Calciopoli: l’intercettazione integrale di Pradè

 Calciopoli: riportiamo l’intercettazione telefonica integrale della telefonata tra il direttore sportivo giallorosso Daniele Pradè e l’ex vicepresidente Figc Innocenzo Mazzini del 21 maggio 2005, alla vigilia di Atalanta-Roma 0-1.

Mazzini chiama Pradè.
Mazzini. “Non rispondi più al telefono? Ti sei montato il capo anche te, per una vittoria, ora?”
Pradé. “Ma chi è?”
M. “Sono Innocenzo Mazzini, sono il tuo presidente…”
P. “Mamma mia, ma come è possibile che non rispondo a te, ma scherzi. Con  quello che stai facendo per noi. Non lo avevo sentito Innocenzo…Ce l’ho… Avevo il vibra….”
M. “Dimmi un po’ come tu vai”
P. “Eh, che ci devi da’… Lo sai che punto molto su di te eh?”
M. “Oh, che devo fare di più?”
P. “Niente, devo passare domani e poi c’è un grande futuro. E anzi, se passate domani mi piacerebbe tanto incontrarti e paralrti. Anche la dottoressa Sensi. Incontrarci”

Calciopoli: nelle telefonate anche una piccola sezione Roma

 Calciopoli: le nuove intercettazioni. Nelle 75 telefonate ci sarebbe anche una piccola sezione Roma. Ecco l’articolo di Corriere.it:

Più passano le ore e più si scopre che c’è di tutto nelle 75 telefonate che i difensori di Luciano Moggi hanno chiesto di depositare agli atti del processo su Calciopoli.  Quella fatta dallo staff di Moggi è una selezione di parte per dimostrare che come lui tutti chiamavano i designatori tra le oltre 170mila telefonate raccolte. C’è anche il presidente del Cagliari Cellino che dice a Paolo Bergamo «mandami un arbitro» . Poi altre 18 telefonate tra il compianto Giacinto Facchetti e lo stesso Bergamo. In quella che sembra la telefonata più controversa, riguardante la designazione dell’arbitro Racalbuto, non gradito all’Inter, l’ex presidente della società nerazzurra si limita a commentare, ammettendo che con l’arbitro ci ha litigato lui, in persona.

Borgonovo: “Totti, De Rossi e Pradè sono super”

 Da Il Messaggero:

Da un giorno all’altro sei lì, immobile. Il mondo è solo un letto, una stanza, un computer che è l’unico mezzo di comunicazione con gli altri. Intorno ci sono tanti ricordi, le fotografie con i gol, qualche poster, il disegno appeso proprio sopra i suoi occhi realizzato per lui dalle figlie più piccole, Gaia e Benedetta, oltre il quale c’è la bellissima corte di Casa Mazenta. Stefano Borgonovo vive così da più di due anni, a Giussano, tra Milano e Como, ostaggio della maledetta Sla, la sclerosi laterale amiotrofica che lui chiama la stronza. Nel suo letto, Stefano lotta, guarda avanti con coraggio. La moglie Chantal e la cognata Ivonne sono sempre presenti. «Il futuro va affrontato con grande determinazione», scrive Stefano perché non può parlare. «La forza me la danno le figlie (con Gaia e Benedetta c’è Alessandra, ndr) anche se non posso vivere con loro le giornate come vorrei».

E’ una Roma fatta in casa

 Da La Gazzetta dello Sport:

È una storia fatta in casa, e a guardare bene opposta alla Storia – quella con la «S» maiuscola – che ha creato la leggenda della città. Se la Roma padrona del mondo è nata sulle fondamenta di una monarchia a connotazione etrusca e sull’architrave di un impero a direzione cosmopolita, l’Associazione Sportiva Roma ha scelto da anni una strada diversa, corroborandola sempre più col passare degli anni.
«La Roma ai romani», potrebbe essere lo slogan. Assai autarchico e in certo modo speculare alla «internazionalità» dei rivali nerazzurri. Sensi & C. Insomma, quasi un motivo di vanto, se si pensa che né nel panorama italiano di serie A né in quello internazionale (di vertice) risulta un fenomeno simile.

Ranieri: Rosella Sensi ha vinto la sua scommessa

 Da Il Corriere della Sera:

Piaccia o non piaccia – c’è ancora una buona fetta di curva Sud che la contesta e molti sono convinti che, con qualche investimento in estate, la Roma sarebbe primissima- è indubbio che la grande rincorsa dei giallorossi in campionato sia anche una vittoria personale di Rosella Sensi. C’era lei in mezzo alla bufera dopo due giornate, quando Luciano Spalletti diede le dimissioni.
Era la fine burrascosa di un rapporto perfetto per tre stagioni, deteriorato alla quarta, disastroso in quel pezzetto di quinta. Fu un errore, sicuramente, non prendere la decisione di dividere la strada a giugno, quando c’erano già tutti i segnali della tempesta all’orizzonte. Da quell’errore, però, paradossalmente, è nata la nuova Roma.

Roma-Toni: Pradè tratta col Bayern

 Da Il Corriere dello Sport:

A Natale il prestito, a Pasqua l’acquisto. Quasi che la Roma volesse santificare le feste co­mandate. Protagonista, Luca Toni. L’attaccante arrivato dal Bayern Monaco nel gennaio scorso e basta vedere la classifica per capire il peso che ha avuto nelle fortune giallorosse, anche se è sta­to per quasi due mesi a guardare causa infortunio muscolare a un polpaccio.
E’ fin troppo chiaro, co­me è giusto che sia, che in questo momento a Trigoria e dintorni si pensi esclusivamente al campiona­to. Ma è altrettanto chiaro che la società giallorossa, dopo diverse, lunghe e approfondite chiacchiera­te con Claudio Ranieri con oggetto il futuro prossimo, nelle prossime settimane affronterà, con grande discrezione, anche le principali priorità della prossima squadra.

Calciomercato, Roma: le priorità sono Toni e Burdisso

 Da Il Romanista:

Ruota tutto intorno alla Champions. Come sempre. Il mercato giallorosso del prossimo anno sarà condizionato dal piazzamento finale di questa stagione. Gli introiti derivanti dalla qualificazione diretta alla Champions League, che ormai sembra in cassaforte (sono consentiti tutti gli scongiuri del caso), consentirà infatti al direttore sportivo Pradè (che ieri sera era al Meazza ad assistere ad Inter-Cska) di avere a disposizione un portafogli di almeno una ventina di milioni di euro, escluse le cessioni. Un bel tesoretto che servirà a completare e rinforzare la rosa di Ranieri, che ha bisogno di alcuni ritocchi e di essere un po’ ringiovanita.
Messo in cassaforte, non è ancora ufficiale ma l’accordo col giocatore è blindato, l’acquisto a parametro zero di Fabio Simplicio che andrà a rinforzare il centrocampo, le priorità sono due: i riscatti di Luca Toni e di Nicolas Burdisso.

Totti a Bari, come Falcao a Pisa

 Da Il Romanista:

Paulo Roberto Falcao vinse lo scudetto nella settimana fra Juventus e Pisa perché andò in Rai a farsi intervistare da Minoli a dire che «la Roma vincerà sicuramente il campionato». Era il momento più difficile di quell’anno magico, avevamo perso in casa con la Juve, il mondo tremava e il Divino fece la sua mossa. “Calma non è successo niente” era il sottotitolo di quel gesto.
La Roma vinse a Pisa e a maggio.  Ieri Francesco Totti ne ha fatto uno simile: attraverso il Corsport ha voluto far sapere a tutti che da qui alla fine del campionato la Roma è una, unita, forte in tutte le sue componenti, che non c’è spazio per nessuno che non abbia in testa solo una cosa: quella.

Totti: “Roma, sono pronto”

 Come ogni settimana è arrivato l’appuntamento con Francesco Totti sulle colonne de Il Corriere dello Sport. Ecco le parole del capitano giallorosso:

Solo lo sport e il calcio in particolare oggi riescono a far vivere giornate così emo­zionanti per i tifosi. Sabato la passione, la tecnica, l’agonismo sono andate di scena al­lo stadio Olimpico e queste tre componenti ci hanno permesso di battere l’Inter, una grande squadra, guidata da un grande alle­natore, con una rosa importante di giocato­ri a livello mondiale.

Panoramica privacy

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.