Divieto Chievo-Roma: la società scrive al Ministero dell’Interno

 Dal Romanista:

È scesa in campo la Roma. La società ha chiesto al Viminale di rivedere la decisione sulla prevendita della partita col Chievo. A Trigoria si aspettano nelle prossime ore un dietrofront dell’Osservatorio sulle manifestazioni sportive. Si è mossa Trigoria. Senza far sapere nulla a nessuno, peraltro. Peccato, perché interventi del genere andrebbero forse pubblicizzati. I romanisti devono sapere che, per quanto avanzato possa essere il processo di vendita del club, esiste ancora una dirigenza che si fa sentire, quando serve. La Roma ha preso carta e penna e ha scritto al Ministero dell’Interno. A Piazzale Dino Viola è stata giudicata «priva di senso» la misura di vietare la prevendita a chi è residente nel Lazio.

Perrotta: “I nostri non solo tifosi, ma sono innamorati della Roma”

 Dal Messaggero:

Deluso, ma orgoglioso. Lui non perde mai, come il tifoso della Roma. E’ il bello di Simone. Perrotta. Cominciamo dalle delusioni. Preferisce partire dalla mancata convocazione per il Mondiale o dallo scudetto sfumato?
«Per me la delusione è una».
Bene. Non voleva andare in Sudafrica? «Ci mancherebbe. Sono onesto: l’esclusione non è sorprendente».
E Lippi come ha motivato la sua esclusione? «Non lo ha fatto, non l’ho proprio sentito. Perché doveva telefonarmi? Senza polemica, senza rancori, va bene così. Credo abbia scelto un buon gruppo».
Mancano Balotelli e Cassano? «Esclusioni caratteriali, mi pare di aver capito».
Passiamo allora alla sua unica delusione, lo scudetto che finisce all’Inter. «Dura, è stata dura da digerire. Dopo Roma-Samp sono stato male per due giorni. E’ stata una delusione fisica. Poi a Parma è ritornata la carica, ci abbiamo ricreduto, pensavamo che qualcosa potesse ancora succedere. Ma erano davvero poche le speranze che l’Inter lasciasse punti a Siena. Infatti…».
Il Siena ha pure provato a opporre resistenza. E certe cose non si fanno… «Mi vuole far parlare del ministro La Russa?».
Qualcosa ha già detto, ci sembra. «Quando l’ho visto saltellare in tribuna con la Coppa Italia in mano non mi ha fatto una bella impressione. Poi, le sua dichiarazioni post Siena-Inter le ho trovate fuori luogo.

Insulti a Totti: la Roma si fa sentire

 Dalla Gazzetta dello Sport:

Nella giornata del dolore per l’ennesimo agguato ai soldati italiani in Afghanistan, i politici non rinunciano a giocare la loro piccola partita calcistica. Mentre a Velletri (Roma) e Bitetto (Bari) si piangono altri due giovani caduti, i parlamentari si occupano di Siena-Inter e dello striscione interista contro Totti. Comincia il ministro della Difesa Ignazio La Russa, fede nerazzurra, che trova il tempo per completare il senso delle sue dichiarazioni di domenica sera («Il Siena si vergogni, ha giocato per la Roma»). «Volevo dire solo che i toscani sono stati troppo catenacciari».

De Rossi: sei gol all’Inter

 Da La Gazzetta dello Sport

Difficile trovare una spiegazione, decisamente più facile fare la conta e scoprire che Daniele De Rossi in carriera ha segnato sei gol all’Inter. Non è poca cosa: su un totale di trentasei, tra campionato, Coppa Italia e Supercoppa, significa un sesto del totale. La finale di oggi cade in un periodo particolare: è finito nel pentolone di Lazio-Inter con un paio di dichiarazioni. La risposta migliore è quella di giocare bene, provare a firmare la settima rete e magari vincere: sarebbe, per lui, il quarto trofeo con la maglia giallorossa. L’amarcord Il primo gol di De Rossi all’Inter meritò una maglia stracciata: 3 ottobre 2004, il guizzo di Daniele permise alla Roma di pareggiare 3-3 con i nerazzurri e consentì a Delneri di salvare la pelle nell’esordio sulla panchina giallorossa.

Finale Roma-Inter: torna Pizarro

 Da Il Romanista

Per il geometra cileno non è solo una questione di compassi, goniometri e lanci  calibrati. No, per l’idealista David Pizarro la partita con l’Inter è una questione di principio, una battaglia  morale, una vendetta da consumare sul rettangolo di gioco. Dicono a Trigoria che il giorno dopo la farsa di  Lazio-Inter Pizarro si sentisse un animale in gabbia. Aveva voglia di spaccare il mondo. «Noi siamo soli, contro tutto e tutti», si sarebbe lasciato sfuggire. Voleva l’Inter. La voleva subito. Gli hanno spiegato che doveva aspettare due giorni. I due giorni sono passati. Inter-Roma è la sua partita.

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