Coppa Italia, Juve-Roma: De Rossi vuole esserci

 E’ passato quasi un mese e mezzo da quell’11 dicembre in cui una Roma incerottata fermò la Juventus capolista. Il rigore fallito da Totti lasciò l’amaro in bocca per una vittoria insperata solo qualche ora prima.

In quell’occasione Daniele De Rossi fece il difensore centrale e a Federico Viviani vennero date le chiavi del centrocampo da Luis Enrique, che contro la squadra di Conte, nell’emergenza ha trovato il giusto assetto per iniziare quel progetto rimasto fin lì solo sulla carta.

Roma-Juve 1-1, i giallorossi ci sono

 Nell’emergenza si è vista una della Roma migliori della stagioni. Non perché giudichiamo con occhio benevole una squadra con molte defezioni, ma perché i giocatori hanno combattuto su ogni pallone e non hanno mostrato quell’arrendevolezza, che si è vista in alcune partite.

Squadra che si è stretta attorno al giovane Viviani, dimostrando un’unità che fa ben sperare per il futuro.

Certo il vantaggio di De Rossi al 5’ ha rasserenato un po’ Totti e compagni, che comunque hanno sofferto la mobilità e la corsa dei dirimpettai bianconeri.

Presenze in Nazionale, per De Rossi sono settanta

 Il calcio regala a volte piacevoli coincidenze. Coincidenze che questa sera porteranno Daniele De Rossi a indossare per la 70esima volta la maglia della Nazionale nel “suo” Olimpico.

Contro l’Uruguay di Cavani il centrocampista giallorosso taglierà questo prestigioso traguardo, forse indossando la fascia di capitano al braccio.

Forse perché c’è un ballottaggio con Gigi Buffon, che nella notte romana aggancerà Dino Zoff con 112 presenze.

De Rossi: rivincita Nazionale

Dal Romanista: Cinque anni fa stava scontando l’ultima giornata di squalifica, ma c’era anche lui, al Westfalen Stadion di Dortmund, mentre l’Italia batteva la Germania 2-0 conquistando la finale dei

Julio Sergio-Doni: derby brasiliano

 Dalla Gazzetta dello Sport:

Storie di voli, rivalità, querele e papponi. Storie che solo la Roma calcistica, a volte ostaggio di personaggi poco raccomandabili, riesce a raccontare. Non è un paradosso, perciò, che per parlare del derby brasiliano tra Doni e Julio Sergio si debba approdare persino nei tribunali, perché quando qualcosa si rompe, le schegge che volano possono finire per far male. Miracolo a Milano La vicenda è nota.

Buffon a Totti: “Sei grande, Checco”

 Gianluigi Buffon si congratula con Francesco Totti per la vittoria del Golden Foot 2010. Da Il Romanista:

“Sono felicissimo per te. E´ un premio strameritato che vinci con qualche anno di ritardo. Penso che sia come  persona che come calciatori lo meritassi molto prima. Grande Checco. Gigi“. L´ultima volta era l´8 maggio: 3  giorni prima c´era stata l´espulsione in finale di Coppa Italia e il mondo intero (dal fornaio al Presidente della  Repubblica, praticamente mancavano soltanto Obama e il Papa) stava buttango fango su Francesco Totti.

Italia, Buffon su Totti: “Gli vogliamo bene, come sempre”

 Gianluigi Buffon lancia segnali espliciti rispetto al ritorno di Francesco Totti in Nazionale. Uno come lui – questo il senso delle parole del portiere della Juventus – può farti vincere qualunque gara. Da Il Romanista:

Prima Prandelli, che l’ha definito «condottiero», prima ancora Cassano che quasi s´’è messo in ginocchio a cantargli la serenata, poi – ieri – Gigi Buffon che gli apre quelle braccione da portierone che si ritrova: Totti continua a essere l’argomento preferito di tutti i veri Fratelli d’Italia.

Amauri, Cassano, Balotelli tra Buffon, De Rossi e Montolivo: è l’Italia di Prandelli

 Ripartire il più in fretta possibile, dimenticare con altrettanta velocità. Cesare Prandelli sa come reimpostare il lavoro e su chi puntare per disegnare la nuova Italia. Di fianco a riferimenti indiscutibili (Gianluigi Buffon, Daniele De Rossi, Riccardo Montolivo) compariranno volti nuovi e rimpianti fino a qualche settimana fa (Mario Balotelli e Antonio Cassano ma anche Amauri). Da Apcom:

Difesa a quattro, Buffon capitano, talenti anche “difficili” e oriundi. Sono questi i capisaldi della nuova nazionale pensata da Cesare Prandelli. Il ct azzurro, in un’intervista alla Gazzetta dello Sport, racconta l’andamento dei lavori in attesa dell’esordio in amichevole il 10 agosto a Londra contro la Costa d’Avorio. “Saranno convocazioni particolari“, spiega in vista del debutto sulla panchina azzurra.

Il Mondiale di Federico Marchetti: dall’intimo Dolce&Gabbana a neo Buffon?

 E’ giunto il suo momento. Alla vigilia del volo verso il Sudafrica l’impiego di Federico Marchetti tra i pali della nazionale non era per nulla scontato. La travagliata stagione di Buffon poteva essere un segnale e, suo malgrado, il primo tempo contro il Paraguay ne è stata l’amara appendice. L’estremo difensore del Cagliari era stato messo già in preallarme e allora la sua voglia si è trasformata in profonda convinzione, soprattutto sulle sue caratteristiche. Ma non azzardiamoci a chiamarlo vice-Buffon: ogni paragone sarebbe inappropriato e lui lo sa. “Sono diverso da Gigi, sono piu’ muscolare ed esplosivo, lui comunque migliore del mondo. Le mie doti sono coraggio e spensieratezza ed ho la consapevolezza dei miei mezzi, mi diverto a giocare”. D’altronde, per un ragazzo che quattro anni fa festeggiava la vittoria di Berlino a casa con la sua famiglia, arrivare a difendere la porta dei detentori del titolo potrebbe essere più un onere che un onore. Ma la sua carriera, per così dire, a due velocità, lo ha portato ad acquisire una sicurezza che ora va mostrata già dall’impegno di domenica contro gli All whites neozelandesi. Partito dalle giovanili del Torino, con una sola presenza in prima squadra, l’estremo difensore nativo di Bassano del Grappa ha trovato il suo ambiente ideale dapprima a Bergamo sponda AlbinoLeffe e poi in Sardegna a Cagliari dove, grazie specialmente al mister Allegri, riesce a salire alla ribalta nel panorama abbastanza asfittico dei numeri uno nostrani degli ultimi anni.