
La rinascita di Rodrigo Taddei ha un motivo, esprimibile con nome e cognome: Claudio Ranieri. Dopo un periodo di forma scarsa e di motivazioni sotto terra, l’esterno giallorosso pare davvero sulla strada giusta per tornare ad essere quel calciatore decisivo e irrinunciabile che abbiamo conosciuto un paio di annate fa.
L’addio di Luciano Spalletti, in qualche maniera, è stato un beneficio per Caio (soprannome di Taddei) che, da quel momento in poi – infortunio a parte – ha viaggiato come una freccia. A San Siro ci sarà anche lui, forte di una carica enorme che il mister testaccino ha saputo imprimergli. A riprendere il rapporto tra i due è, stamane, La Gazzetta dello Sport in un articolo dettagliato:
Quattro portieri per una maglia. Un titolare convalescente. Un “miglior terzo portiere del mondo“, oggi guardiano della porta romanista. Due “secondi” (o meglio “terzi”) che sembrano destinati a rimanere tali. Doni, Julio Sergio, Artur e Lobont. Asromalive.com ha analizzato i loro numeri, dopo aver raccolto l’umore dei rispettivi procuratori e il parere di Roberto Negrisolo: l’uomo che ha scoperto Angelo Peruzzi e Sebastiano Rossi (solo per citarne alcuni), negli anni in cui è stato preparatore dei portieri nella Roma e nel Milan.
“Julio Sergio? Il miglior terzo portiere del mondo“. Frase di Luciano Spalletti. Etichetta che non suonò bene nelle orecchie del brasiliano: “Non credo gli sia piaciuta quella definizione. Ha convissuto, però, in maniera intelligente con quell’uscita“, è il commento rilasciato da Alessandro Lucci, procuratore del portiere, ad Asromalive.com. Oggi il manager può dire con fierezza che “il titolare in questo momento è lui” e che “se continua a migliorare non si sa cosa può succedere“. Nel calcio molte cose non si possono prevedere. Lucci è anche il procuratore di Vucinic e Taddei. Il montenegrino è stato corteggiato da diverse squadre inglesi nell’ultima finestra di mercato. Arsenal e Tottenham su tutte. “Ma lui non ha mai chiesto di andar via“, ha precisato il procuratore. Poi, “quello che può accadere in futuro non si può sapere“. Di nuovo, non si può sapere. E Rodrigo?
Un romano di nome Vucinic. Mai sentito e neppure immaginato, prima di conoscere Mirko. Che di mestiere fa – e lo fa alla grande – l’attaccante della Roma. Non solo: Mirko Vucinic è uno di quei calciatori assolutamente rari – motivo per il quale ancor più preziosi – per il fatto di essere capace di anteporre cuore e sentimento al guadagno.
Rodrigo Taddei, classe 1980. Giallorosso dal 2005, con la Roma ha giocato 121 gare segnando 20 reti. In molte occasioni, il brasiliano è stato decisivo ai fini del risultato – in positivo e in negativo – e di certo è stata una pedina importantissima per gli schemi di gioco voluti da Luciano Spalletti.