Clessidra: “Vogliamo la Roma”. Con Angelini e Unicredit

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 Futuro societario, l’articolo del Messaggero:

«CLESSIDRA è interessata a esaminare il dossier-Roma all’interno di una cordata» . Quindi assieme a partner che potrebbero essere Unicredit e Angelini. Dopo tante voci e indiscrezioni che si inseguono sui nuovi assetti del club, c’è finalmente l’ufficialità di un interesse. Tutto da concretizzare in una trattativa che allo stato non c’è ancora in senso tecnico. Ma Alessandro Grimaldi, uno dei soci fondatori di Clessidra sgr, una delle società italiane di risparmio gestito più autorevoli e prestigiose, dal buen retiro in provincia di Viterbo, ammette a Il Messaggero, che Clessidra è pronta. «Rothschild esaminerà questa soluzione perchè glielo abbiamo fatto sapere», spiega Grimaldi che non vuol aggiungere altro forse perchè non c’è molto di più. O se c’è ritiene giusto coprirlo con la riservatezza del caso trattandosi della Magica. Il manager è romanista di fede incrollabile e il riassetto della As Roma si configura come un’operazione di “sistema” nel senso che definire il nuovo azionariato della squadra sta a cuore alla città compresi i tifosi, alle istituzioni, soprattutto locali che seguono con attenzione gli sviluppi. Dal 23 agosto, quando torna dalle vacanze il capo di Rothschild Alessandro Daffina, un altro romanista acceso, che ha ricevuto il mandato dal consiglio di Italpetroli di venerdì 6 agosto in attesa che nasca Newco Roma, si inizierà a imbastire il piano per dare attuazione all’accordo fra Unicredit e la famiglia Sensi sulla ristrutturazione del debito di Italpetroli sottoscritto a fine luglio. E subordinato a due condizioni sospensive: l’ok di Mps, l’altro creditore del gruppo con 90 milioni e l’esenzione Consob dall’obbligo di lanciare un’opa da parte di Newco Roma, la scatola che vedrà la luce attorno a metà ottobre e sarà controllata al 51% dai Sensi e al 49% dai Sensi. A fine agosto la Consob dovrebbe autorizzare l’esenzione visto che Newco Roma riproduce esattamente lo stesso assetto azionario che governa oggi la società quotata. Ma c’è attesa per la risposta a un altro quesito posto alla Commissione che vigila sul mercato: non far lanciare l’opa neanche dai futuri acquirenti della As Roma in base a norme specifiche che consentono l’esonero quando il passaggio del controllo riguarda una quotata all’interno di un piano di ristrutturazione del debito. Giusto quello che sta avvenendo col club messo forzatamente in vendita da Unicredit per rientrare dei 325 milioni prestati ai Sensi. Sempre a fine agosto Rothschild dovrebbe approntare le carte – in gergo information memorandum – da consegnare ai potenziali acquirenti e in cui si descrive il club dal punto di vista sportivo e finanziario. Il lasciapassare a non dover lanciare l’offerta d’acquisto costituisce una delle principali condizioni dell’intervento di Clessidra che subordina anche la sua disponibilità a mettere soldi alla presenza di qualche partner affidabile. E qui spunta l’ipotesi di costituire un trio con Unicredit e Francesco Angelini, il patron dell’Aspirina fattosi avanti un anno fa circa ma senza seguito anche perchè i Sensi erano alle prese con le discussione con Unicredit. Angelini da allora non ha più fatto sapere nulla ufficialmente, ma sembra che piazza Cordusio abbia di recente raccolto la sua disponibilità a esaminare l’operazione. Clessidra-Unicredit-Angelini potrebbe essere lo schema della cordata che con quote paritetiche di un terzo a testa rileverebbe la maggioranza del 67% della squadra. All’interno di un progetto che segnerebbe l’inizio di una gestione più professionale sul modello dei grandi club anglosassoni e tedeschi. Il prezzo? Rothschild parte da 150 milioni per la maggioranza, ma l’advisor dovendo fare gli interessi del venditore (Unicredit) in modo assolutamente trasparente, vaglierà anche le altre eventuali alternative. Come Angelucci.


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