Roma-Bayern Monaco è ormai entrata di diritto nelle partite storiche dei giallorossi all’Olimpico. Quelle che sono impresse nella memoria di ogni tifoso come Roma-Colonia 2-0 della Coppa Uefa 1982-83 in cui i giallorossi ribaltarono l’1-0 subito all’andata in Germania grazie ai gol di Iorio e Falçao, oppure lo strepitoso 3-0 rifilato al Goteborg nella gara di esordio nella Coppa dei Campioni 1983-84 firmato da Vincenzi, Conti e Cerezo, autore di uno dei gol più belli della Roma.
Agostino Di Bartolomei
Di Bartolomei, il ricordo è ancora vivo
Qui si apre il baule dei ricordi: accendete la luce, perché è rimasto tutto com’era.
Con una grande memoria, passano in rassegna stagioni, gol, partite. Agostino Di Bartolomei, il capitano, è lui a tenere in piedi tutto. Perché questa serata, al centro culturale di Monteverde, è stata organizzata per lui. Il libro«L’ultima partita», è un pretesto. Per ritrovarsi, per parlare anche di attualità: su Juventus-Roma si sofferma Max Giusti, Giacomino Losi e anche il dottor Alicicco, prima di tutti gli altri.
Parte Giusti: «Pazzesco quello che è successo contro la Fiorentina, fino all’altro ieri sembrava tutto da rifare, e invece, dal primo gol in poi, tutti si amavano: dalla panchina si rincorrevano per abbracciarsi, e Ranieri non è più messo in discussione. Ci vuole più coerenza, dai. Ora, però, non sentirò più i laziali dire stupidaggini…volare bassi per schivare i sassi, questa la mia risposta ai loro sfottò. E poi eleggo il mio giocatore preferito: Greco».
“Mi manchi Ago. Ecco, volevo solo dirtelo ancora una volta”
L’opera letteraria di Giovanni Bianconi e Andrea Salerno rivive la vita di Agostino Di Bartolomei, indimenticato campione giallorosso, e si arricchisce di una prefazone d’autore, cvisto che a scriverla è stata Luca Di Bartolomei. Figlio di cotanto padre. Il titolo del libro è “L’ultima partita, vittoria e sconfitta di Agostino Di Bartolomei“, ne parla Il Corriere della Sera:
Caro Ago. Il libro comincia così, ma quella frase che potrebbe avere scritto chiunque, perché Agostino Di Bartolomei era ed è caro a chiunque abbia avuto e abbia a cuore la Roma, ha una forza unica. Perché a scriverla, nella meravigliosa introduzione a quel bellissimo libro che è «L’ultima partita, vittoria e sconfitta di Agostino Di Bartolomei», ripubblicato nei tascabili Fandango (210 pagine, 10 euro) a dieci anni dalla prima edizione, l’ha scritta Luca Di Bartolomei. Il figlio di Ago. Non ce ne vorranno gli autori, Giovanni Bianconi e Andrea Salerno, ma quelle cinque pagine aggiunte adesso, scritte nel luglio 2010, sono davvero un valore aggiunto che «pesa» quanto le 200 che seguono e che, a distanza di anni, non hanno perduto un briciolo del loro valore. Luca, il figlio di Ago, sublima quello che Bianconi e Salerno avevano a suo tempo sfiorato: il mistero di un uomo che nessuno, forse, aveva davvero conosciuto fino in fondo.
Agostino Di Bartolomei nell’eternità. 1994-2010. Ago, non aver paura…
La fedeltà è una condizione mentale nei confronti della quale
Quando Ago disse: “Esistono i tifosi di calcio e poi esistono i tifosi della Roma”
Da La Gazzetta dello Sport:
Se il cuore di Dio è giallorosso – è la conclusione cui arrivò Toninho Cerezo guardando la Sud e cogliendo la portata religiosa del romanismo -, non c’è ragione di tanto accanimento. Perché soffrire così? Quali altre colpe dovranno espiare i romanisti prima di vivere in pace? Quanti altri attimi sfuggiranno? Forse il peccato originale da scontare, probabilmente per l’eternità, è il fatto stesso di aver scelto la Roma e di essersene innamorati. Il romanista lo sa e ne fa motivo d’orgoglio, un aspetto della propria «diversità».
Lo disse anche Ago. «Esistono i tifosi di calcio e poi esistono i tifosi della Roma». Lo dicevano in tanti, domenica, uscendo dallo stadio, come se non si fossero aspettati altro.
Vucinic, Ago junior: “Ho rivisto papà”
Da La Gazzetta dello Sport: Il pallone era appena finito
Europa League gruppo E: Cska Sofia spacciato, Penev punta sull’orgoglio
Scriverlo in bulgaro è impossibile (per i curiosi, cliccare qui per maggiori info) ma il Cska Sofia è una squadra di calcio prestigiosa, al punto da essere la più titolata della Nazione. Anno di fondazione, il 5 maggio 1948: il club vanta 31 vittorie nei campionati bulgari, 10 Coppe di Bulgaria, 3 Supercoppe di Bulgaria. Il passsato più recente racconta scenari oramai familiari a molte società internazionali: quella di un passaggio di consegne nelle mani di magnati da tasche gonfissime di euro. Nella fattispecie, gli indiani del gruppo Mittel (leader mondiale nell’acciaio) che hanno acquisito la proprietà nel dicembre 2006. Tre anni di grande rifondazione: arriva uno scudetto nel 2007/08 festeggiato con enorme trasporto, anche perchè per i tifosi è significato alimentare la fiammella della speranza di tornare ai fasti del glorioso passato.
EUROPA LEAGUE. Il percorso in campo internazionale non è stato affatto esaltante: ultimo del gruppo E di Europa League, il Cska Sofia ha racimolato solo un punto, strappato tra le mura amiche dello stadio Bulgarska Armia contro gli inglesi del Fulham (che, a quota 8 punti, si giocano il passaggio del turno a Basilea contro gli svizzeri) lo scorso 17 settembre nel turno di esordio. Da allora, solo sconfitte: nelle cinque gare fin qui disputate, infatti, per i bulgari quattro sberle e un pari.
Spalletti ricorda Ago e poi confessa: “Resto, ma niente scudetto”
Le prime parole nel corso della conferenza stampa di Luciano Spalletti alla vigilia di Roma-Torino son otutte del mister, che anticipa le domande dei giornalisti e dichiara:
“Scusate, vorrei parlare io prima che mi facciate delle domande. Oggi sono 15 anni che è scomparso Agostino Di Bartolomei, un calciatore che fa parte della nostra storia, un grande calciatore, ma anche un grande uomo, e mi faceva piacere ricordarlo”.
Solo dopo, Spalletti ha preso parola e scoperto finalmente le carte:
“Resto con un progetto reale ma non chiedetemi lo scudetto, altrimenti mi faccio da parte”.
Queste in sintesi le sue parole nell’ultima conferenza stampa della vigilia di Roma-Torino, un match che serve soltanto per ringraziare i tifosi, comunque delusi per la stagione. Spalletti è chiaro nei suoi concetti, vuole un progetto serio con una società alle spalle, cosa che al momento nella Roma manca. Chiarezza quindi, il tecnico di Certaldo vuole solo questo:
Roma, la Curva sud ricorda Agostino Di Bartolomei
Il 30 Maggio è una data molto triste per i