Curva Sud, film dei 90′: dalla protesta (Tessera del Tifoso) al rifiuto della maglia di Totti

di Redazione Commenta


La Roma impiega 45 minuti per segnare tre gol alla Fiorentina e mettere in bagaglio la seconda vittoria consecutiva in campionato della gestione Ranieri (intervallata dal black out in Europa League), ma il cuore più caldo della tifoseria giallorossa è rimasto fuori dallo stadio per 32 minuti: protesta contro la Tessera del TIfoso (in particolare, contestazione rispetto all’articolo 9 della suddetta che ha valore retroattivo e secondo cui, coloro con precedenti sono impossibilitati ad accedere alle partite).

Che l’utile fosse unito al dilettevole, e che ci scappasse l’enesima contestazione verso la famiglia Sensi, va da sè. Il settore della sud si è cominciato a riempire soltanto al 32’ del primo tempo con la Roma già in vantaggio per 2-0. All’ingresso in curva, ha fatto seguito lo scoppio di alcuni petardi, mentre in Tribuna Tevere, in avvio di partita, era apparso uno striscione emblematico:

Noi cor core grosso, voi co’ la panza piena, vergogna“,

riferito ovviamente alla pessima prova in Europa League con il Basilea. Ancora, altro pensiero messo su tela:

“Giocate quanno ve pare”.

Tra i cori di incitamento, che non sono mancati, quelli più assordanti sono stati tutti per Francesco Totti, celebrato al ritornello di

“Un capitano c’è solo un capitano”.

A fine gara, i calciatori si sono recati sotto la curva. Unico neo, l’allontanamento volontario e repentino di Philippe Mexes che, probabilmente deluso ed arrabbiato per la panchina riservatagli da Claudio Ranieri, si è appropinquato anzitempo negli spogliatoi.

Quando Francesco Totti ha lanciato la maglia alla tifoserie, tuttavia, se l’è vista respingere con un lancio di “ritorno al mittente”. Un episodio, ne siamo certi. Che non va a scalfire ed intaccare nulla.

Anche perchè viene difficile pensare che il tifo possa prendersela con uno dei pochi ad aver fornito prestazioni brillanti anche in questo periodo. Un capitano che ha saputo esserlo sempre, assumendosi responsabilità, onori e oneri.

Pare infatti più che evidente la presa di posizione del tifo: quella cioè di far capire che non può essere solo una prestazione sporadica a rimettere ogni cosa al suo posto. Ovvio, però, che se esiste una maniera per sistemare le cose, non si discosta affatto dalla prestazione fornita ieri contro la Fiorentina.


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