Spalletti ricorda Ago e poi confessa: “Resto, ma niente scudetto”

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Le prime parole nel corso della conferenza stampa di Luciano Spalletti alla vigilia di Roma-Torino son otutte del mister, che anticipa le domande dei giornalisti e dichiara:

“Scusate, vorrei parlare io prima che mi facciate delle domande. Oggi sono 15 anni che è scomparso Agostino Di Bartolomei, un calciatore che fa parte della nostra storia, un grande calciatore, ma anche un grande uomo, e mi faceva piacere ricordarlo”.

Solo dopo, Spalletti ha preso parola e scoperto finalmente le carte:

Resto con un progetto reale ma non chiedetemi lo scudetto, altrimenti mi faccio da parte”.

Queste in sintesi le sue parole nell’ultima conferenza stampa della vigilia di Roma-Torino, un match che serve soltanto per ringraziare i tifosi, comunque delusi per la stagione. Spalletti è chiaro nei suoi concetti, vuole un progetto serio con una società alle spalle, cosa che al momento nella Roma manca. Chiarezza quindi, il tecnico di Certaldo vuole solo questo:

“La Roma è una attrazione incredibile per quelli che fanno il mio lavoro, per tutti i calciatori e per quelli che guardano da fuori. Io sono incantato dalle bellezze di Roma, è affascinante sotto tutti gli aspetti. Con i ragazzi, poi, mi sembra di avere avuto un buon rapporto, anche se qualche volta ho dovuto chiedere a qualcuno di restare nel proprio ruolo e di tenere dovuti comportamenti e disponibilità. Io non posso garantire che l’anno prossimo vinco il campionato. Se c’è qualcuno che lo garantisce, io mi faccio da parte. Se ci sarà un programma trasparente, con ruoli ben precisi, io le mie responsabilità le prendo tutte. Non ho problemi”.

Dispiace per il Toro ma la Roma vuole vincere:

“Andremo a giocare questa partita come abbiamo sempre fatto: per la vittoria. Ci serve per ringraziare il popolo giallorosso per l’affetto e per il sostegno che ci ha sempre dato anche quando le cose non sono andata bene. Pure il dissenso va accettato: ci si legge l’intenzione e l’affetto dei nostri sostenitori e nostri sportivi”.

Bilancio alla fine non del tutto negativo:

“Se andassimo a vedere quello che ha accompagnato la Roma negli ultimi quattro anni, ci accorgeremmo che ci sono dei numeri importanti da portare a supporto di quello che è stato il nostro modo di lavorare. Basti vedere il numero di vittorie e di partite disputate. E’ chiaro che poi bisogna cercare di fare sempre meglio. Ma non direi che e’ una stagione disastrosa. Io mi sono sempre impegnato al massimo, e anche per questo mi sono lasciato trascinare in qualche reazione che non dovevo avere. Sintomo comunque della voglia di volerci essere”.


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