Ufficiale, Bojan è giallorosso: “Il mio obiettivo è fare bene con la Roma”

 Bojan Krkic è ufficialmente un giocatore della Roma. Nelle casse del Barcellona andranno 12 milioni di euro. La società blaugrana nella stagione 2012-2013 sarà obbligata a riscattare il giocatore per 13 milioni di euro, operazione che la dirigenza giallorossa può sbloccare, esercitando il diritto del contro riscatto fissato a 40 milioni di euro.

L’attaccante spagnola ha salutato la Catalogna in una conferenza stampa. Ecco le sue parole riprese da As.com:

Vai via a malincuore dal Barcellona?
Sono dodici anni che sono qui, a grandi livelli. Negli ultimi anni non mi è stata sempre data la possibilità di dimostrare quanto valgo. Però mi considero un privilegiato per essermi formato in questo ambiente.

Quali sono le ragioni della tua scelta?
Voglio continuare ad essere felice giocando a pallone. Ho vent’anni e tanta voglia di dimostrare quello che non sono riuscito a dimostrare qui. Nel mio piccolo ho avuto modo di vincere col Barcellona. Tornare qui? Non lo so, non dipenderà da me soltanto.

Mazzone: “Montella? Gli auguro di diventare come Guardiola”

 Il Romanista ha intervistato Carlo Mazzone. Ecco le parole dell’ex tecnico della Roma sul delicato momento che sta vivendo la squadra giallorossa:

Mazzone come legge questo momento della Roma? “E’ un momento difficile, sia tecnico che ambientale. Triste perché una persona seria come Ranieri, uno dei nostri, un romano vero, ha dovuto dare le dimissioni per sua dignità personale. Lui ha capito che aveva fatto il suo tempo.”
Anche lei ha vissuto una situazione simile alla Roma. “Io una volta ho tentato di dare le dimissioni ma il Presidente Sensi non le accettò.

Totti: “Col Chievo partita strana. Barcellona squadra stellare”

 Ecco l’articolo di Francesco Totti sulle colonne del Corriere dello Sport:

Le ultime due giornate di campionato ci avevano offerto due grandi opportunità per poter arri­vare alle posizione di vertice della classifica, ma per motivi diversi siamo riusciti a portar via solo un punto dalle due trasferte. Contro il Palermo non abbiamo giocato una gara all’altezza delle nostre possi­bilità, abbiamo affrontato una squadra ben organizzata che ci ha puniti nel secondo tempo, mentre quella con il Chievo è stata una partita strana, soprattutto per le condizioni del terreno di gioco, che ci ha penalizzato perchè in questi casi la squadra più tecnica è quel­la che subìsce più danni.

Roma finale Giovanissimi, Montella: “Sto iniziando un nuovo percorso”

 Dalla Gazzetta dello Sport:

Nove anni tondi. Non un giorno di più nè uno in meno: 17/6/2001-17/6/2009. Dallo scudetto in un Olimpico in delirio alla finale Giovanissimi, oggi, a Montepulciano. Montella si racconta, chiedendo «...un profilo basso. Niente titoloni, sto solo iniziando un nuovo percorso». A cuore aperto parlando di Adriano e Guardiola, di giubbini sgargianti e quel pregio (che odia) di Capello. Dei colloqui tempestosi con Franco Sensi e dei ragazzini avversari che gli volano sotto il naso in «aeroplanino». Nove anni precisi, cosa c’è in mezzo nella vita di Montella? «Maturità, esperienza, serenità e Londra: mi ha aperto la mente».
Passaggio da calciatore a tecnico. Quando la scintilla? «In panchina, facendo la riserva. Non persi tempo e mi divertii a leggere le mosse degli allenatori. Soprattutto con Spalletti ma anche con Capello, sebbene allora mi…divertissi meno».
Don Fabio le ha insegnato qualcosa? «Ha un pregio: pretende il meglio dal club, anche spingendo a comprare i due migliori per ruolo sapendo di usarne solo uno. Gli altri, invece, preferiscono non scontentare nessuno e lo spogliatoio è salvo».
Quella vigilia del 2001 e quella di oggi? «Nel 2001 pensavamo di vincere prima lo scudetto e subentrò l’ansia. Durarono un mese quei sette giorni. Ci frequentammo molto anche con cene a casa mia.

Barcellona-Inter: Roma, si fa il tifo per l’ex Guardiola

 Da Il Romanista:

Bando alle ipocrisie. Altro che tifare per le squadre italiane, stasera (ore 20.45 Rai 1, Mediaset Premium e Sky) i romanisti si sentiranno tutti un po’ catalani e proveranno a spingere il Barcellona verso la “remuntada”. Perché? Per tanti motivi. Per la rivalità sportiva, per un possibile contraccolpo sul campionato della eventuale eliminazione dei nerazzurri, per un modo di intendere il calcio più affine ai blaugrana.

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