Roma-Inter è anche e soprattutto confronto tra tanti campioni. A cominciare dai numeri 1. Che, tra l’altro, dietro le spalle l’1 nemmeno ce l’hanno. Julio Cesar (12) e Julio Sergio (27): uno alla Roma e l’altro all’Inter. In comune hanno quel Julio che porta inevitabilmente a trovare altre affinità oltre al ruolo e varie differenze tra i due. Entrambi brasiliani (l’estremo interista è titolare dela nazionale verdeoro), più vecchio di un anno il portiere giallorosso (classe 1978) che, rispetto al collega, è anche meno alto (186 centimetri per Julio Cesar, sei in meno per il capitolino) e meno pesante (79 chili contro 73).
Da Il Romanista:
«Sono felicissimo della mia scelta. Caratterialmente, anche se spesso qualcuno ha detto il contrario, mi affeziono tanto alla squadra in cui gioco. E’ successo al Flamengo come al Bayer Leverkusen. E anche qui. Sono timido e non cerco pubblicità di alcun tipo». Parole di Juan, il baluardo difensivo della Roma, che ha rilasciato un’intervista a Il Messaggero:
Dal Tempo:
Passa da ieri un giorno solo e accade di tutto. Roma-Milan inizia a essere una partita “da trepidante attesa” in casa giallorossa per motivazioni che vanno al di là del blasone e della classifica (che già tanto basterebbe a giustificare l’Olimpico tutto esaurito come non accadeva da tempo): in 24 ore, infatti, gli scenari sono stati stravolti. Doveva essere la gara dei grandi assenti ma potrebbe trasformarsi nella partita dei ritorni attesi dal popolo capitolino: Francesco Totti (Rino Gattuso e Alexandre Pato tra i rossoneri) la defezione sicura – con tanto di garanzia che il programma di recupero del Capitano procede nei tempi e nei modi stabiliti – mentre sale una vocina dal Fulvio Bernardini carica di ottimismo. Va detto piano, ma va detto. Claudio Ranieri farà di tutto per schierare, nell’undici titolare da contrapporre alla formazione di Leonardo, Julio Sergio, David Pizarro e Luca Toni. Ad avvalorare la tesi, proprio quanto accaduto nel corso di un mercoledì da capogiro.
Roma-Milan alle porte con tanto di novità legate alla difesa dei pali giallorossi: Alexander Doni sta per accomodarsi in panchina, Julio Sergio è in procinto di riprendersi il ruolo da titolare. Destini, quelli dei due brasiliani, diametralmente opposti rispetto a quanto accadeva lo scorso anno, nel corso del quale la titolarità di Doni non veniva messa in discussione da nessuno. Anzi, pilastro indiscusso di una Roma che se barcollava, non lo faceva certo per demeriti del suo estremo. Poi, una svolta radicale nel giro – appunto – di dodici mesi: Doni messo in panca per fare posto a Julio Sergio, in quella che è da leggersi come la prima, vera decisione effettuata da Claudio Ranieri da che fa l’allenatore della Roma. L’ex riserva, in questo lasso di tempo, ha a tal punto convinto piazza, squadra e società che i tifosi lo invocano a gran voce quando non c’è, il reparto di retroguardia sembra risentire della sua assenza, i vertici societari non possono esimersi dal considerare Julio Sergio quale pedina della Roma. Presente e futura.