Cessione Roma: dagli USA arrivano le integrazioni

 Dal Romanista:

Non c’era un ultimatum, una deadline, una data di scadenza. Per l’ok alla trattativa in esclusiva con gli americani, il termine fatto circolare nei giorni scorsi – ieri – era puramente indicativo. Comunque,  sono arrivate dopo le 22 le integrazioni richieste da Unicredit e Roma 2000 alla Di Benedetto As Roma LLC, la  società creata ad hoc per l’operazione.  Lunedì potrebbe essere il giorno giusto per il via libera alla trattativa. Il condizionale è d’obbligo, perché il Cda di Roma 2000 non è stato ancora convocato. Saranno i suoi membri, il presidente Attilio Zimatore, Rosella Sensi e Antonio Muto, responsabile per il centrosud  di Unicredit Corporate Banking, a dover prendere in esame le integrazioni.

Cessione Roma: DiBenedetto accellera e convince, chiusura vicina

 Dal Corriere della Sera:

La cessione della Roma sembra sempre più vicina. La cordata guidata da Thomas DiBenedetto sta cercando di accelerare per ottenere l’esclusiva e chiudere in tempi rapidi l’acquisto della società. Al momento non è stato ancora convocato il consiglio d’amministrazione di Roma 2000 per l’autorizzazione alla trattativa in esclusiva con la cordata americana. È molto probabile però che la riunione possa tenersi la prossima settimana.

Cessione Roma: Cda di Roma 2000 convocato lunedì

 Dal Corriere dello Sport:

Il giorno è lunedì. Tutto sta procedendo secondo i programmi. […] Dall’al­tra parte dell’Atlantico sono pratica­mente arrivati i documenti richiesti, ci sono le condizioni per passare alla fase finale di una trattativa che in qualche modo è storica per il nostro calcio. Perché se non ci saranno sor­prese, al momento molto difficilmen­te immaginabili, la Roma passerà di mano, brindando alla prima volta di un nostro grande club in mani stra­niere, quelle a stelle e strisce di mi­ster Thomas DiBendetto e soci.

Cessione Roma: lunedì è il giorno cruciale

 Dal Messaggero:

Dovrebbe tenersi lunedì pomeriggio la riunione decisiva fra Unicredit, Roma 2000, Rothschild e i rispettivi legali per attribuire l’esclusiva di un mese nelle trattative agli americani di Thomas R. Di Benedetto.
Ieri sera (ora italiana), durante una conference call fra i legali delle parti sarebbe emerso che fra la nottata e le prime ore della mattina di oggi dovrebbero pervenire finalmente le integrazioni richieste da Unicredit per accettare l’offerta: 77 milioni per il 67% della As Roma, altri 40 milioni circa per l’opa e due tranche da 40 milioni in aumenti di capitali del club, la metà dei quali in tempi stretti.

Roma, ecco il calcio made in Boston

 Dal Corriere dello Sport:

Se qualcuno qualche mese fa si fosse azzardato a dire che Boston sarebbe diventata una piccola capitale del calcio l’avrebbero preso per matto. Adesso invece è quasi una realtà: il Liverpool e presto quasi sicuramente anche la Roma, entrambe le società “made in Boston”, due proprietà con forti legami, dal momento che Thomas Di-Benedetto è anche un “ minor partner”, socio di minoranza, della New England Sports Ventures, il gruppo che recentemente ha acquistato il club inglese.

L’importanza della Champions League…

 Da Repubblica.it:

Anche a Boston la classifica della Roma non lascia dormire sonni tranquilli. La sconfitta pirotecnica di San Siro, restituendo una Roma bella almeno a tratti nel gioco, allontana la comitiva di Ranieri dalla vetta, ma anche dalle posizioni che valgono un posto per la prossima Champions. Finisse oggi il campionato, la Roma sarebbe fuori anche dall’Europa League.
VUOTO AL VERTICE – Il calo di risultati, coincide pericolosamente con le evoluzioni sul futuro del club (a proposito, giovedì DiBenedetto&friends dovrebbero presentare le integrazioni richieste, con la disclosure della società DiBenedetto As Roma LLC), e preoccupa anche all’interno di Trigoria, dove l’attesa per chi deve ancora arrivare rischia di delegittimare chi è attualmente alla guida del club.

DiBenedetto-Roma, possibile firma entro marzo

 Dal Corriere dello Sport:

Si dice, si mormora, si sussurra che tutto stia filando liscio come l’olio. Tutti sarebbero d’accordo sul futuro americano della Roma. Anzi no. Perché la dottoressa Rosella Sensi pare che non sia troppo convinta della scelta caduta sulla cordata americana capitanata da mister Thomas DiBenedetto che se arriverà a dama concluderà l’era Sensi dopo quasi diciotto anni di monopolio. Non sarebbe d’accordo più che altro per una questione di prezzo. Non vogliamo credere che l’insoddisfazione dell’attuale presidente della Roma, sia determinata dal fatto che, pure con l’offerta degli uomini born in Usa, non ci sarà nessun cinque per cento (sopra i cento milioni) per Italpetroli. Del resto le altre offerte che sono state presentate erano tutte inferiori ( alcune largamente) come cash, quindi c’è poco da fare. Forse l’insoddisfazione è determinata da qualche ricordo, come soprattutto i 283 milioni del fondo di George Soros oppure, dai 201 di Vinicio Fioranelli, poi rivelatosi, anche a Italpetroli che con l’agente Fifa italo-svizzero ha trattato per mesi, un truffatore, almeno a dar retta al mandato di cattura (eseguito) partito dalla Procura di Roma.

Statunitensi ad un passo dalla Roma

 Da Il Tempo:

Ieri doveva essere una giornata di transizione e invece il processo ha subìto un’accelerazione inattesa. Alle 21.09 il comunicato congiunto Unicredit-Italpetroli ha scacciato ogni dubbio. Compare per la prima volta il nome di Thomas DiBenedetto (che da Boston ha dato la sua autorizzazione a diffonderlo ufficialmente: sarà lui il nuovo presidente del club) e si annuncia la richiesta «di fornire alcune ulteriori informazioni e integrazioni alla propria offerta formulata dalla società statunitense DiBenedetto AS Roma LLC per l’acquisto di As Roma». La proposta targata Usa è definita «la più competitiva». «Sono molto eccitato – ha detto dagli States Julian Movsesian, uno dei componenti della cordata – possiamo diventare proprietari del club nel giro di due settimane. Sarà un orgoglio, adesso andiamo a lavorare sui dettagli».

DiBenedetto e l’asse Boston-Roma

 Dal Messaggero:

E’ introvabile Thomas DiBenedetto, l’imprenditore 61enne del Massachusetts che guida la cordata americana alla scalata della Roma. Nella sua dimora di Boston una donna che risponde al telefono dice che è occupato in una riunione e non può rintracciarlo. I suoi soci di lavoro invece lo danno in viaggio, e a questo punto l’orizzonte si allarga verso confini assolutamente improbabili? Sarà a New York, dove i legali del gruppo hanno negoziato la scorsa settimana? O piuttosto a Miami, dove vivono alcuni dei compagni di avventura nella scalata alla Roma Calcio? Certo è che l’ondata di curiosità che si leva dall’Italia e dall’Europa presto finirà per investire il gruppo dei cinque partner, titolari dell’offerta che viene data per vincente. Presto sapremo di più di ognuno di loro, a cominciare proprio dalla figura al momento elusiva di DiBenedetto, origini abruzzesi-molisane e una solida catena di affari per tutta la costa atlantica del continente americano.

Cessione Roma: Boston e Università, gli americani che vogliono il club

 Da MF-DJ:

Si dice che Boston sia la più europea tra le città statunitensi, si dice anche che sia una delle città culturalmente più all’avanguardia e con una tradizione sportiva di primo livello. E proprio tra le vie di questa città che è nato il legame del gruppo capitanato dal sessantenne Thomas DiBenedetto che vuole acquistare la As Roma. Remote radici campane, della provincia di Salerno, DiBenedetto ha un pedigree di lavoro che va da società finanziarie, a quelle di investimenti immobiliari, passando per i software. Oltre ad un curriculum universitario eccelso: dall’Mba a Wharton agli approfondimenti al famoso Mit (Massachusetts Institute of Technology) Ma quello che lo caratterizza è la grande passione per lo sport: il baseball attraverso i Red Sox, il calcio, attraverso la Roma.

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