Baptista: si muove anche l’Olympiacos

 Dal Corriere dello Sport:

Senti un po’ ‘sta storia greca… sen­ti… com’è ‘sta storia greca? Greca. Consen­titeci la citazione dello straordinario Verdo­ne di Borotalco, prima di raccontarvi, ap­punto, questa storia greca. Che ha un prota­gonista a Trigoria, Gian Paolo Montali e un altro ad Atene, il nuovo pro­prietario dell’Olympiacos, Vangelis Marinakis, da qua­si quindici anni amico perso­nale del dirigente romanista. I greci vogliono la Bestia e la cosa alla Roma non può che fare piacere. Il discorso è stato allargato anche ad altri due brasiliani, Doni e Cicinho, pure questi sulla lista dei cedibili, trovando meno entusia­smo, almeno non lo stesso per Baptista, gio­catore che Marinakis vuole portare ad Ate­ne.

Montali: “Sono un manager, non un traghettatore”

 Dal Corriere dello Sport:

Nei giorni scorsi, a più riprese, aveva detto, sicuro, «per un po’ di tempo non credo che avrò voglia di parlare » lui che, peraltro, in questi mesi romani, aveva sempre dimostrato un’ap­prezzabile predisposizione al confronto dialettico. E infatti, bu­gia. Perché ieri, nel tardo pome­riggio, attraverso un lancio del­l’agenzia Ansa è tornato a far sentire la sua voce Gian Paolo Montali.

Roma, Montali blinda i big: “Non si vende nessuno”

 Gian Paolo Montali detta il mercato della Roma e pare rassicurare, ogni volta che se ne presenta l’occasione, il pubblico di fede giallorossa: l’orientamento della società capitolina, stando alle parole del dirigente, è quello di non vendere i campioni. E, il veto apposito, riguarda nella fattispecie Vucinic, Mexes, Juan. Gente che, a ben vedere, di richieste ne ha a iosa. Da Il Corriere della Sera:

A Trigoria sono risolutivi: non si vende nessuno dei grandi nomi. Personalmente, non ci credo, ma fa bene il direttore generale Montali a dire che «i campioni giallorossi non si toccano». Le voci riguardano Vucinic, Mexes, Juan: offerte da capogiro a cui difficilmente una società con problemi economici potrà rispondere di no. Staremo a vedere, ma penso che se sul piatto venissero versate cash somme del genere, beh, forse qualche titubanza Rosella Sensi l’avrebbe. Comunque, è giusto che si getti acqua sul fuoco delle sirene che vorrebbero portar via giocatori che hanno disputato un campionato entusiasmante.

Montali: “Vucinic? Rimane, non vendiamo i giocatori più importanti”

 Dal Corriere dello Sport:

Mexes da una parte. Vucinic da un’altra. Juan che se mai arrivasse un’of­ferta indecente, vuoi vedere che. E meno male che la questione Daniele De Rossi, dopo un inizio di mercato che ha visto il biondo centrocampista di Ostia al centro di mille voci, si è un po’ at­tenuata, altrimenti chissà cosa si direbbe. I pezzi pre­giati della Roma, in ogni caso, continuano a essere al centro dell’attenzione, vuoi perché sono giocatori oggettivamente importanti che possono interessare i club più importanti al mon­do. Vuoi perché il budget zero per il mer­cato romanista, è un logico propellente per alimentare le voci e, pure, l’eventua­le mercato in entrata della società giallo­rossa. Eppure a Trigoria si dicono tranquil­lissimi.

Adriano, infermieri Policlinico: “Tanta folla nemmeno per il Papa”

 Dal Romanista:

Mancano pochi minuti alle 18 quando Adriano Leite Ribeiro, o semplicemente Adriano, esce a bordo di un Suv nero da Villa Pacelli. Con lui, seduto sul sedile posteriore c’è il suo procuratore Gilmar Rinaldi. Facce sorridenti, nessuna dichiarazione, tanti flash e qualche tifoso che è arrivato dalle parti di via Aurelia per vedere da vicino che faccia ha l’Imperatore. Che, da ieri pomeriggio si può dire ufficialmente, è un calciatore della Roma. La firma sul contratto è arrivata davanti a tutto lo stato maggiore della Roma, dal presidente Sensi in giù a Villa Pacelli c’era tutta la dirigenza giallorossa: c’erano i tre direttori, Gian Paolo Montali (coordinatore dell’area tecnica), Daniele Pradè (direttore sportivo) e Bruno Conti (direttore tecnico), c’era la dottoressa Mazzoleni (ministro delle finanze di Trigoria) e l’avvocato Conte (che ha lavorato in questi giorni per studiare le clausole da inserire nel contratto di Adriano).

Rosella Sensi: “Vendere la Roma? Si, a chi ha un progetto serio, anche se a malincuore”

 Da Panorama:

“Uffa, lei mi chiede di Totti, di De Rossi, di Adriano, di Italpetroli, dei debiti, di Mourinho, di Spalletti, degli ultrà, ma io voglio parlare della società, di questo piccolo miracolo sportivo ed economico, di questa seconda squadra che è quella dei magazzinieri, dei massaggiatori, dei centralinisti. Vorrei parlare del progetto vincente costruito a poco a poco che ora tutti ci invidiano, invece sempre le stese cose.” Così sbuffa Rosella Sensi, 38 anni, presidente e Ad della As Roma.
Presidente Sensi, avrebbe mai sperato che Davide Roma quasi battesse Golia Inter? “Per come è iniziata, no. Le dimissioni di Luciano Spalletti erano inaspettate, ma quella è stata l’occasione per potere avere con noi Claudio Ranieri, che è stato, insieme a tutti gli altri, l’artefice della splendida stagione.”
Un rimpianto? “Non aver vinto alla fine, anche se ci sentiamo i vincitori morali”.
Ma l’Inter era onestamente più forte… “Una squadra più forte che abbiamo battuto e che ha vinto all’ultima giornata”.
L’aggressività dialettica di Mourinho vi ha mai infastidito? “Si, credo che quando si fa questo lavoro si debba avere la responsabilità di quello che si comunica. Quindi l’aggressività nel mondo del calcio non è mai un aspetto positivo.”
Beh, a proposito di aggressività, Francesco Totti, suo fratello minore e il figlio maschio che suo padre Franco non ha mai avuto, ha rifilato quel calcione a Balotelli… “Francesco ha sbagliato e lo ha anche ammesso.

Contratto Adriano: dieta e a letto presto

 Dalla Gazzetta dello Sport

Le frequentazioni molto chiacchierate e i guai giudiziari che gli sono piovuti addosso non spaventano la Roma. A Trigoria ostentano ancora tranquillità: «Adriano — dicono — ci ha garantito che risolverà tutto prima di venire in Italia». Il suo agente, Gilmar Rinaldi, conferma: «Lunedì saremo a Roma». Dal Brasile, però, arrivano notizie inquietanti: Adriano segnalato negli uffici della Procura di Rio de Janeiro e, ieri sera, anche in commissariato per più di un’ora. Il calciatore è sospettato di aver consegnato 60 mila real (25 mila euro) al narcotrafficante Fabiano Atanasio da Silva, coinvolto nell’abbattimento di un elicottero della polizia in cui persero la vita tre agenti. «I fatti sono gravissimi — ha detto ieri il procuratore Themistocles —: forti indizi dimostrano che Adriano ha intrattenuto relazioni con leader narcotrafficanti».

L’Aquila-Roma: la commozione di Sensi, Ranieri e Montali

 Dal Romanista

Gli occhi commossi di Rosella Sensi. Lo sguardo attonito di Montali e Ranieri. L’incredulità di Cassetti e Perrotta. Il silenzio di tutto il gruppo giallorosso, rotto solo dalle parole del funzionario della protezione civile. La visita della Roma all’Aquila, all’interno del Centro storico, resterà scolpita nella memoria di tutti i presenti. Perché un conto – come hanno confermato gli stessi giocatori – è vedere le immagini in tv, un altro è osservare certe cose dal vivo. «E’ vero – le parole di Totti – sono rimasto molto colpito. Quello che abbiamo visto è incredibile. Non mi aspettavo una cosa del genere». Stesse dichiarazioni anche da parte di Rosella Sensi: «E’ tutto impressionante».

De Rossi non si muove

 Dal Romanista:

 «De Rossi è incedibile. Lo ha già detto il Presidente, io lo ribadisco». A parlare è Gian Paolo Montali, ieri sera alla villa comunale di Frosinone, dove ha ritirato il premio internazionale della città di Alatri. Il direttore giallorosso ha poi aggiunto: «Una settimana è bastata per smaltire la delusione, siamo già pronti a ricominciare la nuova stagione. L’Inter? Dire che ho fatto il tifo per loro in Champions è esagerato. Diciamo che siamo stati contenti per il ranking Uefa…». De Rossi, intanto, è da domenica sera al Sestriere. E la prima cosa che gli hanno chiesto, compagni e staff della Nazionale, è stata: «Ma ’sta barba te la tagli o no?». Lui ha sorriso, rispondendo: «Me sa de no. Per adesso». Poi è andato in camera a riposare.

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