Spalletti: “Se sono il problema, mi faccio da parte”

di Redazione Commenta


Luciano Spalletti abbandonato a se stesso, ormai certo di voler interrompere il rapporto con la società che gli ha dato la gioia di alzare due volte la Coppa Italia, ed una Supercoppa, sfiorando la scorsa stagione anche uno scudetto nel duello con l’Inter. Ormai quelli resteranno solo ricordi, come una bella fotografia da conservare negli archivi, la sua Roma non c’è più, svanita, dissolta con le sue paure, e con una lunga serie di problemi che si porta dietro dall’inizio di stagione.

Una partenza ad handicap con due mesi di stagione buttati al vento, una lenta ripresa, fino al crollo dopo il derby. La Roma non può essere questa, incapace di fare un tiro in porta nel secondo tempo contro il Chievo Verona, quella che ha preso 52 gol e soprattutto che è fuori dalla Champions. Spalletti sa che ha fatto il suo tempo, ed anzi nel modo più civile apre al discorso separazione consensuale:

Se il problema sono i miei soldi li rendo subito. In qualsiasi azienda si fanno i bilanci a fine stagione, mi confronterò con i giocatori e la Dottoressa Sensi e tireremo le somme di questo anno che non può essere considerato positivo. Parlare della mia conferma significa fare solo confusione, ci sono altri aspetti da sistemare. Questa squadra ha grandi valori e sono certo che potrà ancora molte soddisfazioni. La contestazione alla Dottoressa Sensi mi è sembrata esagerata, io sono il responsabile della squadra e i tifosi vogliono vincere come me, li capisco, e ci metto la faccia, anzi se il problema sono solo io sono pronto a farmi da parte. Senza difficoltà e senza rancore”.

Un’altra frecciata nei confronti della società:

”Questa proprietà ha fatto molto, ma lo scorso anno mi ha anche detto di negare in conferenza stampa la trattativa con i Soros, per poi sostenere con un comunicato il contrario”.

Chiusura finale sui tifosi:

”Sono delusi come noi, visto quello che danno con la loro passione e il loro indiscutibile amore per i colori giallorossi, è giusto accettare anche le critiche, anche se ovviamente i ragazzi ne risentono dal punto di vista psicologico e risentono di mancanza di tranquillità”.


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