Se tre indizi fanno una prova. Juventus, Napoli e Bologna hanno detto che la Roma c’è.
C’è la fase difensiva, c’è la offensiva, c’è un costruttivo possesso palla, ci sono le giuste distanze fra i reparti. Insomma c’è una squadra forte, che sta studiando per diventare grande.
La partita del Dall’Ara ha dimostrato l’esponenziale crescita dei ragazzi di Luis Enrique, che questa volta sembra davvero abbiano capito cosa vuole il tecnico e soprattutto come riversare le sue idee in campo.
“Non gioco”, ha detto Francesco Totti prima di imbarcarsi per Bologna, dove questa sera la Roma affronta la squadra di Pioli per recuperare la prima giornata di campionato, rinviata per lo sciopero dei calciatori indetto ad agosto.
Aveva già le valigie in mano. La direzione era verso Parma per diminuire il prezzo del riscatto di Borini. Ora, però, Fabio Simplicio è diventato importantissimo per Luis Enrique e di conseguenza per la Roma.
Archiviata la vittoria di Napoli, la Roma di Luis Enrique si butta sul prossimo incontro di mercoledì in casa del Bologna, partita valevole per la prima giornata del campionato di Serie A, rinviata per lo sciopero dei calciatori.
La Roma sta diventando una squadra. Una squadra vera, una di quelle chi si stringe attorno al suo allenatore e porta a casa il risultato. Allenatore che sempre di più sta capendo il calcio italiano, che non ha contaminato il suo gioco, ma l’ha sicuramente modificato.
“Vittoria che dedichiamo a Luis Enrique. Fare tre gol a Napoli non era affatto semplice, può essere la vittoria della svolta. Il mister ci tiene a fare bella figura, e noi vogliamo fargliela fare”.
Dal Messaggero:
Graziano Cesari, ex-arbitro professionista, ha parlato a Radio IES del delicato momento in casa Roma.