Roma, Ranieri vuole Sculli e Mesto

 Da La Gazzetta dello Sport

Quando si è bravi, in fondo, anche la saggezza popolare deve arrendersi. «Nessuno è profeta in patria», raccontano i proverbi. Vero per molti, non per Claudio Ranieri, che ha costruito il miracolo Roma, in grado di poter vincere lo scudetto. Insomma, ci sarebbero tutte le premesse per prolungare il matrimonio fino al 2013 (adesso è fino al 2011), cosa che la società è intenzionata a fare. Il progetto Lieto fine in vista, quindi? Possibile, ma non sicuro. L’allenatore è stato chiaro: a fine stagione vuole fare un punto con la presidente Sensi per capire le intenzioni del club. Intendiamoci, Ranieri non chiede la luna, ma investimenti oculati, anche perché in Champions sarebbe malinconico fare brutta figura.

Scudetto, la Roma ci crede ancora

 Da La Gazzetta dello Sport:

Se qualcuno nella Roma avesse ancora voglia di sorridere, si potrebbe sintetizzare il discorso tecnico e dirigenziale alla squadra citando Alberto Sordi: «Chi si estranea dalla lotta…» e via rimeggiando. Invece a Trigoria non è più il tempo del buonumore. Tutta colpa della Samp, dell’arbitro Damato, del destino cinico e baro che si accanisce sempre contro i colori giallorossi, urla quella fetta di città incattivita. Crederci In realtà, la mezz’ora di colloquio che prima i dirigenti e poi Claudio Ranieri ha fatto alla squadra è stata improntata a sano pragmatismo. Il d.s. Daniele Pradè, il responsabile dell’area tecnica Bruno Conti e il coordinatore Gian Paolo Montali hanno usato parole intelligenti per spronare un gruppo col morale sotto i tacchetti. «Siete stati bravissimi, avete portato avanti una stagione eccezionale, ma non dovete mollare adesso. Dobbiamo crederci fino in fondo perché il discorso scudetto non è ancora chiuso. Occhio però: niente vittimismi e continuate ad aiutare gli arbitri come avete fatto quest’anno».

Ranieri e Montali: le scelte azzeccate di Rosella Sensi

 Da Il Corriere della Sera:

Il lavoro della squadra «vera» è sotto gli occhi di tutti: primo posto in classifica; 14 punti recuperati all’Inter da fine novembre a oggi; 23 risultati utili consecutivi in campionato; 15 giocatori diversi mandati in gol; divisione dei gol segnati – 31 dagli attaccanti, 18 dai centrocampisti e 10 dai difensori- che dimostra un gioco di squadra, corale, e non soltanto grande attenzione tattica e pallone in avanti per Totti, Toni e Vucinic. Dietro il primato della Roma, che non era in testa da sola nel girone di ritorno dal 10 febbraio 2002, c’è però anche il lavoro della squadra che non si vede, quella formata dallo staff tecnico e dai dirigenti. E alla presidentessa Rosella Sensi, piaccia o non piaccia, va almeno riconosciuto il merito di aver scelto bene le persone per costruire un modello di società che deve fare ameno di un elemento fondamentale: tanto cash da investire in giocatori.

De Rossi e il sogno scudetto

 Da Il Corriere dello Sport:

Sulle tracce di Bruno Conti. Prima campione del mon­do, poi d’Italia. Lui che ha la giu­gulare più fotogra­fata del pianeta. Lui che bacia la fo­to della figlia sul parastinco dopo un gol all’Inter. Lui che si aggrappa al­la traversa dopo che Toni, sempre con l’Inter, aveva riacceso il sogno scudetto. Lui che gioca da tifoso prima ancora che da campione. Lui che vuole torna­re al Circo Massimo colorato di giallorosso.
Lui che è un po’ come quella pubblicità di una carta di credito, ci sono cose che non si possono comprare, come la ma­glia della Roma. Lui che è l’erede di Francesco Totti, nel segno di quella romanità intesa come spiri­to di identificazione che a Trigo­ria, giustamente, hanno sempre dife­so e voluto come valore aggiunto. Lui che risponde sempre presente.

Ranieri: Rosella Sensi ha vinto la sua scommessa

 Da Il Corriere della Sera:

Piaccia o non piaccia – c’è ancora una buona fetta di curva Sud che la contesta e molti sono convinti che, con qualche investimento in estate, la Roma sarebbe primissima- è indubbio che la grande rincorsa dei giallorossi in campionato sia anche una vittoria personale di Rosella Sensi. C’era lei in mezzo alla bufera dopo due giornate, quando Luciano Spalletti diede le dimissioni.
Era la fine burrascosa di un rapporto perfetto per tre stagioni, deteriorato alla quarta, disastroso in quel pezzetto di quinta. Fu un errore, sicuramente, non prendere la decisione di dividere la strada a giugno, quando c’erano già tutti i segnali della tempesta all’orizzonte. Da quell’errore, però, paradossalmente, è nata la nuova Roma.

Totti a Bari, come Falcao a Pisa

 Da Il Romanista:

Paulo Roberto Falcao vinse lo scudetto nella settimana fra Juventus e Pisa perché andò in Rai a farsi intervistare da Minoli a dire che «la Roma vincerà sicuramente il campionato». Era il momento più difficile di quell’anno magico, avevamo perso in casa con la Juve, il mondo tremava e il Divino fece la sua mossa. “Calma non è successo niente” era il sottotitolo di quel gesto.
La Roma vinse a Pisa e a maggio.  Ieri Francesco Totti ne ha fatto uno simile: attraverso il Corsport ha voluto far sapere a tutti che da qui alla fine del campionato la Roma è una, unita, forte in tutte le sue componenti, che non c’è spazio per nessuno che non abbia in testa solo una cosa: quella.

Totti: “Roma, sono pronto”

 Come ogni settimana è arrivato l’appuntamento con Francesco Totti sulle colonne de Il Corriere dello Sport. Ecco le parole del capitano giallorosso:

Solo lo sport e il calcio in particolare oggi riescono a far vivere giornate così emo­zionanti per i tifosi. Sabato la passione, la tecnica, l’agonismo sono andate di scena al­lo stadio Olimpico e queste tre componenti ci hanno permesso di battere l’Inter, una grande squadra, guidata da un grande alle­natore, con una rosa importante di giocato­ri a livello mondiale.

Conti a Sky: “Ranieri ha risolto i problemi di Spalletti”

 Il giorno dopo Roma-Inter è un pienone di complimenti e onoreficenze nei confronti dei calciatori giallorossi a cui va il merito enorme di aver riaperto un campionato considerato chiuso fino a qualche giornata fa. Il tempo per smaltire la sbornia di gioia non si è ancora esaurito ma Bruno Conti, intervenuto in mattinata su Sky Sport ha rimarcato più di un elemento decisivo nella rimonta capitolina.
SCUDETTO.Ci crediamo anche perchè siamo reduci da una gara meravigliosa e da un concentrato di emozioni uniche. L’Inter è avanti a noi un punto, dovrà saperselo gestire al meglio perchè i ragazzi hanno voglia di coltivare il sogno e farlo diventare realtà“.

Conti: “La Roma deve fare la Roma. Se giochiamo come sappiamo…”

 Bruno Conti, intervistato da Il Corriere dello Sport, ha parlato della gara di questa sera allo stadio Olimpico. Ecco l’intervista completa:

Bruno Conti, c’è Roma-Inter. Possiamo azzardare dicendo che è una sfida scudetto?
“Potete azzardare quello che volete, così come è giusto ce i nostri tifosi sognino. Per noi è una parita fondamentale per capire che finale di stagione ci aspetta”.
Scaramantico?
“No, realista. Anche perché non ci si può dimenticare come questa stagione sia iniziata per la Roma”.
Malissimo. Alla vigilia della partita a San Siro, avrebbe mai immaginato che all’Olimpico ci sarevve stata in palio una fetta di scudetto?
“Onestamente devo dire di no. L’inizio della stagione era stato molto negativo, dopo due partite eravamo ultimi, a zero punti, alle prese con l’addio di Luciano Spalletti. Piano piano ci siamo ripresi. E ora diciannove partita dopo la sfida a Milano con l’Inter, siamo qui a giocarci con emozione e passione questa sfida”.

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