Sergio vs. Cesar: quando Julio fa rima con portiere

 Roma-Inter è anche e soprattutto confronto tra tanti campioni. A cominciare dai numeri 1.  Che, tra l’altro, dietro le spalle l’1 nemmeno ce l’hanno. Julio Cesar (12) e Julio Sergio (27): uno alla Roma e l’altro all’Inter. In comune hanno quel Julio che porta inevitabilmente a trovare altre affinità oltre al ruolo e varie differenze tra i due. Entrambi brasiliani (l’estremo interista è titolare dela nazionale verdeoro), più vecchio di un anno il portiere giallorosso (classe 1978) che, rispetto al collega, è anche meno alto (186 centimetri per Julio Cesar, sei in meno per il capitolino) e meno pesante (79 chili contro 73).

Ranieri, sergente di ferro

 Da Il Romanista:

Singolare programma d’allenamento, quello stabilito da Ranieri per la giornata di ieri. Metà della rosa ha lavorato al mattino, seguendo il tradizionale programma tecnico-tattico, il resto del gruppo è invece sceso in campo nel pomeriggio per un test in famiglia con la Primavera. Il mister giallorosso, ancora una volta, ha diretto la seduta con il piglio del sergente di ferro che lo contraddistingue da tempo.
In particolare quando, nella parte riservata alla tecnica individuale, è arrivato il momento dei tiri in porta. «Tirate senza cattiveria, calciate tanto per calciare», il rimprovero all’indirizzo dei calciatori. Ironia della sorte, proprio in quei frangenti John Arne Riise – lui che è solo sinistro – tenta un destraccio dalla distanza che termina altissimo.

Julio Sergio: “Amo la Roma, con i compagni fiducia reciproca”

 Da terzo portiere a titolare indiscusso. Quella di Julio Sergio è una favola. Una favola che l’estremo difensore giallorosso racconta a Il Corriere dello Sport:

Julio Sergio, sabato ha ripreso il posto in squadra. Superati i problemi? “Si, fisicamente sto bene, durante la partita non ho avvertito nessun fastidio, ho una settimana di allenamenti per migliorare”.
Ogni tanto ha a che fare con qualche problema muscolare.
“Non giocavo da tre anni, forse dipende da questo. Sono professionista dal 1997, prima non avevo avuto infortuni muscolari. Prima di venire alla Roma avevo fatto un intervento al ginocchio per un crociato, l’unico infortunio grave della mia carriera”.
Titolare dopo tre anni da terzo portiere. Una storia un po’ strana no?
“Ci sono cose che succedono solo a Roma. Sono felice di quello che ho fatto, voglio fare ancora di più, sempre meglio, per arrivare a certi livelli”.

Julio Sergio e Pizarro con Toni che freme, l’Olimpico una bolgia

Roma-Milan: aspetti il rientro di Luca Toni e ti ritrovi con le certezze di David Pizarro e Julio Sergio. L’ariete è in dubbio, per lui più panca che campo. A meno del solito, colpo a effetto cui Claudio Ranieri ha abituato a pochi istanti dal fischio di inizio. In tutto ciò, l’Olimpico esaurito si appresta a diventare una bolgia di voci e colori all’insegna del giallo e del rosso. Da Il Romanista:

Al termine dell’allenamento di rifinitura Ranieri ha sciolto le ultime riserve, inserendo David Pizarro nella lista dei 21 convocati per la supersfida di questa sera col Milan. Anche ieri, com’era già accaduto giovedì pomeriggio, il Pek ha preso parte all’intera seduta. E soprattutto non ha accusato problemi al polpaccio destro: lo stesso che, a causa di un lieve stiramento con relativo ematoma, lo ha costretto a saltare le gare con Catania, Panathinaikos in casa e Napoli. Ultima partita disputata dal cileno, quella di Atene del 18 febbraio scorso. Nel corso della quale realizzò, su calcio di rigore, il gol del raddoppio. La presenza di Pizarro andrà a garantire ai giallorossi maggior equilibrio tattico.

Juan: “Roma? Mai pensato di andar via, ho sempre dato il massimo”

 «Sono felicissimo della mia scelta. Caratterialmente, anche se spesso qualcuno ha detto il contrario, mi affeziono tanto alla squadra in cui gioco. E’ successo al Flamengo come al Bayer Leverkusen. E anche qui. Sono timido e non cerco pubblicità di alcun tipo». Parole di Juan, il baluardo difensivo della Roma, che ha rilasciato un’intervista a Il Messaggero:

Eppure, l’estate scorsa, era vicinissimo all’addio. Conferma?
«No. Non ho mai pensato a lasciare la Roma. Non ne vedevo il motivo, la necessità».
Forse per le troppe critiche ricevute per le tante assenze. Era stanco di quella situazione?

«Solo bugie e falsità. Io sapevo che dovevo solo guarire bene. Perché nei primi due anni due infortuni diversi mi avevano fatto saltare tante gare. Prima la caviglia, poi il muscolo della coscia. Il secondo imprevisto dipendeva da quello precedente. Ma, lo ribadisco ora, non mi sono mai tirato indietro».
Che cosa vuole dire?

«Ho dimostrato in più di una circostanza il mio amore per la Roma. Ho rinunciato alla Seleçao, addirittura alle Olimpiadi per essere disponibile per questa squadra e rimettermi in piedi. C’è chi sosteneva il contrario. Anche Dunga in questo senso mi ha aiutato, ha capito.

Le mani di Julio Sergio sulla Roma

 Da Il Corriere della Sera:

Aspettando Francesco Totti, ancora alle prese con la tendinite cronica, tre recuperi benedetti. Col passar delle ore le speranze di Claudio Ranieri si sono tradotte in realtà e il tecnico può finalmente accogliere con soddisfazione il rientro di Julio Sergio, Pizarro e Toni. Tre uomini fondamentali per affrontare «il curvone che immette nel rettilineo finale».
Si ricostituisce così la spina dorsale della Roma, aspettando la sfida verità di domani col Milan. Julio Sergio tornerà a difendere la porta da titolare. Se non avrà altri problemi fino a metà maggio, al netto di infortuni e squalifiche, questo sarà il sorpasso definitivo e quella di Doni a Napoli rischia di esser ricordata come l’ultima apparizione di Doni in giallorosso.

Roma-Milan: Ranieri “vede” Julio Sergio, Toni e Pizarro

 Dal Tempo:

Julio Sergio, Toni e Pizarro col Milan: si può fare. Non è più un sogno impossibile, ma possibile. Ranieri, con le dovute cautele e facendo gli scongiuri del caso, potrebbe averli tutti e tre in un colpo solo. Se i ritorni di Julio Sergio e Toni erano stati abbondantemente programmati da qualche giorno, il possibile rientro di Pizarro è la piacevolissima sorpresa di ieri. Il primo segnale positivo è giunto all’arrivo a Trigoria: il polpaccio del cileno era molto meno duro rispetto a martedì.

Roma-Milan: Julio Sergio, Toni e Pizarro. Ranieri comincia a crederci

 Passa da ieri un giorno solo e accade di tutto. Roma-Milan inizia a essere una partita “da trepidante attesa” in casa giallorossa per motivazioni che vanno al di là del blasone e della classifica (che già tanto basterebbe a giustificare l’Olimpico tutto esaurito come non accadeva da tempo): in 24 ore, infatti, gli scenari sono stati stravolti. Doveva essere la gara dei grandi assenti ma potrebbe trasformarsi nella partita dei ritorni attesi dal popolo capitolino: Francesco Totti (Rino Gattuso e Alexandre Pato tra i rossoneri) la defezione sicura – con tanto di garanzia che il programma di recupero del Capitano procede nei tempi e nei modi stabiliti – mentre sale una vocina dal Fulvio Bernardini carica di ottimismo. Va detto piano, ma va detto. Claudio Ranieri farà di tutto per schierare, nell’undici titolare da contrapporre alla formazione di Leonardo, Julio Sergio, David Pizarro e Luca Toni. Ad avvalorare la tesi, proprio quanto accaduto nel corso di un mercoledì da capogiro.

Roma 2009/10: Doni vs. Julio Sergio, i numeri dicono che…

 Roma-Milan alle porte con tanto di novità legate alla difesa dei pali giallorossi: Alexander Doni sta per accomodarsi in panchina, Julio Sergio è in procinto di riprendersi il ruolo da titolare. Destini, quelli dei due brasiliani, diametralmente opposti rispetto a quanto accadeva lo scorso anno, nel corso del quale la titolarità di Doni non veniva messa in discussione da nessuno. Anzi, pilastro indiscusso di una Roma che se barcollava, non lo faceva certo per demeriti del suo estremo. Poi, una svolta radicale nel giro – appunto – di dodici mesi: Doni messo in panca per fare posto a Julio Sergio, in quella che è da leggersi come la prima, vera decisione effettuata da Claudio Ranieri da che fa l’allenatore della Roma. L’ex riserva, in questo lasso di tempo, ha a tal punto convinto piazza, squadra e società che i tifosi lo invocano a gran voce quando non c’è, il reparto di retroguardia sembra risentire della sua assenza, i vertici societari non possono esimersi dal considerare Julio Sergio quale pedina della Roma. Presente e futura.

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