Clessidra: “Vogliamo la Roma”. Con Angelini e Unicredit

 Futuro societario, l’articolo del Messaggero:

«CLESSIDRA è interessata a esaminare il dossier-Roma all’interno di una cordata» . Quindi assieme a partner che potrebbero essere Unicredit e Angelini. Dopo tante voci e indiscrezioni che si inseguono sui nuovi assetti del club, c’è finalmente l’ufficialità di un interesse. Tutto da concretizzare in una trattativa che allo stato non c’è ancora in senso tecnico. Ma Alessandro Grimaldi, uno dei soci fondatori di Clessidra sgr, una delle società italiane di risparmio gestito più autorevoli e prestigiose, dal buen retiro in provincia di Viterbo, ammette a Il Messaggero, che Clessidra è pronta. «Rothschild esaminerà questa soluzione perchè glielo abbiamo fatto sapere», spiega Grimaldi che non vuol aggiungere altro forse perchè non c’è molto di più.

Da Angelucci ai libici: tante voci sul futuro della Roma

 Futuro Roma: il destino della società giallorossa è ancora incerto, in attesa di sviluppi. Dopo l’accordo di ieri, 8 luglio, tra Italpetroli e Unicredit, si rincorrono voci sui possibili acquirenti, come spiega una nota dell’Adnkronos:

Oltre alle indiscrezioni che vedrebbero in pole position la famiglia Angelucci che, a quanto sembra, avrebbe dichiarato durante una cena, interesse anche per la costruzione del nuovo stadio e cordate o pseudo cordate, come quella che vedrebbe in pista anche Angelini, spunta ora anche il fondo libico Aabar. Secondo il sito ‘Sporteconomy‘ il fondo arabo, primo azionista con il 4.99% della banca italiana , sarebbe infatti stato già sondato dalla Rothschild (advisor di Unicredit per la vendita della società calcistica). Aabar è uno dei principali fondi di investimento del mondo e non è l’unica azionista araba di Unicredit.

Vendita Roma: Unicredit prepara una cordata

 Dalla Gazzetta dello Sport:

C’è una frase che ha messo all’angolo Rosella Sensi, lasciandola per la prima volta senza via d’uscita: «Non idonei ad esprimere un giudizio». Così sindaci e revisori dei conti della Bdo hanno concluso la propria relazione tecnica sul bilancio 2009 della Italpetroli, che andrebbe approvato entro il 30 giugno. Il giudizio è sospeso finché non verrà trovato l’accordo con UniCredit, azionista al 49% e principale creditore del gruppo. E l’accordo — passaggio alla banca del restante 51%, con tutti gli asset, compresa la Roma — stavolta è la condizione essenziale per dare l’ok al bilancio.  Senza, la continuità aziendale di Italpetroli — gravata di debiti per oltre 400 milioni di euro — non può più essere garantita. Cessione vicina Con questa premessa, ieri mattina Rosella Sensi ha incontrato Piergiorgio Peluso, a.d. di UniCredit Corporate banking, di fatto il numero 3 dell’istituto di credito.

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