E’ giunto il suo momento. Alla vigilia del volo verso il Sudafrica l’impiego di Federico Marchetti tra i pali della nazionale non era per nulla scontato. La travagliata stagione di Buffon poteva essere un segnale e, suo malgrado, il primo tempo contro il Paraguay ne è stata l’amara appendice. L’estremo difensore del Cagliari era stato messo già in preallarme e allora la sua voglia si è trasformata in profonda convinzione, soprattutto sulle sue caratteristiche. Ma non azzardiamoci a chiamarlo vice-Buffon: ogni paragone sarebbe inappropriato e lui lo sa. “Sono diverso da Gigi, sono piu’ muscolare ed esplosivo, lui comunque migliore del mondo. Le mie doti sono coraggio e spensieratezza ed ho la consapevolezza dei miei mezzi, mi diverto a giocare”. D’altronde, per un ragazzo che quattro anni fa festeggiava la vittoria di Berlino a casa con la sua famiglia, arrivare a difendere la porta dei detentori del titolo potrebbe essere più un onere che un onore. Ma la sua carriera, per così dire, a due velocità, lo ha portato ad acquisire una sicurezza che ora va mostrata già dall’impegno di domenica contro gli All whites neozelandesi. Partito dalle giovanili del Torino, con una sola presenza in prima squadra, l’estremo difensore nativo di Bassano del Grappa ha trovato il suo ambiente ideale dapprima a Bergamo sponda AlbinoLeffe e poi in Sardegna a Cagliari dove, grazie specialmente al mister Allegri, riesce a salire alla ribalta nel panorama abbastanza asfittico dei numeri uno nostrani degli ultimi anni.