Tancredi punta su Curci

 L’infortunio di Stekelenburg ha dato via al ballottaggio fra Curci e Lobont per la partita contro il Siena e per le altre che dovrà saltare l’olandese.

Nella gara contro l’Inter gli è subentrato il romeno, che non è apparso molto sicuro, non riuscendo a bloccare anche i tiri meno insidiosi.

Per questo le quotazioni dell’ex Primavera giallorosso sono in rialzo per difendere la porta romanista nel posticipo della quarta giornata. Chi sa le cose in casa Roma è perfettamente a conoscenza della predilezione di Franco Tancredi per Curci.

Julio Sergio idolo di Roma: finalmente, dopo Franco Tancredi, un gran portiere

 L’annata strepitosa di Julio Sergio fa il paio con il campionato da incorniciare dei capitolini. Anzi, forse è anche per il fatto che un estremo difensore giallorosso tanto affidabile e puntuale non lo ricordiamo nel recente passato, che l’annata giallorossa si è rivelata così importante. C’è stato l’anno di grazia di Alexander Doni – quello precedente – ma poi il brasiliano (con tanto di convocazione ai Mondiali 2010 quale bottino inatteso e consolatorio) si è gradualmente perduto tra errori grossolani e prese di posizione nei confronti della società (al fine di rispondere alle chiamate di Carlos Dunga) che hanno logorato il rapporto tra lui, la Roma e i tifosi. Chi se l’immaginava, tuttavia, di avere in casa uno dei migliori portieri della stagione: non perché Julio Sergio, in precedenza, fosse scarso ma per il fatto che – con Luciano Spaletti alla guida del club – il carioca è sempre stato considerato come il “miglior terzo portiere del mondo”. Insomma, ci si fidava di Spalletti. Che, almeno in questo, si è sbagliato di grosso. Lo abbiamo capito giornata dopo giornata: da quando Ranieri ha deciso di farne il titolare inamovibile, Julio Sergio si è conquistato coi fatti la fiducia di tutti. In un istante, sono spariti i patemi di una tifoseria che, nella prima parte di stagione, tremava al solo pensiero che un attacco qualunque potesse avvicinarsi all’area di rigore giallorossa.

Julio Sergio, all’andata fu decisivo

 Da La Gazzetta dello Sport:

Parali Julio, parali ancora. La partita di Julio Sergio somiglierà ad una guerra: assalti al cuore romanista, bordate assordanti, tiri al bersaglio, e il bersaglio sarà lui, soldato solitario contro un esercito di laziali à la guerre, appunto. Loro hanno dichiarato ufficialmente l’inizio delle ostilità ieri pomeriggio, radunando le truppe a Formello sotto uno striscione minaccioso: «Toglietegli il respiro». Erano in cinquemila a sostenere la squadra contro il La Sabina, schiantato 6-0. E tutti avranno voluto riconoscere il profilo di Julio Sergio nelle facce stordite dei portieri Pegza e Di Loreto (peggio Pegza, che ne ha presi quattro). Un rigore? Julio Sergio è carico al punto giusto, né di più né di meno. Non ha scordato il primo derby.

Bruno Conti, 55 volte auguri dagli amici di sempre

 Da Il Romanista:

Compito difficile, quello di trovare le parole giuste per fare gli auguri a una bandiera. Soprattutto se quella bandiera si chiama Bruno Conti. Ma anche se le candeline sulla torta sono arrivate a 55, Marazico è sempre lo stesso: caschetto nero, sorriso sulle labbra e tanta grinta dentro e fuori dal campo. Proprio come in quell’immagine di lui col sigaro in bocca e lo spumante in mano mentre festeggia il secondo scudetto. Così, a 19 anni dal suo addio al calcio giocato, i suoi ex compagni, ma prima ancora amici, provano a scrivergli un biglietto tutto speciale. Ed il primo ad arrivare è quello firmato da Franco Tancredi, con lui dal 1975. «Io e Bruno abbiamo fatto tutta la trafila insieme – spiega l’ex numero uno romanista – abbiamo giocato insieme anche nella nazionale militare. Abbiamo due caratteri molto diversi, io sono più orso, lui, invece, sempre con il sorriso. Dentro lo spogliatoio aveva sempre voglia di scherzare e riusciva a mantenere alto il morale della squadra». Impossibile, però, non ricordare quella finta che tanti grattacapi ha creato ai difensori avversari. «Tutti ricordano la sua giocata classica – continua – fintava con la suola e andava sull’esterno, faceva sempre la stessa cosa ma riusciva comunque a saltare l’uomo e a mettere la palla in testa a Pruzzo. Gli auguro di continuare la sua splendida carriera da dirigente». Ma c’è anche chi, di Bruno, preferisce ricordare un’altra sfida. Quella a carte, che li teneva in piedi tutta la notte durante i ritiri. «Le nostre erano partite all’ultimo sangue – ride Ciccio Graziani – e mi ricordo che una volta, verso l’una di notte, stavamo facendo talmente tanto chiasso che ci hanno bussato alla porta. Quando ho aperto ho trovato il Barone che ci ha detto di continuare a giocare, ma più piano perché non riusciva a dormire. Con quella semplice frase ci ha ammazzato. Anche per questo – conclude – gli auguro altri 100 anni di grandi soddisfazioni». Quella per la briscola e per il tresette, però, è esattamente la stessa passione che lo accomunava a Dodo Chierico.

Tancredi: “Roma non si dimentica, sogno di tornare”

 L’intervista rilasciata da Franco Tancredi alla trasmissione radiofonica “1927“, condotta da Max Leggeri, Marco Madeddu e Nicola Caprera, su TeleRadioStereo:
Tredici anni di Roma non si dimenticano.

“Credo di aver dato tutto per la Roma. Era un altro tipo di calcio ma c’era lo stesso affetto, ho fatto cose buone e altre meno, ma alla fine della carriera credo di aver dato un buon contributo, sono stato uno dei protagonisti di quegli anni, e ne vado fiero”.
La tua parabola è simile a quella di Julio Sergio. Due anni di panchina poi l’esplosione. Tecnicamente ti ricorda molto, soprattutto nelle uscite basse.
“Lui ha una bella storia. In tre anni solo qualche amichevole, ora è arrivato il suo momento e lo sta sfruttando alla grande. Giudicarlo è difficile perche non lo conosco bene, ma se la società  lo ha preso e il mister ha ritenuto opportuno farlo giocare ha le caratteristiche giuste. Però la Roma un portiere titolare ce l’ha: Doni, che ha dimostrato tutto il suo valore, ha avuto un grave infortunio. Dopo Buffon e Julio Cesar c’è lui, anche a livello di Nazionale è il secondo portiere. L’ho incontrato sabato scorso in Qatar (per l’amichevole vs il Brasile) e mi ha confermato di star bene”.

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