Il tifo si spacca: bella Roma, brutta Roma

Tifosi divisi nei giudizi dopo il pareggio ricco di emozioni e gol tra Palermo e Roma. La maggior parte dei supporters giallorossi, intervenuti nelle differenti trasmissioni radiofoniche, appena dopo il triplice fischio, esalta carattere, voglia e determinazione della squadra di Claudio Ranieri ma non sono pochi neppure coloro che sottolineano quanto il tre stia diventando il numero – incubo della retroguardia capitolina: Burdisso e compagni continuano a subire tre gol a partita (vedi Genoa, Juventus e Palermo, ndr).

Al termine della gara nei tam tam delle radio si registrano opinioni contrastanti. c’è chi definisce la partita grottesca e non giudicabile per le pessime condizioni del campo che hanno penalizzato in primis la Roma, squadra più tecnica; chi giudica sbagliate le scelte di Ranieri, che da qualche partita a questa parte sembra voler dare fiducia a Faty, poco utilizzato dal predecessore Spalletti, mentre sono finiti nel dimenticatoio calciatori del calibro di Jeremy Menez, Stefano Guberti e Alessio Cerci (quest’ultimo nemmeno convocato).

Palermo-Roma 3-3: Totti, lampi nella pioggia

 Palermo-Roma è finita con le maglie sporche di fango e con un 3-3 bagnato dalle emozioni e dalla pioggia. Forse Ranieri non avrebbe firmato per il pareggio. Soprattutto dopo aver visto i suoi uomini portarsi in vantaggio per due volte. Al triplice fischio di Rocchi, però, il tecnico di Testaccio ha avuto di che rallegrarsi: i suoi uomini non hanno perso la testa. Hanno lottato e sofferto, hanno subito e ribaltato l’azione. Nel maremoto di Palermo, Totti ha tenuto a galla la Roma: l’ha illusa prima, l’ha salvata poi. Con lui il giovane Okaka, che a pochi minuti dal termine si è conquistato il calcio di rigore del pari. La Roma nelle corde ha ancora un pizzico di pazzia. E’ vero. Ma sotto il diluvio, il carattere ha fatto da salvagente.

Curva sud rifiuta maglia di Totti: la fotosequenza

 La fotosequenza in questione rimette ordine rispetto a ciò che è accaduto nel post partita di Roma-Fiorentina.

Ovvero: siamo alla fine della quarta di campionato e Francesco Totti – dopo una doppietta e un assist che hanno consentito alla Roma di archiviare la pratica viola già dopo 45′ – si appropinqua a fare quel che gli abbiamo visto ripetere spesso.

Con passo deciso e con il sorriso alle labbra, si reca sotto la curva Sud, dove campeggiano i tifosi per i quali nutre ogni sorta di sentimento positivo.

Lui che la Roma la ama dal profondo del cuore e che con la maglia giallorossa ci si è sposato ancor prima che con Ilary Blasi.

La foto non dà il là ad un momento di idillio e la dimostrazione ne è la sequenza scattata dal professionista Ferdinando Mezzelani, che immortala piuttosto bene quel che è accaduto: la numero 10 del Capitano viene rispedita al mittente.

Che il gesto passasse inosservato, nemmeno per idea.

Il giorno successivo è stato un frenetico tam tam tra radio e organi di informazione per cercare di spiegare l’episodio.

Partendo dalle parole di Mezzelani che, raggiunto da Il Messaggero, ha raccontato quanto accaduto in quei momenti:

Curva Sud, film dei 90′: dalla protesta (Tessera del Tifoso) al rifiuto della maglia di Totti

La Roma impiega 45 minuti per segnare tre gol alla Fiorentina e mettere in bagaglio la seconda vittoria consecutiva in campionato della gestione Ranieri (intervallata dal black out in Europa League), ma il cuore più caldo della tifoseria giallorossa è rimasto fuori dallo stadio per 32 minuti: protesta contro la Tessera del TIfoso (in particolare, contestazione rispetto all’articolo 9 della suddetta che ha valore retroattivo e secondo cui, coloro con precedenti sono impossibilitati ad accedere alle partite).

Che l’utile fosse unito al dilettevole, e che ci scappasse l’enesima contestazione verso la famiglia Sensi, va da sè. Il settore della sud si è cominciato a riempire soltanto al 32’ del primo tempo con la Roma già in vantaggio per 2-0. All’ingresso in curva, ha fatto seguito lo scoppio di alcuni petardi, mentre in Tribuna Tevere, in avvio di partita, era apparso uno striscione emblematico:

Noi cor core grosso, voi co’ la panza piena, vergogna“,

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