Da Il Messaggero:
Ha sposato il Pupone, e vabbè. Ma Ilary è Ilary. Non la classica moglie del calciatore, un po’ musa e un po’ ancella, ma un personaggio a prescindere, come direbbe Totò. E, soprattutto, una donna romana.
Signora Blasi…
«No, guardi, mi chiami Ilary. Neppure a scuola mi chiamavano Blasi».
Signora Ilary, si metta il termometro sotto l’ascella e di dica quanto è alta la sua febbre da derby.
«Ho trentasei».
Così poco? L’unica in tutta Roma a non avere la fronte bollente e il cuore che palpita?
«Ho la temperatura giusta, una temperatura normale».
Non è che è interista?
«Oddio, questo no. Anche se per lavoro sto sempre a Milano. E comunque, non ho la fronte che scotta e neppure le palpitazioni, perché io non vivo il calcio con l’angoscia che avete voi. Anche se, il derby è speciale».
La romanità che s’appassiona, si divide, litiga e fa follie per la partitissima non le piace?
«La trovo buffa e un po’ assurda. C’è gente che sviene, gente che se non trova un biglietto va in depressione, gente che da due settimane non dorme per la tensione dell’attesa, gente che ha già comprato noccioline e patitine da sgranocchiare davanti al video del derby. Ma nel frattempo non si saranno ammosciate? Però, una cosa la devo dire…».
E cioè?