia: Borriello cerca il primo gol in azzurro

 Irlanda del Nord-Italia: Marco Borriello cerca il suo primo gol in azzurro. Dall’Ansa:

Non solo gossip. Se con Marco Borriello è il mondo dei reality ad essere entrato nel calcio, e non viceversa, non di meno c’è qualcosa di molto semplice a far da filo conduttore della sua storia di alti e bassi in azzurro: la rincorsa al primo gol. Dieci convocazioni e cinque presenze, domani per la prima volta toccherà a lui essere il centravanti della nazionale in una partita ufficiale, ora che nei gorghi della crisi romanista emerge come il centravanti più in forma del momento, superando Pazzini come partner di Cassano. «Parliamone dopo, magari dopo un gol: io ci spero…», il dribbling della vigilia di questa Irlanda del Nord-Italia. A dire il vero, non è nemmeno il pezzo pregiato del suo repertorio. Che accanto alla passione per la moda e le belle ragazze, Belen in testa, prevede l’appuntamento con la rete: di testa, di sinistro, in acrobazia, purchè sia gol. Ne servirono 19 con la maglia del Genoa, due anni fa, per convincere Roberto Donadoni a chiamarlo in nazionale.

Nazionale: Prandelli si affida a De Rossi e Borriello

 Dalla Repubblica:

A dare retta alle apparenze non è il caso che domani sera l´Italia tremi. Gli eroi più recenti del calcio nordirlandese restano quelli del primo turno superato a Spagna ´82. Lo stadio, il Windsor Park, è tra i più vetusti d´Europa. E la curva, la Kop Stand, pratica assai bene l´autoironia: “We´re not Brazil, we´re Northern Ireland”, è l´inno, traducibile con “non siamo il Brasile, ma per noi fa lo stesso”. Però Chiellini non si fida dell´Irlanda del Nord ed è il portavoce di uno spogliatoio allarmato: «Questa non è una partita già vinta». Senza tornare alla pagina più nera di tutta la storia azzurra, la mancata qualificazione al Mondiale del ´58, a Belfast cadde ad esempio nel 2005 l´Inghilterra, con Eriksson in panchina e Beckham, Rooney, Gerrard, Lampard e Owen in campo. «Dobbiamo stare molto attenti».

Ranieri-giocatori: colloquio prima del Genoa

 Dal Corriere dello Sport:

Non è tempo di chiacchiere, in casa Roma, e si è capito dalla scelta di Rosella Sensi che ha tappato la bocca a tutti, impedendo colloqui con il mondo esterno. Ma anche tra le mura di Trigoria non c’è tanta voglia di parlare. Alla ripresa degli allenamenti, Claudio Ranieri ha evitato il solito discorso-confronto di inizio settimana con i giocatori. An che perché otto di loro (De Rossi, Borriello, Mexes, Vucinic, Riise, Nicolas Burdisso, Lobont, Okaka) erano lontani molti chilometri, richiamati dalle nazionali.

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