La verità è che, malgrado tutto, si vogliono (ancora) bene. «Il mio compagno preferito? Il metronotte… », disse tempo fa Francesco Totti parlando in tv di Antonio Cassano, etichettato in quel modo per via delle luccicanti notti da single trascorse insieme a caccia di emozioni, e non solo. I due si sono amati, poi detestati ora, se non altro, si rispettano. E non perdono occasione per parlare bene l’uno dell’altro. Forse perchè sono diventati grandi, hanno messo su famiglia e il tempo delle litigate e delle gelosie è ormai passato, lontanissimo.
Fabio Capello
Da Capello ad Aquilani: quanti sgarbi tra Roma e Juve
Roma-Juve: quanti sgarbi di mercato. Dall’Ansa:
Alberto Aquilani alla Juve è l’ultimo degli ‘sgarbì tra bianconeri e giallorossi. Fino a due anni fa il centrocampista era considerato una delle bandiere delle tifoseria romanista, ma di fronte ai 24 milioni offerti dal Liverpool la famiglia Sensi non potè tirarsi indietro. Soltanto che adesso il trasferimento a Torino riaccende vecchie ferite: non solo sportive (il gol di Turone su tutti), ma anche di calciomercato. Sgarbi che talvolta sono stati vissuti come autentici «tradimenti». Come il passaggio sulla panchina bianconera nel 2004 di Fabio Capello, che trascinò con sè anche Emerson e Zebina.
Roma: il filotto iniziale vuole dire scudetto
Sì, ogni tifoso romanista l’ha pensato dopo una prima occhiata al calendario: 4 partite, 12 punti, tanto per mettere paura all’Inter che arriva all’Olimpico alla 5ª giornata. In effetti, anche senza esagerare con l’ottimismo, la partenza della Roma è molto più semplice rispetto all’anno scorso: Cesena in casa, Cagliari fuori, Bologna in casa, Brescia fuori. Due neopromosse, due provinciali. Un ottimo incentivo alla corsa per Claudio Ranieri. Nel 2009 la strada fu invece tosta. Talmente tosta da eliminare la macchina di Luciano Spalletti: due sconfitte nelle prime due partite contro Genoa e Juventus e tanti saluti. Una partenza che a conti fatti ha deciso la volata per lo scudetto.
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Roma finale Giovanissimi, Montella: “Sto iniziando un nuovo percorso”
Dalla Gazzetta dello Sport:
Nove anni tondi. Non un giorno di più nè uno in meno: 17/6/2001-17/6/2009. Dallo scudetto in un Olimpico in delirio alla finale Giovanissimi, oggi, a Montepulciano. Montella si racconta, chiedendo «...un profilo basso. Niente titoloni, sto solo iniziando un nuovo percorso». A cuore aperto parlando di Adriano e Guardiola, di giubbini sgargianti e quel pregio (che odia) di Capello. Dei colloqui tempestosi con Franco Sensi e dei ragazzini avversari che gli volano sotto il naso in «aeroplanino». Nove anni precisi, cosa c’è in mezzo nella vita di Montella? «Maturità, esperienza, serenità e Londra: mi ha aperto la mente».
Passaggio da calciatore a tecnico. Quando la scintilla? «In panchina, facendo la riserva. Non persi tempo e mi divertii a leggere le mosse degli allenatori. Soprattutto con Spalletti ma anche con Capello, sebbene allora mi…divertissi meno».
Don Fabio le ha insegnato qualcosa? «Ha un pregio: pretende il meglio dal club, anche spingendo a comprare i due migliori per ruolo sapendo di usarne solo uno. Gli altri, invece, preferiscono non scontentare nessuno e lo spogliatoio è salvo».
Quella vigilia del 2001 e quella di oggi? «Nel 2001 pensavamo di vincere prima lo scudetto e subentrò l’ansia. Durarono un mese quei sette giorni. Ci frequentammo molto anche con cene a casa mia.
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Dal Romanista:
L’Italia, naturalmente. E poi il Brasile, la Spagna e altre ancora. Sono sette le squadre che secondo Daniele De Rossi si giocheranno la conquista del Mondiale che sta per cominciare. Tra queste entra a pieno diritto l’Inghilterra. Il motivo? «Fabio Capello». Danielino è sbarcato con i suoi compagni sul suolo africano alle 9 di ieri mattina dopo il volo notturno partito dal Malpensa. Poi subito il trasferimento da Johannesburg verso Pretoria dove, nel pomeriggio, si è svolto il primo allenamento. Probabile che, nei prossimi giorni, De Rossi torni a parlare dal ritiro di Centurion, ma intanto le sue parole sono arrivate attraverso un’intervista rilasciata a fourfourtwo, che ha raccolto anche i pareri sulla rassegna iridata di altri campionissimi come Villa, Gerrard e Messi. E così, nel giorno in cui, con la presentazione di Adriano, è partita la Roma del futuro, Danielino è tornato su quella del passato. Un salto indietro di sette, otto anni.