La Roma non ha più un’identità

 Dal Messaggero:

La sosta del campionato non aiuta. Domani alla ripresa degli allenamenti, mancheranno otto nazionali e quindi far quadrato e affrontare di petto la situazione sarà impossibile. Ranieri, comunque, si dedicherà a quelli che saranno con lui sul campo per una settimana, in attesa degli altri. A qualcuno, i pochi tornati a Trigoria domenica sera dalla stazione Termini, ha anticipato i concetti di chi si appresta a ricominciare da zero: «Restiamo compatti, utilizziamo questi giorni per ricaricarci e per lavorare». Rosella Sensi, per quanto delusa dal rendimento disastroso della squadra, non scarica l’allenatore. Gli parlerà a quattr’occhi, forse già domani. Vuole capire come mai la Roma, seconda nel torneo scorso e rafforzata in tutti i reparti, è in crisi di risultati. Irriconoscibile e senza più un’identità.

Crisi Roma: la ricetta di Ranieri

 Dal Messaggero:

Senza far ricorso alla lavagna, domenica pomeriggio Claudio Ranieri, nel pieno della crisi della Roma, ha provato a spiegare che cosa ha in mente per risolvere i problemi della squadra disorientata e impaurita. Quelli che si vedono in ogni partita, dal 21 agosto, notte della Supercoppa italiana lasciata all’Inter. Legati alla posizione dei calciatori in campo, per evitare di subire troppi gol, già 12 in 5 gare, per dare equilibrio a un assetto che ultimamente, qualsiasi esso sia, risulta fragile e impotente. La precaria condizione atletica, sempre stando alla sua analisi, non è frutto della preparazione sbagliata, perché il giudizio sul lavoro fatto a Riscone si potrà dare solo più avanti, ma all’utilizzo forzato dei soliti giocatori, alcuni dei quali con meno allenamenti nelle gambe perché reduci dal mondiale o da infortuni. Colpa, insomma, dell’organico in questa fase spesso dimezzato.

Borriello è l’anti-Cagliari

 Dal Corriere dello Sport:

Il Sant’Elia come San Siro. Nel senso che, fino a qualche anno fa, lo stadio milanese era quello dove la Roma poteva vantare, si fa per dire, la più lunga striscia senza vittorie. Poi è arrivato Luciano Spalletti e quella striscia è stata interrotta. E’ rimasta, però, anche se può sembrare strano, quella del San­t’Elia di Cagliari dove i giallorossi non riescono a vincere da quasi quindici anni, ventinove ottobre del 1995 la data dell’ultimo suc­cesso romanista in Sardegna, due a zero il risultato finale, due volte il nome di Daniel Fonseca nel ta­bellino dei marcatori, Carletto Mazzone a esultare in panchina.

Spalletti, Zamblera e Borriello: come cambia la vita in un anno

 Dal Romanista:

Mentre i laziali aspettano ancora Santa Claus, con Gheddafi ripartito per le Libie, proprio a Ciampino sbarca qualcuno che è meglio di un regalo di Babbo Natale e più importante del Colonnello: Marco Borriello. In rima. Per la Roma. Alè, alè. Arriva da Milano come Delvecchio, è passato dal Genoa come Pruzzo, è nato nello stesso giorno di Montella (e di Paul McCartney che tifa Everton e tifava Roma quella sera) nell’anniversario di San Simplicio (esiste, è protettore di Olbia) esattamente nel giorno in cui l’anno scorso se ne andò con gli occhialoni scuri scuri Luciano Spalletti. Come passa il tempo. Quanti anni in un anno soltanto. Da Zamblera all’attaccante della Nazionale che ha voluto lasciare il Milan dopo aver rifiutato la Juventus per questa maglia, se poi ci aggiungete che un paio d’anni fa da solo “doppiò” la Lazio all’Olimpico… Cos’è questo? Onanismo da incalliti.

Ranieri riscopre Taddei

 Dalla Gazzetta dello Sport

È tornato Taddei, viva Taddei. Grande precampionato, grandi elogi. Claudio Ranieri: «Rodrigo e Perrotta sono già in forma campionato». Un’immagine: lui che a Pescara taglia il campo in diagonale e va a recuperare un pallone in difesa, dopo che Greco aveva perso un contrasto: Taddei è questo e altro. Non solo corsa Un maratoneta dai piedi di velluto. Quelli come lui, che corrono con il contachilometri ai piedi, talvolta ingannano la critica: pensi che siano classificabili nella casella «muscolari».

Spalletti: “Se Adriano è quello vero la Roma ha raggiunto l’Inter”

 Dalla Gazzetta dello Sport:

Gli unici che riescono a innervosirlo sono alcuni turisti italiani. «Quando li incrocio mi rivolgono sempre la stessa domanda: “C’é freddo a San Pietroburgo?”. Freddo? Ora c’é la stessa temperatura che a Roma. Questa è una città che fa innamorare. Con i suoi colori, le bellezze artistiche. E un tasso di civiltà da fare invidia». Luciano Spalletti parla da «uomo» di San Pietroburgo. Una città che ha scelto di vivere andando oltre l’abituale tragitto albergo-stadio. «É stata una bella scoperta. L’Ermitage? Non ha senso chiamarlo museo. É qualcosa di più, molto di più».

Spalletti padrone di Russia: lo Zenit vola

 Luciano Spalletti sta cominciando a raccogliere i frutti del proprio lavoro: l’allenatore dello Zenit Sanpietroburgo, infatti, guida il campionato con la squadra che è succeduta alla Roma nel personalissimo elenco professionale del toscano. Da Uefa.com:

Si sono giocate solo 15 giornate della Premier League russa e già ci si chiede se l’FC Zenit St. Petersburg verrà incoronato campione ufficialmente. La squadra di Luciano Spalletti ha fatto un cammino quasi perfetto. Lo Zenit è imbattuto in tutte le competizioni e ha lasciato per strada solo sei punti sui 45 possibili in campionato.

Roma: il filotto iniziale vuole dire scudetto

 Dal Corriere dello Sport:

Sì, ogni tifoso romanista l’­ha pensato dopo una prima occhiata al calendario: 4 partite, 12 punti, tan­to per mettere paura all’Inter che ar­riva all’Olimpico alla 5ª giornata. In effetti, anche senza esagerare con l’ottimismo, la partenza della Roma è molto più semplice rispetto all’anno scorso: Cesena in casa, Cagliari fuo­ri, Bologna in casa, Brescia fuori. Due neopromosse, due provinciali. Un ottimo incentivo alla corsa per Claudio Ranieri. Nel 2009 la strada fu invece tosta. Talmente tosta da eli­minare la macchina di Luciano Spal­letti: due sconfitte nelle prime due par­tite contro Genoa e Juventus e tanti salu­ti. Una partenza che a conti fatti ha deciso la volata per lo scudetto.

Olympiakos: pronti 6,5 mln per Baptista

 Dal Messaggero:

Claudio Ranieri e Daniele Pradè a bordo campo parlottano fitto fitto. Il direttore sportivo giallorosso e il mister, ieri pomeriggio a Riscone, hanno avuto un colloquio piuttosto lungo. Pradé ha chiesto informazioni su questi primi giorni di lavoro, Ranieri gliene ha chieste altre sul mercato. Burdisso sì, ma non solo. Perché l’arrivo dell’argentino (e anche di un vice Riise) dipende molto dai «colpi in uscita» per dirla alla Spalletti.

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