Coppa Italia 2010, il cammino della Roma: dalla Triestina alla finale dell’Olimpico

 Quella che si giocherà stasera alla stadio Olimpico, non sarà una finale come tutte le altre per la Roma di Claudio Ranieri. E non solo perché i giallorossi contenderanno, per la quinta volta in sei anni, la Coppa Italia all’Inter di José Mourinho. In ballo ci sono diversi motivi per centrare la vittoria di fronte al proprio pubblico. I più importanti sono di carattere profondamente diverso.
PRIMO. Il primo è puramente sportivo: difficilmente i giallorossi riusciranno a strappare il tricolore ai nerazzurri; dunque batterli domani sera significherebbe in un certo senso, dimostrare di non essere mai stati inferiori nell’arco dell’intera stagione, alla corazzata di Mourinho. Dopo aver colto 4 punti nei due scontri in campionato, i giallorossi puntano a strappare il trofeo nazionale alla squadra che tenterà invece di centrare, per la prima volta nella storia di un club italiano, il trouble: scudetto, Coppa Italia e Champions League.
SECONDO. Il secondo motivo invece, è puramente campanilistico: lo scorso anno infatti, il trofeo finì nella bacheca dei cugini della Lazio. Vincere domani sera, vorrebbe dunque dire fare l’ennesimo sgarbo ai rivali cittadini, che dopo il derby perso due settimane fa, si sono “vendicati” perdendo domenica sera in casa contro l’Inter.
LA FORMULA DELLA
COPPA ITALIA – La formula della manifestazione, la 62/a della storia, è stata la stessa che venne introdotta nella precedente edizione. Come avviene anche in Spagna, Francia o Inghilterra, vi hanno partecipato complessivamente 78 squadre partecipanti. Partecipano tutte le 42 società della Lega Nazionale Professionisti (le 20 di Serie A e le 22 di Serie B). Ad esse poi si sono aggiungte 27 società selezionate dalla Lega Pro e 9 selezionate dal Comitato Interregionale della Lega Nazionale Dilettanti.

Ranieri – Mourinho, Testaccio sovrasta Setubal. Dicono i numeri

 Il profeta di Setubal e quello del Testaccio. La sfida tra Josè Mourinho e Claudio Ranieri, quella tra due filosofie opposte, tra due modelli opposti, tra due mondi opposti, arriva all’ennesimo appuntamento. E la cornice è sempre quella canonica della finale di Coppa Italia, ormai un affare per due negli ultimi cinque anni se si esclude la parentesi della scorsa stagione.
Se si escludono le prime due giornate di campionato, quelle in cui Ranieri non sedeva ancora sulla panchina della Roma, il giallorosso ha fatto più punti del portoghese mettendo così seri dubbi sul predominio dei nerazzurri in Serie A. Anche gli scontri diretti sono a suo favore, con un pareggio a San Siro ed una vittoria all’Olimpico che per qualche domenica ha fatto vacillare il trono di Mou.
Ma lo scontro tra i due non si esaurisce nelle sfide Roma-Inter. Già con il romano in bianconero zebrato gli incontri ravvicinati dentro e fuori dal campo non mancarono e furono condite anche da dichiarazioni che hanno fatto la storia recente delle conferenze stampa (e la ricchezza di tanti giornali) tra cui gli Zeru Tituli, la Prostituzione Intellettuale e i Good Afternoon e Good Morning.

Finale Roma-Inter: Ranieri-Mourinho, la sfida continua

 Da Il Messaggero

Togliamo il veleno, titolava la Gazzetta dello Sport ieri mattina. Giustissimo. Peccato che il quotidiano sportivo milanese si era dimenticato che ieri, nel pomeriggio, Josè Mourinho avrebbe avuto la vetrina nella sala stampa dell’Olimpico. Il portoghese, prima delle gare di campionato, non parla da tempo e forse in via Solferino non avevano messo in preventivo che stavolta, dopo la farsa di domenica sera, si sarebbe ripresentato. Per tirar fuori tutto il veleno che gli era rimasto in corpo nelle ultime settimane.

Finale Roma-Inter: torna Pizarro

 Da Il Romanista

Per il geometra cileno non è solo una questione di compassi, goniometri e lanci  calibrati. No, per l’idealista David Pizarro la partita con l’Inter è una questione di principio, una battaglia  morale, una vendetta da consumare sul rettangolo di gioco. Dicono a Trigoria che il giorno dopo la farsa di  Lazio-Inter Pizarro si sentisse un animale in gabbia. Aveva voglia di spaccare il mondo. «Noi siamo soli, contro tutto e tutti», si sarebbe lasciato sfuggire. Voleva l’Inter. La voleva subito. Gli hanno spiegato che doveva aspettare due giorni. I due giorni sono passati. Inter-Roma è la sua partita.

Ranieri: “Roma, orgogliosi di giocare contro l’Inter”

 Conferenza stampa della vigilia (finale Coppa Italia, Roma-Inter, mercoledì 5 maggio ore 20.45 stadio Olimpico) per Claudio Ranieri dai locali del Fulvio Bernardini.
LAZIO-INTER.Non dirò nulla. C’è la finale, parliamo di quella. Rappresenta la fine di un percorso iniziato tra mille difficoltà. Ma la squadra ha saputo reagire, diventando tutt’uno col suo pubblico. Roma e Inter, protagoniste del campionato, si giocano la finale. Non ci sono favorite. L’Inter è forte, ma la Roma ha dimostrato la sua forza. Ce la giochiamo 50 e 50. Vinca il migliore“.
ROMA-INTER.La Roma dopo la vittoria dello scudetto ha rivisto i propri piani, si è scoperta saggia nel cercare giocatori giusti a prezzi giusti. Moratti invece è una vita che spende ed è giusto raccolga una parte delle soddisfazioni che merita. Complimenti alla Roma per la politica che è costretta a mettere in atto. Altri sono stati ridimensionati dopo Calciopoli. Sarà una sfida tra due protagoniste. L’Inter vince da quattro anni lo scudetto, sta facendo benissimo in Champions e sono molto contento che in finale c’è una formazione italiana. Siamo contenti e orgogliosi di poter affrontare una squadra così in una finale di Coppa Italia“.
PRESSIONI.Non dobbiamo fare la remontada. È una finale, dobbiamo giocare il nostro calcio. Non vedo tensione… c’è la tensione giusta, è gara secca, vinca il migliore. Sappiamo la forza dell’Inter, è una corazzata, ma le difficoltà ci piacciono“.

Roma, la mia città eterna e saggia. Firmato Claudio Ranieri

 Claudio Ranieri ha scritto di proprio pugno un articolo pubblicato nell’edizione odierna de Il Messaggero. Il testaccino ha voluto sottolineare, una volta di più, la bellezza di un campionato che sa offrire partite piene di agonismo e correttezza. Come Parma-Roma. Ha saputo richiamare l’attenzione sulle emozioni regalate da una competizione – come la Coppa Italia – che vuole essere l’ennesimo spot per un calcio bello, bellissimo. Roma-Inter alle porte, un ringraziamento speciale al tipo giallorosso e l’ulteriore dichiarazione di appartenenza a una città – eterna e saggia – di cui Ranieri si sente parte integrante. Testuale:

Un primo maggio da ricordare, una sintesi di come la Roma ha lavorato tutto l’anno. Parma-Roma ha messo in evidenza tutta la forza del calcio, le sue passioni, le difficoltà e il volto umano di questo sport. Due squadre, un obiettivo in campo: vincere. Lo spettacolo del calcio è andato in scena, sembrava che ci stessimo giocando la finale di un titolo, questo si chiama giocare a calcio, questa è la linfa di uno sport. Quanta intensità equante emozioni abbiamo regalato al pubblico, sia a quello sugli spalti del “Tardini” che a quello a casa: lotta intensa su ogni pallone, cuore e tenacia da vendere fino alla fine. Bravi tutti, bravi i nostri tifosi.

Coppa Italia, Roma-Inter: dubbio Vucinic

 Da La Gazzetta dello Sport:

Una squalifica e un acciacco importante. Queste sono le ansie principali con cui Claudio Ranieri si sta confrontando alla vigilia della finale di Coppa Italia contro l’Inter. Burdisso e Pizarro– Per ciò che concerne la formazione, però, Ranieri dovrà fare i conti con l’assenza dello squalificato Cassetti. La prima opzione è quella di spostare Burdisso sulla fascia destra, collocando Mexes al centro della difesa con Juan. Un’altra soluzione, invece, sarebbe confermare la difesa a tre del secondo tempo contro il Parma, anche se a quel punto Taddei e Riise sarebbero chiamati ad un superlavoro sulle fasce.

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