Crisi Roma: la ricetta di Ranieri

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 Dal Messaggero:

Senza far ricorso alla lavagna, domenica pomeriggio Claudio Ranieri, nel pieno della crisi della Roma, ha provato a spiegare che cosa ha in mente per risolvere i problemi della squadra disorientata e impaurita. Quelli che si vedono in ogni partita, dal 21 agosto, notte della Supercoppa italiana lasciata all’Inter. Legati alla posizione dei calciatori in campo, per evitare di subire troppi gol, già 12 in 5 gare, per dare equilibrio a un assetto che ultimamente, qualsiasi esso sia, risulta fragile e impotente. La precaria condizione atletica, sempre stando alla sua analisi, non è frutto della preparazione sbagliata, perché il giudizio sul lavoro fatto a Riscone si potrà dare solo più avanti, ma all’utilizzo forzato dei soliti giocatori, alcuni dei quali con meno allenamenti nelle gambe perché reduci dal mondiale o da infortuni. Colpa, insomma, dell’organico in questa fase spesso dimezzato. Ranieri ha indicato la via da percorrere per uscire dalla situazione angosciante di questo inizio di stagione. Partendo da due punti: 1) la squadra preferisce andare avanti con la formula offensiva, cioè con le due punte e il trequartista e quindi con il rombo, il 4-3-1-2; 2) i calciatori si ritrovano a memoria con il vecchio sistema di gioco, il 4-2-3-1 di Spalletti, al momento impraticabile non avendo a disposizione gli esterni titolari Taddei e Vucinic, oltre a Riise, il terzino mancino. Dando per scontato che Ranieri, in una situazione di difficoltà, ripiegherebbe sempre sul 4-4-2, usato a Monaco anche senza avere a disposizione esterni di ruolo e quindi con Brighi e Perrotta sulle fasce, adesso l’allenatore deve scegliere l’assetto che, con i giocatori attualmente a disposizione, possa dare maggiori garanzie. L’intenzione dell’allenatore è di accontentare i giocatori e al tempo stesso di ritrovare ordine, organizzazione e sicurezza.


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