Problema difesa: perforata 19 volte da inizio stagione

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Claudio Ranieri sembrava voler far quadrare il cerchio mettendo mano soprattutto nel reparto di difesa, individuato quale principale responsabile del cattivo inizio di stagione. A pagarne le spese, almeno fino ad ora, è stato Philippe Mexes, il capro espiatorio per i troppi gol incassati.

Salvo constatare che, anche senza il francese, la Roma continua a subire reti a grappoli: uno dalla Fiorentina (ma Rugantino nella circostanza era in campo) e tre dal Palermo (Mexes in panchina, titolari Burdisso e Juan). Si può discutere rispetto alle condizioni del campo per cui in più di una zona la palla nemmeno scivolava, ma i dati parlano chiaro: solo in campionato la squadra giallorossa ha incassato 11 gol in 5 partite (la media di più di due a incontro) mentre, se si include l’Europa League dai preliminari di luglio, i gol subiti diventano la bellezza di 19: un dato davvero preoccupante.

Ieri sera il primo è stato incassato con lo zampino della sfortuna: Burdisso ha tentato di salvare sulla linea, la palla ha sbattuto sul palo ed è finita sui piedi dell’accorrente Budan che da zero metri l’ha scaraventata con violenza dentro. Il secondo nasce per errori evidenti e anche stavolta ad avere la marcatura avversaria sulla coscienza è Marco Cassetti, che si è completamente fermato mettendo in gioco Fabrizio Miccoli, bravo a defilarsi e a superare Julio Sergio (anche lui per nulla impeccabile).

Il terzo gol del Palermo è frutto di un’azione in velocità dei rosanero, con il portiere giallorosso che fa il miracolo ma viene poi beffato sul tapin di Nocerino. A quanto detto, si devono aggiungere alcune sviste colossali della retroguardia capitolina, poco precisa nell’applicare il fuorigioco, oltre ad almeno tre chances offerte a Miccoli, che con Cassetti in marcatura ha avuto vita facile. Ranieri ha detto che la sua Roma gli è piaciuta per il temperamento e la voglia di voler andare a cercare a tutti i costi e fino alla fine il pareggio.

Sia con Spalletti che con il tecnico testaccino, tuttavia, i giallorossi continuano a subire troppe reti: segno che qualcosa ancora non funziona sia a livello tattico che mentale. E non si può non soffermarsi su una considerazione: il fatto cioè che Nicolas Burdisso, per quanto ben inserito negli schemi giallorossi, era panchinaro all’Inter e titolare inamovibile alla Roma. Che, per altro, in quel ruolo, può vantare due come Juan e Mexes a cui la corte in sede di calciomercato non è certo mancata e che non possono essere considerati da panchina. Sarebbe un lusso che la società non può permettersi. Che, allora, il problema non sia al centro ma sulle fasce?


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