Conti a Sky: “Ranieri ha risolto i problemi di Spalletti”

 Il giorno dopo Roma-Inter è un pienone di complimenti e onoreficenze nei confronti dei calciatori giallorossi a cui va il merito enorme di aver riaperto un campionato considerato chiuso fino a qualche giornata fa. Il tempo per smaltire la sbornia di gioia non si è ancora esaurito ma Bruno Conti, intervenuto in mattinata su Sky Sport ha rimarcato più di un elemento decisivo nella rimonta capitolina.
SCUDETTO.Ci crediamo anche perchè siamo reduci da una gara meravigliosa e da un concentrato di emozioni uniche. L’Inter è avanti a noi un punto, dovrà saperselo gestire al meglio perchè i ragazzi hanno voglia di coltivare il sogno e farlo diventare realtà“.

Roma, un segreto di nome Ranieri

Claudio Ranieri ha cambiato le sorti della stagione della Roma e, da quando è alla guida del club giallorosso, la squadra capitolina procede a ritmo scudetto. Nessuno come il testaccino. Nemmeno Capello, nemmeno Spalletti. Da Il Corriere della Sera:

Non può che elogiare tutti Claudio Ranieri, il tecnico osannato dalla gente che ormai non può più «bluffare»: «Era una gara delicata per tutta Roma e la gente che ci segue. Cinque mesi di sacrifici hanno portato a questa vittoria contro un avversario stratosferico. Una sfida bellissima che siamo riusciti a vincere e io ringrazio i miei ragazzi che l’hanno interpretata al meglio. I primi 40 minuti sono stati stupendi, poi sul finire del primo tempo l’Inter è salita di tono. Rimanere compatti e concentrati: grazie a queste componenti siamo riusciti a spuntarla. Ho cambiato tattica tornando al 4-4-2, perché giocare con l’Inter è una partita nella partita». Il solito, opportuno, flash-back per ricordare il punto di partenza e poi uno sguardo alle prospettive: «In ottobre eravamo in piena crisi, con l’umiltà e l’aiuto fantastico del nostro pubblico ci siamo risollevati. Quando giochiamo così, è dura per tutti». E adesso?

Roma-Inter: Ranieri tra Menez e Taddei, 4-4-2 o 4-2-3-1?

 Francesco Totti in panchina, ma pronto a entrare. Siederebbe, almeno all’inizio della gara, di fianco a Philippe Mexes che – col rientrante Juan – torna a vestire i panni del panchinaro. Nicolas Burdisso centrale con il brasiliano per affrontare i suoi ex compagni. Julio Sergio e Luca Toni gli ipotetici punti a unire la retta nella cui lunghezza sono compresi gli 11 giallorossi chiamati a vivere un sogno. Quello della sfida che vale una stagione.
NELLA TESTA DI RANIERI.
Claudio Ranieri in mezzo al guado, a questo punto va solo interpretato: 4-4-2 o 4-2-3-1. Nel primo caso, una Roma più coperta e sorniona, nell’altro la squadra di spallettiana memoria che ha dispensato lezioni di bel calcio. La sintesi perfetta della differenza tra le due formazioni che ronzano intorno alle tempie del testaccino sta nell’utilizzo di uno dei due. Jeremy Menez in ballottaggio con Rodrigo Taddei per una maglia da titolare: col francese in campo, Luca Toni sarebbe l’unica punta supportata da un trio che prevede Mirko Vucinic a sinistra e Simone Perrotta in mezzo con Menez, per l’appunto, a destra. L’entourage giallorosso vede l’ipotesi più che di buon occhio: a sostenere la fiducia nel modulo più offensivo, i risultati delle ultime gare. Le prestazioni delle ultime giornate.

Ranieri vs. Mourinho: chi è lo Special One?

 Claudio Ranieri e Josè Mourinho, ovvero due modi diversi di allenare e intendere il proprio mestiere. Carismatici entrambi, anche se in modalità differenti, i due tecnici si giocano la stagione in una gara. Roma-Inter. Da Libero:

Diversi, Ranieri e Mou lo sono anche nel lavoro sul campo: più tradizionale ma non per questo meno efficace il primo (venti risultati utili di fila); più sofisticato il secondo: le sue sedute di allenamento sono effettivamente uniche, tutto viene fatto con la palla, secondo ritmi studiati e senza tempi morti.

Ranieri: “Roma-Inter, pronti a goderci l’Olimpico”

 Claudio Ranieri nel corso della conferenza più importante da che fa l’allenatore dei giallorossi. Ovvero, quella che precede Roma-Inter, in programma sabato 27 marzo alle 18. A Trigoria si palpa con mano la tensione di una sfida che vale la stagione. Ranieri sembra emozionato, teso. Ranieri sente la partita come in poche altre volte gli è capitato di esternare. Ranieri è felice, di giocare una gara che mai avrebbe pensato di vivere. Quella decisiva.
GARA PREMIO.I ragazzi si sono sudati questa partita, se la meritano.
Dopo Bologna ho detto ai ragazzi che adesso avremo dovuto giocarcela. Dovessero giocarla quelli che l’hanno meritata, scenderemmo in campo in 24
“.
TOTTI.Sta bene, altrimenti non lo avrei convocato. Può essere della partita. Su di lui ho già deciso“.

Roma-Inter, Ranieri pensa al tridente

 Da Il Corriere dello Sport:

Tentazione tridente, pure contro l’Inter. Claudio Ranieri, come è ovvio, di sicuro neppure oggi, nella consueta conferenza stampa della vi­gilia, anticiperà nulla sulla formazio­ne che domani pomeriggio, fischio d’inizio ore diciotto, sfi­derà l’Inter in una par­tita che, bando a qual­siasi forma di scara­manzia, metterà in pa­lio una bella fetta di scudetto. Però l’idea di schierare tre attaccan­ti c’è, forte e chiara.
Un po’ perché lo schiera­mento con Menez alle spalle di Vuci­nic e Toni, ha dato risposte positive sia contro l’Udinese che a Bologna, penalizzando zero o quasi gli equili­bri della squadra, quegli equilibri che Ranieri mette comunque davan­ti a qualsiasi altra considerazione.

Roma-Inter, Ancelotti: “I giallorossi devono crederci”

 Carlo Ancellotti, ex giocatore giallorosso e attuale tecnico del Chelsea è stato intervistato da Il Messaggero. Ecco la sua opinione sulla sfida scudetto fra Roma e Inter:

Ancelotti, che cosa rende l’Inter più forte delle rivali? «L’atteggiamento in campo. E’ solida e compatta. Molto abile a colpirti in contropiede. Quando ruba palla e riparte, non perdona».
Lo spirito conta, ma la differenza non la fanno sempre i campioni?
«Certo, hanno giocatori fantastici. Sono quelli che conoscete, a cominciare da Eto’o, ultimamente in gran forma. Poi Milito, Sneijder e gli altri. Ne hanno tanti».
Ci sembra di capire che non è consigliabile attaccarla. Oppure vale la pena provarci?
«Ranieri è allenatore esperto e chiede alle sue squadre soprattutto equilibrio. Contro l’Inter può risultare fondamentale non andare all’assalto, ma avere pazienza e puntare sul gioco, sui movimenti, sull’organizzazione e sull’attenzione. L’allenatore giallorosso è uno che sa lavorare in questa direzione».
Può bastare l’equilibrio per superare l’Inter?
«E’ l’aspetto principale. I nerazzurri sono i più bravi di tutti quando si fanno attaccare: il loro contropiede è devastante. Faranno così anche all’Olimpico».
Pensa che Mourinho riproporrà l’assetto spregiudicato di Londra con Sneijder dietro a tre attaccanti?
«Non lo so e sono curioso. Anche lui conosce Ranieri e il suo modo di preparare certe sfide. Il portoghese cambia spesso, anche quando non te lo aspetti. Con lui non bisogna dare niente di scontato».

All’andata Mourinho disse: “Roma da scudetto”

 Da Il Giornale:

«L’invidia è come una palla di gomma, che più la spingi sotto e più ti torna a galla», scriveva Moravia. È degli anni 60, questa frase, ma sembra scritta a uso e consumo di José Mourinho che con le sue affermazioni e i suoi comportamenti spacca il mondo dello sport, e non solo quello. O con lui o contro di lui, non c’è compromesso.
Al tecnico portoghese non importa avere amici fasulli, i ruffiani di professione, quelli che prima ti incensano davanti e poi ti sparano sulle chiappe, dipende dal venticello di giornata. Il tecnico portoghese è originale, provocatorio, non conosce la banalità, e chissenefrega se talvolta va fuori misura. Della retorica di certe dichiarazioni abbiamo le scatole piene.

Roma-Inter: Ranieri contro Mourinho

 Da Il Tempo:

Ogni confronto, quale sia il peso sugli interessi di classifica, diventa una sorta di rimpatriata tra vecchi amici, la rivalità diventa un fattore positivo per i tifosi che amano lo sport.
Non dimenticherà, il popolo romanista, le note di Venditti echeggiare nella maestosa cornice di San Siro, dopo una Coppa Italia vinta sul campo dei nerazzurri: che continuavano a collezionare scudetti sul campo, dopo quelli che gli impicci di Moggi e soci le avevano consegnato a titolo gratuito.

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