Da La Gazzetta dello Sport:
La prima decisione, la più chiara, è stata rimettere in porta Marangon Doni. Montella ha deciso subito, appena nominato allenatore, e l’ha comunicato alla stampa: «Nulla contro Julio Sergio, ma per me è più forte Doni e lui deve giocare» . Il povero Julio da allora non ha detto più una parola, seccato pure dal sospetto che Montella sia stato consigliato da almeno un paio di giocatori, si dice Juan e De Rossi, entrambi molto legati a Doni. Convinto o consigliato, poco cambia: ad oggi questa scelta resta davvero inspiegabile, sicuramente si è rivelata improduttiva. Cosa è cambiato in porta da quando è stato fatto fuori Julio Sergio? Nulla: la squadra continua a prendere camion di gol, e non si ricordano prodezze di Doni. Anzi, il brasiliano mostra di aver subito un’involuzione tecnica rispetto ad un paio di stagioni fa. Quasi come il Bari...
Dal Corriere dello Sport:
Juan, Nicolas Burdisso, Philippe Mexes, Marco Cassetti, John Arne Riise: ripartire da qui – ha sempre pensato Claudio Ranieri – per tornare grandi. Tradotto: recuperare la compattezza difensiva che negli ultimi tempi era mancata. E la retroguardia delle prestazioni più recenti sembra essere sulla via buona. Da Il Corriere dello Sport:
Eccezion fatta per il pari a reti bianche dell’esordio all’Olimpico contro il Cesena, la Roma ha poi incassato nove reti nelle successive tre gare. Sotto accusa il reparto difensivo, dopo la follia di Nicolas Burdisso, la partenza stentata di Juan e le incertezze di Philippe Mexes. Da La Gazzetta dello Sport: