Mazzone: “Montella? Gli auguro di diventare come Guardiola”

di Redazione Commenta


 Il Romanista ha intervistato Carlo Mazzone. Ecco le parole dell’ex tecnico della Roma sul delicato momento che sta vivendo la squadra giallorossa:

Mazzone come legge questo momento della Roma? “E’ un momento difficile, sia tecnico che ambientale. Triste perché una persona seria come Ranieri, uno dei nostri, un romano vero, ha dovuto dare le dimissioni per sua dignità personale. Lui ha capito che aveva fatto il suo tempo.”
Anche lei ha vissuto una situazione simile alla Roma. “Io una volta ho tentato di dare le dimissioni ma il Presidente Sensi non le accettò. Non è il massimo della vita trovarsi in queste situazioni, noi romani poi le soffriamo di più, pagheremmo di tasca nostra per sistemare le cose ma poi dobbiamo accettare la realtà.”
Che idea si è fatto della squadra? “Se ne sono dette tante in questo periodo, ho letto che i giocatori non sono grandi professionisti e remano contro. Ma io non credo che sia così, è che ultimamente non sono stati né bravi né fortunati, ma non credo che abbiano giocato contro l’allenatore. Una parola sul capitano. Mi dispiace per il momento che sta vivendo. Ma lui è un grande, ha accettato tutto, non ha mai replicato e domenica ha giocato un’ottima partita.”
Montella sarà il nuovo allenatore, che ne pensa? “Senta scriva bene quello che le dico perché alcuni suoi colleghi già mi hanno frainteso. Io dico che l’esperienza è un pregio per un allenatore, oggi vedo che pronti via si diventa allenatori. Guardi Leonardo e Allegri. Ma lo stesso Guardiola è passato dalla cantera alla prima squadra con risultati eccellenti, quindi credo che possa essere l’eccezione che conferma la regola. Auguro quindi a Montella la stessa carriera del “mio” Pep Guardiola.”
Come si esce da un momento simile? “I giocatori devono essere seri ed eseguire nel dettaglio quello che vorrà il mister. Io sorrido amaramente quando vedo i giocatori sostituiti che si lamentano o si comportano male. I giocatori devono solo seguire le regole che detta l’allenatore. Non è difficile.”


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