Roma-Inter, Ranieri pensa al tridente. Per il big match di questa sera (ore 18,00) allo stadio Olimpico, il tecnico trasteverino sembra intenzionato a confermare Menez come titolare alle spalle degli intoccabili Vucinic e Toni. Queste sono le indicazioni de Il Tempo:
Da una parte del campo Menez a ispirare Toni e Vucinic e dall’altra Sneijder trequartista alle spalle di Eto’o e Milito. Si confrontano i due migliori attacchi del campionato: 57 gol l’Inter, tre in meno la Roma. Queste le indicazioni della vigilia, ma le sorprese sono dietro l’angolo. Ranieri potrebbe giocarsi la carta Totti dall’inizio (ma sarebbe un sorpresone) mentre Mourinho ha a disposizione anche Pandev. Il tecnico romanista ha mischiato le carte in allenamento e in conferenza stampa, quello nerazzurro è rimasto in silenzio e deve pensare anche alla sfida di Champions con il Cska Mosca in programma mercoledì prossimo. Nella Roma il dubbio più intrigante riguarda il capitano, tornato tra i convocati dopo 42 giorni di stop. La sensazione è che partirà dalla panchina per poi giocare uno spezzone di gara. Ranieri avrebbe voluto gestirlo così anche a Torino con la Juventus ma poi fu costretto a cambiare programmi dopo l’infortunio immediato di Toni.
Francesco Totti in panchina, ma pronto a entrare. Siederebbe, almeno all’inizio della gara, di fianco a Philippe Mexes che – col rientrante Juan – torna a vestire i panni del panchinaro. Nicolas Burdisso centrale con il brasiliano per affrontare i suoi ex compagni. Julio Sergio e Luca Toni gli ipotetici punti a unire la retta nella cui lunghezza sono compresi gli 11 giallorossi chiamati a vivere un sogno. Quello della sfida che vale una stagione.
Da Il Corriere dello Sport:
Da Il Messaggero:
Da Il Messaggero:
Da Il Tempo:
Da Il Messaggero:
Facebook è la cornice del quadro. Jeremy Menez e Daniele Stefani, il fondatore del primo gruppo dedicato al francese, sono l’oggetto del dipinto. Alcune opere d’arte vanno contemplate e divulgate sfruttando le migliori tradizioni di sempre. L’oratoria, per esempio. Alcuni incontri si raccontano. Si lasciano bere come bevande dissetanti in giornate torride; come infusi bollenti quando si sta sottozero. Non hanno bisogno di condimenti nè di cianfrusaglie, non necessitano neppure di stile barocco e ricercato, talmente è bello sentirseli sussurrare. Di solito, tali prerogative sono tipiche di quegli istanti che, in una maniera o in un’altra, hanno intaccato e condizionato le vite degli stessi protagonisti. In questo caso, di almeno uno dei due. Perchè, in realtà, vi stiamo per raccontare il corso degli eventi di un incontro che, sebbene ci sia stato e si rinnovi quotidianamente sortendo gli effetti appena descritti, è come se fosse lì a venire. E’ come se non fosse mai (ancora) accaduto.
Da Il Messaggero: