E il piccione dove sta?

 Dalla Gazzetta dello Sport:

«E il piccione dove sta?». Quelli della sud si trattengono all’interno dell’Olimpico improvvisando il ritornello. L’aquila laziale, già esposta ma tenuta a terra per motivi di sicurezza, viene declassata al rango di commestibile pennuto. È il bello, o il brutto, a seconda dei punti di vista, del derby. Che la Roma vince 2-0 interrompendo la fuga della Lazio e facendo un bel regalo a se stessa e a un campionato tornato alla portata di tutti. Finisce con le squadre quasi abbracciate al centro del campo e non si tratta di una rissa, anche se mille episodi da moviola e relative polemiche avrebbero potuto suggerire un epilogo meno tranquillo. Meglio così. Rigori & moviola – Derby di rigore, da quelli (netti) trasformati da Borriello e Vucinic all’inizio e alla fine del secondo tempo, a quelli che la Lazio reclama in quantità industriale.

Roma, Trigoria: Mexes differenziato, Ranieri incita tutti

 La seduta di allenamenti tenuta in mattinata a Trigoria. Palestra per Philippe Mexes e Julio Baptista, Claudio Ranieri carico e grintoso. Da La Signora in Giallorosso:

TRIGORIA – Allenamento mattutino in vista della sfida di sabato all’Olimpico contro il Lecce alle ore 18.00. Oltre ai tre infortunati, non si vedono in campo Mexes e Baptista. I due hanno lavorato in palestra per eseguire lavoro di scarico.
Ore 10.00 – I giocatori entrano in campo in perfetto orario.
Ore 10.05 – Iniziato il riscaldamento sul campo B. I portieri si preparano invece sul C agli ordini di Guido Nanni.
Ore 10.15 – Scatti brevi per i calciatori in campo.
Ore 10.25 – Mister Ranieri distribuisce i fratini. Rossi: Cassetti, Juan, Burdisso, Riise, Perrotta, De Rossi, Brighi, Vucinic, Totti, Borriello. Bianchi: Rosi, G.Burdisso, Loria, Castellini, Menez, Antunes, Simplicio, Greco, Okaka, Cicinho.

Parma-Roma: Ranieri, ancora un cambio di modulo

 Dal Corriere dello Sport:

Immaginiamo le facce dei telespettatori di Seul alla fine di Parma-Roma. Se si gioca alle 12,30 (facendo imbestialire i tifosi nostrani, che nella protesta hanno piena ragione) per vendere questo spettacolo nel ricco Oriente, possiamo solo sperare nell’incompetenza dei coreani o dei giapponesi. Se invece hanno un minimo di gusto, se anche loro vogliono divertirsi con gol, occasioni e gioco, allora questa partita è stata due volte disastrosa, per gli spetta tori italiani e per i telespettatori orientali che si sono visti rifilare una patacca. TERZO CAMBIO DI MODULO – Sfruttando la buona pressione del secondo tempo, Ranieri ha cercato di vincere la partita inserendo Julio Baptista al posto di Vucinic e soprattutto Okaka al posto di Cicinho, rimettendo la squadra col 4-4-2, con Simplicio a destra, Pizarro e Brighi al centro, Julio Baptista a sinistra.

Roma: mezzogiorno di noia

 Dal Messaggero:

Ogni rovescio ha la sua medaglia: il pari di Parma, che è oggettivamente un rovescio dato anche che l’avversario non era il Real Madrid (nemmeno il Basilea, del resto, lo era), ha la medaglia d’un punto, che in questi tempi di magra è pur qualcosa. Tanto più se ottenuto “fòri porta”, dove la Roma fin qui ha fatto peggio assai che non all’Olimpico, e ce ne vuole. Era stata migliore contro il Genoa, che sembrava una ripartenza: e invece ecco il Basilea prima e il Parma poi a portare di nuovo quel po’ di scoramento che accompagna il popolo giallorosso in questa stagione cominciata peggio della precedente, che era stata da record negativo ed aveva portato al divorzio da Spalletti.

Roma “tradita” dai brasiliani

 Dal Corriere della Sera:

In rosa se ne contano otto, due per ruolo. I portieri-rivali Julio Sergio e Doni, Juan e Cicinho in difesa, Taddei e Fabio Simplicio a centrocampo e Adriano e Julio Baptista nel reparto offensivo. Sono i brasiliani della Roma, mai così numerosi nella Storia del club, protagonisti smarriti tra vistosi cali di rendimento, infortuni più o meno misteriosi, varie ed eventuali. Una chiave, anche questa per spiegare i mille perché di una crisi di gioco e risultati. Per togliersi dai guai, a partire già dall’impegno di sabato prossimo con il Genoa, Ranieri avrà bisogno anche del loro apporto.

Crisi Roma: qualcuno ha sopravvalutato la rosa

 E’ la tesi de Il Tempo, secondo cui la crisi che sta vivendo la Roma, e per la quale Claudio Ranieri rischia di fare da parafulmine, trae origine dalla pressochè inesistente campagna acquisti portata avanti dalla società. La marcia trionfale dello scorso anno, in tal senso, è stata solo negativa: perchè in più di uno hanno sopravvalutato la rosa. Testuale:

Affermava un filosofo inglese datato: «Per l’ottimista, questo è il migliore dei mondi possibili. Il pessimista teme che sia vero». Un’aforisma facilmente adattabile all’attuale situazione della sponda del Tevere avvilita e umiliata dal terrificante inizio di stagione, la Capitale esalta giustamente la sponda opposta, quella che presidia la vetta della classifica, primato frutto di politica societaria ispirata e di scelte tecniche felici.

Vucinic e Julio Baptista pronti a entrare

Da Il Corriere dello Sport:

Ranieri si affida a Totti e Borriello, ma ha due armi in più per battere il Napoli. Partono dalla panchina Vucinic e Baptista, che lo scorso anno gelarono il San Paolo portando in vantaggio la Roma. Il 28 febbraio scorso i due attaccanti giallorossi sbloccarono il risultato nella ripresa, ma poi nel finale il Napoli trovò prima il gol di Denis e poi, nei minuti di recupero, quello di Hamsik per un rigore concesso per fallo di Juan che fece molto discutere.
Oggi partono dalla panchina, ma sono pronti ad aiutare la Roma a vincere.

Vucinic e Baptista, Buon Compleanno

 Da LaSignoraInGiallorosso.it:

Il  1 ottobre nascevano due bambini che avrebbero realizzato anni dopo il loro sogno di diventare calciatori professionisti. Uno,  Mirko Vucinic, nasceva 27 anni fa in una piccola cittadina dell’allora Jugoslavia , Niksic. L’altro, Julio Baptista, due anni prima in una delle megalopoli brasiliane per eccellenza, San Paolo. Migliaia di km di distanza ma la stessa voglia di giocare a calcio e di emergere. Il “Principe” di Niksic è un predestinato. Diventa subito il giocatore più giovane ad esordire nel campionato serbo-montenegrino a 16 anni, e si fa notare dai dirigenti del Lecce che nel 2000 lo portano a maturare nel salento.

Mexes: spunta il Siviglia

 Dal Corriere dello Sport:

Si ricomincia. Giusto il tempo di tirare il fiato, prima di ripartire con le voci di mercato. Sarà un crescendo da qui alla ria­pertura della finesta di gennaio. Con la Roma che, inevitabilmen­te, sarà coinvolta. Perché Ranie­ri non ha esterni (Behrami). Per­ché la questione del portiere nel­la sua totalità non è stata risolta (Doni in uscita, Given in entrata). Perché ci sarà la necessità, anche per una questione di monte in­gaggi, di provare a trovare una si­stemazione ad alcuni brasiliani con uno stipendio da top player (Ci­cinho, Julio Bapti­sta). Il tutto in una situazione in cui i contratti da rinno­vare sono stati con­gelati, complice un inizio di stagione ai confini della realtà. MEXES – Lasciando da parte quello di Claudio Ranieri, del resto tutti han­no garantito che è sufficiente una stretta di mano, il contratto più ur­genteda affrontare è quello di Philippe Mexes, in scadenza il prossimo trenta giugno, quindi, tra poco più di tre mesi, il gioca­tore potrebbe essere nella possi­bilità di trattare e firmare con qualsiasi altro club al mondo.Sul futuro del biondo francese, redu­ce da una prestazione perlomeno deludente contro il Bologna, c’è una novità. Si chiama Siviglia.

Doni, Baptista, Cicinho e la Roma B

 Da Il Tempo:

Un problema tecnico per Ranieri, un peso sul bilancio di una società che entro dicembre verrà venduta. La Roma fa i conti con l’abbondanza: nella rosa ci sono sette giocatori di troppo. Tradotto in stipendi, si arriva a quasi 15 milioni di euro lordi che andranno versati entro giugno prossimo, senza considerare i premi. Dai brasiliani Baptista, Cicinho e Doni, ai difensori Loria e Antunes fino a Greco e Okaka, tutte pedine che la Roma ha provato a spostare fino all’ultimo giorno di mercato. Il caso più eclatante è quello di Baptista. Rifiutate in serie Napoli, Genoa, Galatasaray, Olympiacos e ancora Genoa, è rimasto a Trigoria con un ingaggio di 4,5 milioni di euro lordi e altri due anni di contratto. Ma di spazio in campo rischia di averne pochissimo. La Sensi vuole rivolgersi alla Fifa e interpellare Platini: sarà difficile ottenere qualcosa. Intanto Baptista resta da separato in casa, si allena senza stimoli e sa che se mai metterà piede in campo all’Olimpico si troverà uno stadio intero contro. Doni ha qualche speranza in più di ribaltare la sua situazione. Sul gong del mercato stava per passare al West Ham, poi la cessione è stata bloccata, segno che qualcuno a Trigoria continui a non fidarsi al 100% di Julio Sergio. Doni, 4,1 milioni lordi di stipendio che saliranno a 4,3 nella prossima stagione (e ha pure un opzione per il rinnovo fino al 2013), deve ripartire dal ruolo di terzo portiere ma punta a tornare il primo. Sembra che qualcosa sia cambiato anche nella testa di Cicinho.

Montali: “Mexes è incedibile, Baptista ha rifiutato tutte le offerte”

 Dal Corriere dello Sport:

L’effetto Borriello è contagio­so. Oggi il primo allenamento del nuovo attaccante a Trigoria, dopo il pareggio contro il Cesena per la Roma comincia un nuovo campionato. Ieri i dirigenti Pradè e Montali hanno partecipato al­l’incontro tra Rosella Sensi e Marco Borriello. La Roma ha vinto la concor­renza della Juventus, a Trigoria sono molto soddisfatti. Daniele Pradè ha con­dotto a Milano la trattativa con il gioca­tore e poi ha chiuso nella sede del Milan l’accordo raggiunto da Rosella Sen­si e Adriano Galliani. Il di­rettore sportivo adesso potrà prendersi qualche giorno di riposo: «Siamo contenti, abbiamo fatto il mercato che volevamo fa­re. Abbiamo preso due centrali, un esterno, ci sia­mo rinforzati a centro­campo con Simplicio, at­tendiamo Adriano e ora è arrivata la ciliegina».

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